La rettifica di Unicef Italia: «Nessun doppio binario sulle indagini. Da parte nostra massima trasparenza»

Nell'articolo del 23 maggio 2019 si sostiene sin dal titolo, che il Comitato Italiano per l'Unicef Onlus «ha chiuso gli occhi sui soldi maneggiati dai Conticini», i quali, benché «ritenuti inaffidabili dalla casa madre, non sono mai stati querelati da Roma».

Nel testo si legge inoltre: «Grazie alle carte trovate dal settimanale Panorama (che dedica al caso un ampio servizio del numero in edicola), è possibile ricostruire gli ultimi passaggi di questa storia, che viaggia su due binari differenti: negli Usa, Unicef ha querelato; in Italia, invece, il Comitato (…) ha chiuso gli occhi e non ha intrapreso azioni giudiziarie».

Si precisa invece:

- che l'affermazione «Unicef ha querelato» è del tutto inveritiera, così come peraltro si legge nell'articolo di Panorama: «L'Unicef non ha ancora sporto denuncia».

- che non esistono affatto, con riguardo alle indagini della Procura di Firenze, «due diversi binari», poiché la detta Procura sta indagando in ordine ad un contratto sottoscritto fra la Pta, società riferibile ai Conticini, e la sola Unicef Internazionale, unico soggetto potenzialmente leso nelle dette indagini e dunque legittimato a sporgere una denunzia nei confronti di Pta.

Si precisa inoltre che:

- l'articolista ha quindi utilizzato, a preteso sostegno di detta inveritiera affermazione, le dichiarazioni che Paolo Rozera, direttore del Comitato, aveva invece a suo tempo reso a chiarimento dei motivi per i quali l'Unicef Internazionale non aveva all'epoca presentato una querela nei confronti dei sigg.ri Conticini;

- che le dette dichiarazioni sono state in articolo invece e falsamente attribuite a motivazioni specificamente proprie del Comitato.

Donald ce l’ha fatta: shutdown sbloccato. Volano tutte le Borse, su anche oro e cripto
Il toro iconico di Wall Street a New York (iStock)
Democratici spaccati sul via libera alla ripresa delle attività Usa. E i mercati ringraziano. In evidenza Piazza Affari: + 2,28%.

Il più lungo shutdown della storia americana - oltre 40 giorni - si sta avviando a conclusione. O almeno così sembra. Domenica sera, il Senato statunitense ha approvato, con 60 voti a favore e 40 contrari, una mozione procedurale volta a spianare la strada a un accordo di compromesso che, se confermato, dovrebbe prorogare il finanziamento delle agenzie governative fino al 30 gennaio. A schierarsi con i repubblicani sono stati sette senatori dem e un indipendente affiliato all’Asinello. In base all’intesa, verranno riattivati vari programmi sociali (tra cui l’assistenza alimentare per le persone a basso reddito), saranno bloccati i licenziamenti del personale federale e saranno garantiti gli arretrati ai dipendenti che erano stati lasciati a casa a causa del congelamento delle agenzie governative. Resta tuttavia sul tavolo il nodo dei sussidi previsti ai sensi dell’Obamacare. L’accordo prevede infatti che se ne discuterà a dicembre, ma non garantisce che la loro estensione sarà approvata: un’estensione che, ricordiamolo, era considerata un punto cruciale per gran parte del Partito democratico.

Indivia belga, l’insalata ideale nei mesi freddi per integrare acqua e fibre e combattere lo stress
iStock
In autunno e in inverno siamo portati (sbagliando) a bere di meno: questa verdura è ottima per idratarsi. E per chi ha l’intestino un po’ pigro è un toccasana.

Si chiama indivia belga, ma ormai potremmo conferirle la cittadinanza italiana onoraria visto che è una delle insalate immancabili nel banco del fresco del supermercato e presente 365 giorni su 365, essendo una verdura a foglie di stagione tutto l’anno. Il nome non è un non senso: è stata coltivata e commercializzata per la prima volta in Belgio, nel XIX secolo, partendo dalla cicoria di Magdeburgo. Per questo motivo è anche chiamata lattuga belga, radicchio belga oppure cicoria di Bruxelles, essendo Bruxelles in Belgio, oltre che cicoria witloof: witloof in fiammingo significa foglia bianca e tale specificazione fa riferimento al colore estremamente chiaro delle sue foglie, un giallino così delicato da sfociare nel bianco, dovuto a un procedimento che si chiama forzatura. Cos’è questa forzatura?

Mamdani ha sedotto una città a suon di bugie
Zohran Mamdani (Ansa)
Nella religione musulmana, la «taqiyya» è una menzogna rivolta agli infedeli per conquistare il potere. Il neosindaco di New York ne ha fatto buon uso, associandosi al mondo Lgbt che, pur incompatibile col suo credo, mina dall’interno la società occidentale.

Le «promesse da marinaio» sono impegni che non vengono mantenuti. Il detto nasce dalle numerose promesse fatte da marinai ad altrettanto numerose donne: «Sì, certo, sei l’unica donna della mia vita; Sì, certo, ti sposo», salvo poi salire su una nave e sparire all’orizzonte. Ma anche promesse di infiniti Rosari, voti di castità, almeno di non bestemmiare, perlomeno non troppo, fatte durante uragani, tempeste e fortunali in cambio della salvezza, per essere subito dimenticate appena il mare si cheta. Anche le promesse elettorali fanno parte di questa categoria, per esempio le promesse con cui si diventa sindaco.

Dimmi La Verità | Francesco Gallo: «Il Ponte sullo Stretto ed elezioni regionali»

Ecco #DimmiLaVerità del 10 novembre 2025. Il deputato di Sud chiama Nord Francesco Gallo ci parla del progetto del Ponte sullo Stretto e di elezioni regionali.

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