Patrizi e plebei puntavano i loro averi con gli antenati di testa o croce e del backgammon. Anche qualche imperatore aveva il vizietto. Le giocate sono passate per quadri e romanzi fino ad arrivare, oggi, online
Parente stretto della tombola il primo, considerate macchine infernali le seconde, entrambi sono «sfide alla fortuna» ritenute inferiori alla roulette. Ma a torto.
Dopo il boom del 2010 con il record di 3 miliardi e 145 milioni di euro raccolti dalle giocate, il tavolo verde ha subito un continuo calo. I siti sono ingolfati da roulette e blackjack che hanno tolto linfa alle room digitali.
La prima partita di poker venne giocata a inizio Ottocento sui battelli che risalivano le correnti del Mississippi. Alcuni storici sostengono che furono i persiani a insegnare il gioco ai francesi, coi coloni che poi lo esportarono a New Orleans.
Da Vittorio De Sica a Robert De Niro, passando per Neymar, Ronaldo, Rafael Nadal e Michael Phelps. La passione per il tavolo verde coinvolge svariati attori di Hollywood, calciatori, tennisti e nuotatori. Ma anche ex presidenti americani: da Richard Nixon a Dwight Eisenhower fino a Barack Obama che, prima di essere eletto, organizzava partite a casa sua.