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Conte e la sua banda si sono mossi tardi e male

Conte e la sua banda si sono mossi tardi e male
Giuseppe Conte (Ansa)

Ma sì, che fretta c'era, maledetta pandemia? In fondo, mancavano appena cinque giorni a Natale e ce la si poteva pure prendere comoda, che il tempo di cuocere i bolliti di Palazzo Chigi c'era. Così, dopo aver perso giorni in una verifica che è stata rimandata a dopo l'Epifania, dopo aver fatto una passerella a Bengasi per tirarsi su nei sondaggi e dopo aver pure trovato 40 minuti da dedicare a Matteo Renzi e alla delegazione di Italia morta, Giuseppe Conte si è ricordato di riunire il Consiglio dei ministri per stabilire che cosa possono fare gli italiani prima del 24 e che cosa potranno fare dopo il 26, in occasione del Capodanno.

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Food Talk | Pignataro e la cucina italiana patrimonio Unesco - prima parte

Con Luciano Pignataro commentiamo l'iscrizione della nostra grande tradizione gastronomica nel patrimonio immateriale dell'umanità

Traffico migranti, il report Europol: violenza, Ia e reti globali dietro il business
iStock
Il nuovo rapporto Europol dipinge un quadro inquietante del traffico di migranti in Europa: reti criminali globali sempre più frammentate e tecnologiche, violenze estreme, sfruttamento sistematico e uso di intelligenza artificiale per gestire i flussi e massimizzare i profitti. Nonostante l’aumento dei controlli, le organizzazioni si adattano rapidamente, mentre le vittime - soprattutto donne - continuano a subire soprusi lungo rotte complesse e costose.
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«Inno di Mameli», si cambia: sparisce il «sì»
Sergio Mattarella (Ansa)
Svolta filologica grazie a un decreto del Colle: chiesta diligente osservanza all’esercito.

«Siam pronti alla morte, l’Italia chiamò». Punto, fine. Pausa con corona. Rompete le righe, ma soprattutto mordetevi la lingua se siete tra quelli - quasi tutti - abituati a urlare «sì!» al termine del Canto degli italiani (poesia di Goffredo Mameli, musica di Michele Novaro, correva l’anno 1847). Lo stabilisce un decreto del 15 marzo scorso firmato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, adottato su proposta del premier, Giorgia Meloni (leader - per restare in tema - di Fratelli d’Italia), poi pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 7 maggio 2025. Una scelta filologicamente ineccepibile quella del Quirinale, dato che nel testo primigenio del Mameli (1827-1849) di questa entusiastica ma superflua esclamazione non c’è traccia. Fu il compositore Novaro (1818-1885) - genovese come il suo socio - ad aggiungerla per concludere il brano (adottato ufficialmente dal nostro Paese come inno nazionale solo nel 2017) «in un grido supremo, il quale è un giuramento e un grido di guerra».

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Tanti saluti ai dazi: Pil Usa +4,3%
Scott Bessent (Ansa)
I dati ribaltano la storia della catastrofe annunciata: l’economia americana accelera e Scott Bessent preme sulla Fed perché tagli i tassi e riveda al ribasso il tetto all’inflazione.

Le statistiche, si sa, hanno un difetto imperdonabile: arrivano sempre dopo le profezie. E spesso le smentiscono. Così, mentre le cassandre della globalizzazione annunciavano sconquassi, recessioni a catena e un’economia Usa piegata dai dazi di Donald Trump, i numeri hanno fatto quello che sanno fare meglio: raccontare un’altra storia. Meno apocalittica, molto più prosaica. E decisamente più imbarazzante per chi aveva già pronto il necrologio dell’economia Usa.

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