propaganda guerra

Così è cambiata negli anni la propaganda di guerra
(Mikki Ansin/Getty Images)
  • Durante i combattimenti si è sempre fatto ricorso a leggende, foto false o immagini iconiche. Per mobilitare la società . O demonizzare il nemico (anche quello interno).
  • Il nuovo rischio: la censura di Stato. Il Digital services act europeo renderà l’informazione più opaca. Il doppio standard dei media occidentali sulle stragi controverse in Ucraina e in Palestina.
  • «Oggi nei conflitti conta più di un successo militare. I fact checker? Diffidare». Il grande inviato Toni Capuozzo: «Anche chi va sul campo non è impermeabile alle narrazioni di parte. Noi mostriamo il lato migliore dei soldati, gli islamisti riprendono il rivale che trema».

Lo speciale comprende tre articoli.

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Liudmyla Denisova (Ansa)
Cade la testa di Liudmyla Denisova: poco gradito il suo presenzialismo mediatico.
Qui si «combatte» a slogan e canzoni. La propaganda resta il colpo migliore
Ansa
L’Eurovision song contest diventa un palcoscenico politico con la vittoria della band ucraina che poi parte per la guerra. Ormai vale tutto, pur di rendere il conflitto quello che non è: una battaglia di civiltà.
Le Firme

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