«Entro la fine della giornata non ci saranno più terroristi viventi in Israele»: le parole del portavoce dell’esercito israeliano Richard Hecht, rendono l’idea di quanto sia stata pronta e soprattutto decisa, la reazione di Israele al brutale attacco subito per mano di Hamas. L’Idf, le Forze di difesa israeliane, hanno avviato l’operazione Swords of Iron: gli obiettivi della missione si trovano tutti all’interno della Striscia di Gaza. Su Twitter l’Idf ha scritto che si tratta di «un’operazione su larga scala per difendere i civili israeliani dall’attacco combinato lanciato questa mattina contro Israele da Hamas». Le Forze di difesa hanno diffuso sui social il video della partenza delle truppe, altri video mostrano gli scontri. Decine gli aerei da combattimento che volano sopra il cielo di Gaza.
«La risposta di Israele sarà, a mio avviso, articolata ed estremamente determinata», ha spiegato il generale di corpo d’armata Giorgio Battisti a La Verità, «Inizialmente, un intervento per eliminare i terroristi che hanno preso il controllo di alcune località del Paese (centri urbani, kibbutz, eccetera). Nello stesso tempo, colpire con l’aeronautica i centri operativi di Hamas (posti comando, basi logistiche, depositi di munizioni). La fase successiva, con l’afflusso dei riservisti sarà quella di prendere l’iniziativa e portare lo scontro sul territorio palestinese. A ciò, si deve aggiungere lo schieramento di truppe al confine libanese per rinforzare le difese in caso di un eventuale intervento di Hezbollah dal Libano. Un problema che caratterizzerà il conflitto sarà quello relativo ai numerosi ostaggi civili e militari presi da Hamas e portati nella striscia di Gaza, che saranno oggetto di trattativa e di ricatto da parte palestinese. Ritengo, in ogni caso, che questa volta sarà un conflitto lungo e molto cruento che vedrà, come spesso accade oggi, la popolazione civile prima vittima dei combattimenti».
L’Idf sta colpendo la regione meridionale e le comunità vicino alla Striscia di Gaza con più forze operative. «I comandanti operativi stanno arrivando per gestire il combattimento in tutte le aree», ha spiegato il tenente colonnello dell’Idf Daniel Hagari. «Contemporaneamente, abbiamo avviato la chiamata alle armi dei riservisti per varie unità all’interno dell’Idf». Le Forze di difesa tuttavia sono sul territorio anche per proteggere i civili. Numerose unità, comprese quelle speciali, sono state dispiegate nella periferia di Gaza e sono impegnate in varie zone di combattimento per proteggere i residenti della regione meridionale. Il comando del fronte interno è lì per salvare più vite umane possibili perché l’obiettivo della missione è quello di colpire obiettivi militari e strategici di Hamas.
L’ostacolo più grande per Israele in questo momento è la grande quantità di ostaggi sequestrati dai terroristi palestinesi. Hamas in questo modo cerca di evitare l’operazione di terra: l’idea è quella di diffondere i video degli ostaggi per mettere pressione agli israeliani. Gli ostaggi sono soprattutto donne.
«Lo Stato di Israele vincerà questa guerra», ha detto il ministro della Difesa Yoav Gallant, «Le truppe dell’Idf stanno combattendo contro il nemico in ogni luogo». Ha spiegato che decine di aerei da combattimento e altri velivoli dell’Idf hanno preso di mira 17 strutture militari e quattro quartieri generali operativi dell’organizzazione terroristica Hamas.
«Abbiamo la gestione del combattimento sulla divisione di Gaza, compreso il supporto di elicotteri da combattimento; abbiamo il controllo lì», ha aggiunto l’Idf, «Stiamo effettuando blocchi con la polizia israeliana in tutte le regioni. Ci sono attacchi aerei su diversi obiettivi, come tunnel, lanciatori e aerei da combattimento che colpiscono il confine. Sono stati effettuati centinaia di attacchi di questo tipo, provocando molte vittime, soprattutto terroristi. Lo sforzo principale è eliminare tutti i terroristi al confine e chiunque tenti di tornare nella Striscia di Gaza. Prima ci impegniamo con il fuoco aereo, seguito da mezzi pesanti di terra», spiegano fonti della Difesa israeliana. Gallant ha approvato la leva dei soldati di riserva secondo i requisiti dell’Idf. Ha anche annunciato una «situazione speciale di sicurezza» sul fronte interno di Israele, entro un raggio da 0 a 80 chilometri dalla Striscia di Gaza. Questo status consente all’Idf di fornire ai civili istruzioni di sicurezza nei siti rilevanti. «Ovunque ci siano agenti di Hamas, saranno presi di mira, non hanno immunità».
Reazione di forza quindi che però non cancella gli errori commessi dall’intelligence. Si sono verificate diverse infiltrazioni nel territorio israeliano nella parte meridionale del Paese: i combattenti di Hamas si sono infiltrati da terra, mare e aria e i miliziani hanno attaccato almeno sette punti diversi. Fallimento dell’intelligence, quindi, ma potrebbe esserci dell’altro. L’operazione Swords of Iron è iniziata, ma per il momento ancora non si sa quando finirà.



