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I Trevallion tolti dal bosco per finire allo zoo
La famiglia Trevallion
La famiglia anglo-australiana è stata separata quasi un mese fa, ma i giudici ancora non hanno deciso sulla sorte dei bimbi. Osservati da «esperti» come animali in gabbia, mentre le loro informazioni, pure le più riservate, continuano a essere date in pasto ai media.

Viene da domandarsi da chi siano davvero danneggiati i bambini del bosco. Dalla famiglia, da papà Nathan e mamma Catherine che li facevano vivere in una antica casa di campagna con bagno esterno? Oppure dalle solerti istituzioni che da qualche tempo li stanno trattenendo in una casa famiglia per il loro «migliore interesse»? La domanda a questo punto è più che lecita. I piccoli Trevallion stanno in una struttura protetta da circa un mese. Sono stati portati via da casa il 20 novembre, con un robusto dispiegamento di forze e solo grazie all’intervento dell’allora avvocato della famiglia, Giovanni Angelucci, si ottenne che la madre potesse seguirli. Da allora vivono sotto osservazione, vedono il padre molto poco e in orari prestabiliti, incontrano la mamma in occasione dei pasti. Il tribunale dei minori dell’Aquila continua a rinviare la decisione sulla loro sorte: potranno tornare a casa per Natale?

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Panorama condannato per aver definito “pirati” gli attivisti delle ONG, anche se sono proprio loro a rivendicare violazioni e forzature delle leggi. È un attacco alla libertà di stampa, ma le anime belle non si scandalizzano. E mentre si difende la presunta libertà di violare i confini, si infierisce su chi fa scelte davvero controcorrente come la famiglia del bosco.

Il Tribunale rifiuta di ridare i bimbi ai genitori
Danila Solinas
  • La Corte d’appello dell’Aquila respinge il reclamo della famiglia e rimanda tutto al Tribunale dei minori. Lo stesso che aveva sospeso la responsabilità genitoriale.
  • Parla Danila Solinas l’avvocato dei coniugi che vivevano nel bosco: «Le autorità hanno la facoltà di riunirli già ora» E sulla scuola parentale: «Chiedono solo l’applicazione di un diritto garantito dalla nostra Costituzione».

Lo speciale contiene due articoli

ll ricatto a fini rieducativi è stato legittimato. Ieri la Corte d’Appello dell’Aquila si è espressa sul reclamo presentato dagli avvocati della cosiddetta famiglia del bosco, e lo ha rigettato. Come noto, Nathan Trevallion e sua moglie Catherine sono stati privati dei loro figli un mese fa. I tre bambini sono stati portati in una casa protetta a Vasto dove possono vedere la madre negli orari dei pasti e il padre in momenti prestabiliti e per un tempo limitato. C’era la speranza che i bambini potessero rientrare in famiglia per Natale. Speranza condivisa da gran parte degli italiani e espressa sotto forma di appello da molti politici. Eppure la Corte d’appello ha respinto ogni istanza, rimandando la palla al tribunale per i minorenni dell’Aquila, cioè l’istituzione che aveva sospeso la responsabilità genitoriale a Nathan e Catherine e disposto il collocamento dei tre minori in casa famiglia.

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