Non c’è nulla di più tradizionale da mangiare in strada sotto il Vesuvio: si può «bere» in piedi come sotto le bombe nel 1943 o gustare in una tazza con brodo e olio rosso piccante come se fosse tè. Cucinare il pesce è un affare da dottori e così nasce l’«ostricaro fisico».
Il modo di preparare il piatto tipico del capoluogo emiliano è cambiato nel tempo. Così l’Accademia italiana della cucina ha consultato i ristoranti più rinomati, esperti gastronomi e antiche famiglie della città per fissare le norme inderogabili e le alternative ammesse. Nel rispetto della tradizione.
Altro che spaghetti al pomodoro: la specialità più tradizionale e rappresentativa del nostro Paese è a base di legumi. Una storia che parte con i greci e giunge fino a noi per regalarci un pasto sano. Ideale per l’autunno.