Ultime ore utili per la presentazione delle liste per le Europee dell’8 e 9 giugno: tante le certezze, altrettanti gli aspiranti candidati il cui nome in lista appare e scompare, con comprensibili crisi di nervi. Prima di addentrarci nelle scelte dei vari partiti, registriamo una bella vittoria per Cateno De Luca, leader di Sud chiama Nord e federatore della lista «Libertà», che comprende una marea di compagini (e relativi simboli). Il pirotecnico sindaco di Taormina, tra l’altro colpito da un lieve malore dopo un comizio e ricoverato al Policlinico di Messina, ha fatto il diavolo a quattro per impedire a Marco Rizzo di ottenere dal Consiglio dei ministri la possibilità di presentare le sue liste di Democrazia sovrana e popolare presentando un numero di firme inferiore a quello previsto dalla legge. Cateno, insieme al presidente del partito, Laura Castelli, pur da un lettino d’ospedale è riuscito, con una raffica di prese di posizione e un’efficace campagna mediatica orchestrata dal guru della comunicazione Peppe Marici e un appello al capo dello Stato, Sergio Mattarella, a bloccare il provvedimento: fonti di Palazzo Chigi hanno fatto sapere che «Rizzo ha ottenuto un incontro e, come già detto, è stato ascoltato senza alcuna preclusione. C’era da parte del governo la disponibilità a venire incontro alla richiesta avanzata che appare, in ogni caso, ragionevole. Invece, a fronte della ferma contrarietà di altre formazioni politiche minori», hanno proseguito le stesse fonti, «e per di più con accuse da più parti al governo di voler varare un provvedimento per qualche astruso secondo fine, l’esecutivo ha valutato opportuno non accogliere la richiesta». «Presenteremo le nostre firme», ha commentato Rizzo, «abbiamo superato il limite nelle circoscrizioni Centro e Sud e nelle altre tre faremo il giusto ricorso».
Novità di ieri, abbastanza attesa: Matteo Renzi sarà candidato all’ultimo posto in quattro circoscrizioni su cinque (non dovrebbe correre nel Nordovest) con Stati Uniti d’Europa. Lo ha annunciato Emma Bonino, che sarà capolista al Centro e al Nordest. Anche ieri, scontro incandescente tra Carlo Calenda e Matteo Renzi. In mattinata il leader di Azione, twittatore da record, se l’è presa ancora una volta con Stati Uniti d’Europa, la lista di Renzi e Bonino, utilizzando come spunto polemico, per la centesima volta, la candidatura di Sandra Mastella, moglie di Clemente, e quella del genero di Totò Cuffaro, che però ha smentito l’intesa. Luciano Nobili, dirigente di Italia viva, è esploso: «Carlo», ha twittato Nobili, «capisco che ormai la tua è una battaglia disperata che va avanti solo a colpi di menzogne. Ma che ci dici del tuo candidato campano Luigi Bosco, indagato in una indagine della Dda su rapporti fra politica, camorra e imprese? Forse faresti meglio a guardare in casa tua anziché rilanciare fake news». Bosco, ex consigliere regionale della Campania, a quanto si apprende, potrebbe essere eliminato dalla lista di Azione al Sud.
Un po’ di nomi ufficiali e ufficiosi, questi ultimi raccolti dalla Verità. Per quel che riguarda Fratelli d’Italia, ieri Vittorio Sgarbi ha annunciato la sua candidatura alle Europee, non si sa ancora in quale circoscrizione. Al Nordovest punta a un seggio Mario Mantovani, che sfida Carlo Fidanza per la leadership a livello di preferenze. In lista anche Giovanni Crosetto, detto «Crosettino», nipote del ministro Guido e consigliere comunale a Torino, e Stefano Balleari. Al Nordest in pole ci sono Elena Donazzan, Stefano Cavadegna e Gugliermo Garagnani. In corsa anche il sindaco di Pordenone, Alessandro Ciriani, fratello del ministro Luca. Per le Isole in campo Salvatore Deidda, mentre al Centro insieme a Nicola Procaccini c’è in corsa tra gli altri Carlo Ciccioli. Al Sud la sfida delle preferenze è tra il campano Alberico Gambino, i pugliesi Francesco Ventola (vicino a Raffaele Fitto) e Michele Picaro (fedelissimo di Marcello Gemmato) e il calabrese Denis Nesci.
Per la Lega, Roberto Vannacci sarà capolista al Centro, ma anche al Sud, nel Nordovest saranno in corsa Elena Lucchini, Angelo Ciocca, Silvia Sardone, Isabella Tovaglieri, Gianna Gancia. Al Nordest si candidano tra gli altri il vicesindaco di Treviso, Alessandro Manera, gli uscenti Paolo Borchia, Alessandra Basso, Rosanna Conte, e il sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint. Al Centro puntano a un seggio la capogruppo in Regione Lazio, Laura Cartaginese, e l’uscente Susanna Ceccardi. Al Sud strafavorito Alto Patriciello, eletto nel 2019 con Forza Italia e ora passato al Carroccio; puntano a Bruxelles anche Carmela Rescigno e Valentino Grant.
Per Forza Italia, al Nordovest è sfida all’ultimo voto tra Letizia Moratti e Antonio Tajani (candidato in tutte le circoscrizioni). La Moratti tenta il sorpasso sul ministro degli Esteri, e l’indicazione dei vertici lombardi del partito è di votarla da sola, senza altre preferenze. Al Sud, confermatissimo il capodelegazione uscente al parlamento europeo Fulvio Martusciello, con in lista anche Alessandra Mussolini. Per Alleanza Verdi e Sinistra, oltre alla candidatura di Ilaria Salis al Nordovest, segnaliamo Luca Boccoli, ex Fridays for future e portavoce dei giovani Verdi italiani al Centro; Benedetta Scuderi corre al Nordovest così come Giovanni Mori. Al Nordest Cristina Guarda, consigliere regionale del Veneto. Per il M5s, i capolista sono Mariangela Danzì e Gaetano Pedullà nel Nordovest; Sabrina Pignedoli e Ugo Biggeri nel Nordest; Carolina Morace e Dario Tamburrano nel Centro; Pasquale Tridico e Valentina Palmisano nel Sud; Giuseppe Antoci e Cianzia Pilo nelle Isole.
Del Pd sapete già tutto: i capilista sono Cecilia Strada nel Nordovest, Stefano Bonaccini nel Nordest, Elly Schlein al Centro e nelle Isole, Lucia Annunziata al Sud.


