coronavirus lavoro

La fotografia dell'Istat fa paura. Malgrado il blocco dei licenziamenti, in un anno bruciati centinaia di migliaia di posti. Calato pure in modo drammatico il livello delle retribuzioni. E la situazione è destinata a peggiorare Intere categorie avvertono: restrizioni e ristori insufficienti condannano alla chiusura. Protestano anche i medici: «Sbalorditi per i pochi fondi alla sanità».

Il virus ha messo il segno meno nel primo trimestre 2020 al settore italiano della previdenza complementare. È quanto emerge nero su bianco dalla relazione annuale della Covip, che non lascia spazio a dubbi di interpretazione: nei primi tre mesi, spiega l'autorità, i rendimenti medi sono stati in generale negativi e di entità maggiore al crescere della quota di portafoglio investita in titoli azionari.

  • Secondo l'Istat, 400.000 italiani hanno perso il posto tra marzo e aprile. Se a questi si sommano 746.000 inattivi, diventa evidente l'effetto del mese e mezzo di quarantena. E da agosto ripartiranno i licenziamenti.
  • Giuseppe Conte torna in tv ed è subito gaffe: «Ci meritiamo l'allegria». Poi scarica i ritardi delle Cig e si vende opere mirabolanti. I soldi? Non ci sono.

Lo speciale contiene due articoli.

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