Ritratti | Krizia, la moda nel nome di Platone

Il ventunesimo podcast di Ritratti è dedicato a Mariuccia Mandelli, conosciuta come Krizia. Il nome d’arte se lo dà fin dagli inizi coraggiosissimi nel 1954, quando con l’amica Flora Dolci affitta due stanze nel capoluogo lombardo per tagliare e cucire le sue gonne che poi corre a vendere nei negozi di città a bordo della sua Lambretta. Krizia, pseudonimo strappato a un Dialogo di Platone sulla vanità femminile. Una lunga carriera da stilista ma anche da imprenditrice. Nel1993, di ritorno da un viaggio a Pechino, spiega ai suoi colleghi italiani che sarebbe stata quella la nuova frontiera per i marchi del made in Italy. «Ci saranno presto 260 milioni di ricchi», dice, e nel 1994 il marchio inizia a essere distribuito in Cina. Intuisce il potenziale delle licenze e arrivano in rapida successione profumi, borse, occhiali, cravatte, orologi, piastrelle e un’intera linea per la casa. Celebri i suoi abiti plissé in lamé dorato, futuribili e astratti, come il ritratto colorato di Andy Warhol con l’immancabile frangetta sempre perfetta e così riconoscibile. Qui vi raccontiamo la sua storia. Buon ascolto.

  • Colonna sonora: CAKE - I will survive; Ben E. King - Stand by me; Gloria Gaynor - I am what I am; Beethoven - Sonata Patetique op. 13
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Ritratti | Giovanni Borghi, il cumenda dei frigoriferi

Grande appassionato di musica; milanese, parlava solo dialetto e nei modi era un vero ‘bauscia’ anche se calcisticamente tifava Milan. Come imprenditore fu un genio; rivoluzionò la tecnologia del freddo introducendo nelle case degli italiani un mobile bianco: il frigorifero. Il trentaduesimo podcast di Ritratti è dedicato a Giovanni Borghi. Originaria del quartiere milanese di Isola Garibaldi, la famiglia Guido Borghi & Figli iniziò la produzione di fornelli elettrici a Comerio nel 1943. Quasi subito nacque il marchio Ignis; pensato per qualcosa che scalda diventò invece in Italia il simbolo di un’idea futuristica: conservare al fresco il cibo. Il colpo di genio, tecnologicamente, venne da Giovanni, il più dotato dei fratelli Borghi, il quale riuscì a ridurre notevolmente lo spessore delle pareti dei frigoriferi utilizzando le resine espanse, con un enorme vantaggio di ingombro. Cuore generoso, Borghi fu anche un grande mecenate di ciclismo, calcio e basket. Qui ci raccontiamo la sua storia. Buon ascolto.

  • Colonne sonore: CAKE - I Will Survive; Vanilla Ice - Ice Ice Baby; Idina Mendez - Let it go (Frozen)
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Ritratti | Arnoldo Mondadori, l’editore da Oscar

Nel 1907 il tipografo Arnoldo Mondadori, personaggio emblematico e carismatico della storia del Novecento italiano, fondava un’azienda – quella che tutt’oggi porta il suo nome – destinata a diventare in pochi anni la più grande casa editrice italiana.

Il cinquantaseiesimo podcast di Ritratti è dedicato a lui e alla sua storia. Buon ascolto.

  • Colonne sonore: CAKE - I Will Survive; Benny Goodman - Moonglow; Glen Miller & His Orchestra - Moonlight Serenade
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Ritratti | Ruth, la mamma di Barbie

Il cinquantacinquesimo podcast di Ritratti è dedicato a Ruth Handler. Nata a Denver il 4 novembre del 1916, è figlia dei Mosko, una coppia di ebrei polacchi scappati in America per sfuggire all'orrore del nazismo. Convince il fidanzato della scuola, Elliot Handler, a seguirla, sposarla nel 1938 e studiare design industriale. Nel 1942 i coniugi Handler si associano con Harold Mattson e dalla fusione dei nomi dei due uomini, Matt ed El, nasce il marchio. All'inizio degli anni Cinquanta Ruth guarda la figlia Barbara, Barbie, giocare e le viene l'idea di una bambola adolescente, con tanto di occhi azzurri e seno spettacolare. I maschi la bocciano: "Quale madre vuoi che compri alla figlia una tettona così?”. Nel 1959, Barbie viene presentata in anteprima all'American Toy Fair di New York con uno spot televisivo. Ancora oggi il mito della sua bambola resiste.

Ritratti | Guido Carli, il governatore che servì lo Stato

"Nel triennio 1989 -1991, anni difficilissimi per la finanza pubblica, Guido Carli riuscì a difendere la lira armato quasi solo della sua credibilità”, così scriveva il Corriere della Sera del 24 aprile 1993. Il giorno dopo la morte di Guido Carli.

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