normalità

«L’Italia riapre». Ma è solo una messinscena
Ansa
La stampa giubila per un «ritorno alla normalità» che non esiste: restano in piedi tutte le assurde limitazioni legate al pass, mentre, a scuola, il ricatto della Dad si allarga ai bimbi di materne ed elementari non inoculati. Sarebbe questa la libertà ritrovata?
Ma quale normalità
Ansa
  • Concerti di fine anno annullati. Mercatini natalizi chiusi. Tamponi anche se si è in regola con il green pass. Festeggiamenti all’aperto cancellati. Viaggi impossibili. Il governo vuole difendere questa situazione «con le unghie e con i denti». E dovremmo stare tranquilli?
  • Vincenzo Spera, presidente di Assomusica: «Senza reddito 250.000 famiglie, molti hanno cambiato lavoro dopo essere rimasti fermi dal 2020. La fine anno doveva segnare una ripresa però le Regioni ci hanno tagliato le gambe».

Lo speciale contiene due articoli.

Macché brindare, questa non è normalità
(Emanuele Perrone/Getty Images)
Le piccole concessioni sulla cultura e sugli spettacoli non ci restituiscono la nostra vita di prima. Restano quote, mascherine e pass, anche per lavorare. Accade solo in Italia. Eppure c'è chi festeggia, perché quello che stiamo perdendo è proprio il concetto di libertà.
In questa «normalità» la libertà è un favore
Getty Images
Ci raccontano che il lasciapassare serve a rilanciare l'economia. Invece le attività erano state aperte prima che entrasse in vigore. Da quando è stato introdotto, non è cambiato nulla: le discoteche sono chiuse; gli stadi, i cinema e i teatri sono a capienza ridotta.
Ma davvero a voi questa sembra «normalità»?
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Dall'immunologa Antonella Viola a Mariastella Gelmini, la parola d'ordine è trasformare in ordinarietà lo stato d'eccezione. Così, finisce per apparirci scontato vivere in un regimetto, che oscilla tra restrizioni e minime concessioni.
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