Sui giornali altre dichiarazioni di Amara contro l’ex premier e l’ad dell’azienda. Ma pure stavolta qualcosa non torna. A partire dai plichi anonimi di un «corvo» che ha cercato di inchiodare il Cane a sei zampe facendo arrivare 35 milioni all’amico di Baffino.
Svelato dalla «Verità» e registrato il 18 dicembre 2014, mostra il «complotto» ai danni dei vertici Eni. Tenuto 4 anni dalla Procura di Roma, vi si citava il fratello di Giuseppe Pignatone.