2022-04-29
Facebook apre il primo negozio fisico per immergersi nel metaverso

Sorpresa: il mondo digitale del metaverso avrà un suo negozio fisico, dove comperare tutti gli ammennicoli, visori, occhiali speciali eccetera, necessari per poter navigare nell’universo virtuale.
L’idea è di Facebook, che sul metaverso ha una strategia forte, e 10 miliardi da investire, tanto da aver cambiato il suo nome in Meta. Così il fondatore Mark Zuckerberg ha deciso di aprire, il prossimo 9 maggio, il primo Meta Store al mondo, uno spazio fisico e reale, a Burlingame, in California. «Nel Meta Store – recita un annuncio della società– potrai fare esperienza pratica sui nostri prodotti hardware». Nello store ci saranno demo interattive, si potranno effettuare videochiamate con rivenditori associati con Meta Portal e scoprire i prodotti. Come gli occhiali Ray-Ban, dato che proprio il patron di Luxottica oggi Essilux, Leonardo del Vecchio è stato tra i primi ad incontrare e dar fiducia a Zuckerberg su questo fronte. La società sta anche pensando a un unico negozio, ma questa volta online, dove effettuare tutti gli acquisti necessari alla navigazione nel metaverso.
DOVE SI TROVA
Il Meta Store ha una valenza strategica dato che è situato nei pressi del quartier generale dei Reality Labs, costati circa 3 miliardi di dollari, dove Meta sta realizzando il suo Metaverso. Servirà per definire la strategia di vendita al dettaglio e non è detto che in futuro apriranno, nelle città più importanti, altri Meta Store, come già accaduto con gli Apple Store o i Lenovo Store. Quanto ai conti trimestrali appena sfornati, Meta è riuscita a rassicurare gli investori aumentando gli utenti di Facebook, il maggior social network al mondo, che, nel trimestre precedente, aveva visto ridursi il numero di utenti per la prima volta da quando è stata quotata a Wall Street nel 2012. Gli utenti giornalieri attivi dell’ultimo quarte 2021 erano passati da 1,93 a 1,92 miliardi. Ma oggi sono aumentati, sfiorando 1,96 miliardi. Bene anche gli utenti mensili attivi, cresciuti da 2,91 a 2,93 miliardi. Quanto ai conti in aumento i ricavi del 7%, pari a 27,9 miliardi di dollari, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ma c’è stato un calo del 21% dell’utile netto, che comunque è pari nei tre mesi a oltre 7 miliardi di dollari.
Su questo fronte pesano gli investimenti per la costruzione del metaverso ma anche le modifiche alla privacy del sistema operativo Ios di Apple per la cessione dei dati degli utenti, che hanno portato a mancati ricavi per il 2021 pari a 10 miliardi, e l’immancabile Tik Tok, il social network che piace agli utenti più giovani e che per questo è una spina nel fianco anche di Google e Netflix. Meta si è detta soddisfatta della crescita dei Reel, i video di breve durata introdotti sul suo video social, Istagram, che risultano però poco appetibili per gli annunci pubblicitari. E poi ci sono le perdite legate allo sviluppo del metaverso. I Reality Labs hanno ricavi pari a 695 milioni di dollari, il 30% dei quali viene dalle vendite dei visori Quest 2, a fronte di 3,7 miliardi di dollari di spese per gestione e investimenti. Il 55% dei costi sono legati ai dipendenti, che sono, per i laboratori della realtà virtuale, circa 17mila. Ieri Meta ha guadagnato in Borsa il 17% circa a 204 dollari ad azione, lontana dal massimo a 379 dollari fatto segnare a luglio dello scorso anno.
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Massimo Doris (Imagoeconomica)
Secondo la sinistra, Tajani sarebbe contrario alla tassa sulle banche perché Fininvest detiene il 30% del capitale della società. Ma Doris attacca: «Le critiche? Ridicole». Intanto l’utile netto cresce dell’8% nei primi nove mesi, si va verso un 2025 da record.
Nessun cortocircuito tra Forza Italia e Banca Mediolanum a proposito della tassa sugli extraprofitti. Massimo Doris, amministratore delegato del gruppo, coglie l’occasione dei conti al 30 settembre per fare chiarezza. «Le critiche sono ridicole», dice, parlando più ai mercati che alla politica. Seguendo l’esempio del padre Ennio si tiene lontano dal teatrino romano. Spiega: «L’anno scorso abbiamo pagato circa 740 milioni di dividendi complessivi, e Fininvest ha portato a casa quasi 240 milioni. Forza Italia terrebbe in piedi la polemica solo per evitare che la famiglia Berlusconi incassi qualche milione in meno? Ho qualche dubbio».
Giovanni Pitruzzella (Ansa)
Il giudice della Consulta Giovanni Pitruzzella: «Non c’è un popolo europeo: la politica democratica resta ancorata alla dimensione nazionale. L’Unione deve prendere sul serio i problemi urgenti, anche quando urtano il pensiero dominante».
Due anni fa il professor Giovanni Pitruzzella, già presidente dell’Autorià garante della concorrenza e del mercato e membro della Corte di giustizia dell’Unione europea, è stato designato giudice della Corte costituzionale dal presidente della Repubblica. Ha accettato questo lungo colloquio con La Verità a margine di una lezione tenuta al convegno annuale dell’Associazione italiana dei costituzionalisti, dal titolo «Il problema della democrazia europea».
Ansa
Maurizio Marrone, assessore alla casa della Regione Piemonte in quota Fdi, ricorda che esiste una legge a tutela degli italiani nei bandi. Ma Avs la vuole disapplicare.
In Italia non è possibile dare più case agli italiani. Non appena qualcuno prova a farlo, subito si scatena una opposizione feroce, politici, avvocati, attivisti e media si mobilitano gridando alla discriminazione. Decisamente emblematico quello che sta avvenendo in Piemonte in queste ore. Una donna algerina sposata con un italiano si è vista negare una casa popolare perché non ha un lavoro regolare. Supportata dall’Asgi, associazione di avvocati di area sorosiana sempre in prima fila nelle battaglie pro immigrazione, la donna si è rivolta al tribunale di Torino che la ha dato ragione disapplicando la legge e ridandole la casa. Ora la palla passa alla Corte costituzionale, che dovrà decidere sulla legittimità delle norme abitative piemontesi.













