2019-04-24
L'ultima moda per un fine settimana fuori porta? Dormire al ristorante
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Con circa 100 euro si può acquistare un pacchetto «dine and sleep» con cui si può trascorrere la notte nel locale in cui si è scelto di cenare. Esportata dagli Stati Uniti, questa formula nasce in Giappone nel 1600 con i viaggiatori che si fermavano in locande tipiche per rifocillarsi e finivano per rimanerci fino al mattino successivo.Ad Hakone, a meno di un'ora di treno da Tokyo, il Kai Hakone è uno dei ryokan che ha mantenute intatte le antiche usanze di ospitalità. All'interno si gira indossando uno yukata, la cena viene servita in camera o in una sala comune, prima di dormire si svolgono attività di gruppo o ci si concede un bagno caldo nelle onsen. A due ore da Manchester, The Impeccable Pig offre una cucina semplice fatta con prodotti di alta qualità. Le dieci stanze di cui è composta la piccola struttura raccontano una storia diversa, da ascoltare tra un bicchiere e l'altro nel loro pub. Il giovane chef stellato Magnus Nilsson vi invita nel ristorante più sperduto al mondo. Un'esperienza gastronomica unica nel suo genere, nel mezzo di una riserva naturale di 20.000 acri.Un aperitivo con un Franciacorta, un rosso con il secondo e un whisky a fine pasto. L'hotel Hanswirt in Alto Adige apre le porte alla sua cantina con oltre 300 etichette. Pandenus inaugura due locande nel centro di Milano, dove vivere l'esperienza meneghina sentendosi come a casa.Lo speciale comprende cinque articoli e gallery fotografiche.In America li chiamano dine and sleep, letteralmente «cena e dormi». La formula, semplice e d'impatto, secondo la storia locale, ricorderebbe quello che i cowboy erano abituati a fare nel periodo della corsa all'oro: dopo lunghe cavalcate si fermavano in un saloon, si rifocillavano e passavano la notte al piano superiore prima di rimettersi a cavallo all'alba del giorno successivo. La formula, però, ha origini molto più lontane. Bisogna spostarsi in Giappone nel periodo Edo (1603-1868) per trovare le primissime formule di dine and sleep al mondo. I ryokan, così vengono chiamati ancora oggi gli hotel tipici del Sol Levante, erano in principio delle piccole locande a gestione familiare dislocate qua e là lungo le arterie principali del Paese. I viaggiatori vi si fermavano anche in questo caso per rifocillarsi e vi passavano la notte prima di rimettersi in cammino verso le grandi città. Oggi i ryokan rimangono una delle esperienze più richieste dai turisti che scelgono in Giappone come meta per le vacanze. Quasi del tutto scomparsi dalle metropoli come Tokyo, sono facili da trovare nella loro connotazione originaria nei centri più piccoli e a Kyoto dove, la modernità, lascia ancora spazio alla tradizione. All'interno i ryokan si presentano con pavimenti ricoperti da tatami, i classici pannelli rettangolari modulari costruiti con un telaio di legno o altri materiali rivestito da paglia intrecciata e pressata, su cui è d'obbligo camminare senza scarpe. Ma non solo. Le stanze sono note per i loro tavolini bassi, l'assenza di letti (i futon vengono predisposti dallo staff del ryokan solo prima di coricarsi), i bagni termali comuni e la possibilità di girare per la proprietà indossando solo lo yukata, una sorta di kimono più leggero e più comodo. Hakone, nella prefettura di Kanazawa, è una delle mete preferite dai turisti non solo per la sua vicinanza a Tokyo ma anche per la possibilità di godere della vista del monte Fuji e di rilassarsi in mezzo alla vegetazione del parco nazionale Fuji-Hakone-Izu. In questo luogo si respira, ancora oggi, il Giappone più tradizionale. L'inglese è pressoché sconosciuto, non esistono grandi centri commerciali o negozi di lusso. La vita si sviluppa principalmente intorno al lago Ashi, noto per il suo torii vermiglio che spicca tra la vegetazione, o in piccolissime comunità lungo le pendici delle montagne. I ryokan sono moltissimi. Lungo il fiume Sukumo sorge il Kai Hakone, una delle strutture più antiche del posto, di proprietà del gruppo Hoshino. La formula dine and sleep, in questo caso, consiste in cena, attività ricreative serali, notte in una stanza tipica e colazione. La cena servita si rifà ai sapori del Giappone antico. Nella stanza viene allestito sul basso tavolino centrale un hot pot, una pentola caldissima con un brodo di miso all'interno, in cui viene cotta della carne. Il Meiji gyunabe, questo il nome del piatto, è noto nell'area ed è uno dei pasti più pregiati. Ad accompagnare l'hot pot anche alcuni piatti della cucina kaiseki che si ispirano ai pattern del legno tipici di Hakone. Dopo cena, il consiglio è quello di godersi qualche istante di relax nelle onsen che si affacciano sul fiume. L'acqua bollente aiuta a rilassare il corpo dopo una lunga giornata di lavoro e permette di coricarsi più facilmente. La formula dine and sleep, pur avendo origini antichissime, sta tornando alla ribalta come soluzione low cost per weekend di coppia. La spesa media per una notte, una cena e una colazione è di circa 100 dollari a testa, con la possibilità di selezionare il menù preferito e aggiungere eventuali confort extra. Se in Asia si predilige favorire l'aggiunta di trattamenti benessere o attività tipiche locali, in America e in Europa il trend è quello di aggiungere al pacchetto una buona bottiglia di vino da gustarsi in camera con la propria metà. Dopo il Giappone e gli Stati Uniti, la moda del dine and sleep ha già conquistato l'Inghilterra dove, lontani dalle grandi città o da Londra, sono molteplici i ristoranti che stanno adottando questa formula per attirare visitatori. La maggior parte di questi locali offre una cena tipica inglese, birra a volontà e la possibilità di passare la notte in una delle poche stanze a disposizione degli ospiti che, solitamente, si trovano al secondo piano della struttura. Anche l'Italia non è da meno. Capofila di questa nuova tendenza nel mondo della ristorazione è ancora una volta Milano, Locanda Pandenus è una delle prime realtà del nostro Paese a offrire questo tipo di servizi.