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Il tonfo della Merkel avvicina la Lega al Ppe
Angela Merkel (Getty Images)
La Cdu, il partito della cancelliera, ha subito una batosta alle elezioni nei due Länder del Baden Württemberg e della Renania. Se il voto federale di settembre confermasse il trend, il blocco tedesco si indebolirebbe e Matteo Salvini guadagnerebbe peso negoziale.
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La Lega si interroga sulla svolta «moderata»
Luca Zaia (Ansa)
L'eminenza grigia Giancarlo Giorgetti: «È inutile bussare alla porta di Palazzo Chigi se poi in Europa non si tocca palla». La richiesta d'intercettare l'elettorato centrista non convince però i «duri e puri», i No euro e chi è più legato ai temi tradizionali del partito.
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Giorgetti: «In Europa non ha senso dire sempre no»
Giancarlo Giorgetti (Ansa)
Il responsabile Esteri della Lega: «Non c'è spazio per una posizione ideologica. Ciò che è bene per il nostro Paese è preminente. Per difendere gli interessi nazionali bisogna fare alleanze. La politica non è regno di utopie e illusioni, dobbiamo essere pragmatici».
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Antonio Rinaldi: «Se la Merkel sterza a sinistra la Lega non ha spazio nel Ppe»
Antonio Maria Rinaldi (Ansa)
Il deputato salviniano all'Europarlamento: «I veri sovranisti? Macron e la cancelliera. Noi critichiamo certe regole dell'Ue per cambiarle. I rapporti con Giorgetti sono ottimi».
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Marco Gervasoni: «L’Europa vuole un governo asservito»
Ansa
Lo storico della politica: «L'establishment considera i nuovi partiti inadatti e si sente più rassicurato dai dem che offrono maggiori garanzie di subalternità all'Ue. E ama prendere il potere senza legittimazione popolare».
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