Ansa
Il figlio del gioielliere ucciso, rimasto paralizzato nell'agguato, racconta la sua odissea. L'ex terrorista Maurice Bignami: «Per noi comunisti la guerra civile era una cosa accettabile».
E' finita da qualche ora la (troppo) lunga corsa di Cesare Battisti, con protezioni politiche generosamente offerte per anni prima dalla Francia e poi dal Brasile. Dopo la svolta pro estradizione impressa dal neo presidente brasiliano Jair Bolsonaro, il 10 dicembre scorso i giudici dell'Alta Corte del Brasile avevano disposto l'arresto del terrorista, denunciando un concreto pericolo di fuga. Pericolo che si è materializzato tre giorni dopo, con la sparizione di Battisti, e voci di uno spostamento in Bolivia, qualcuno ha ipotizzato anche grazie all'aiuto di elementi legati all'intelligence francese.