Fino a qualche tempo fa, il problema principale per chi desiderava organizzare un viaggio o una vacanza era quello di quando e come prenotare per risparmiare il più possibile. Oggi, bisogna invece fare i conti con nuove modalità di spostamento. Il Covid-19 ha intaccato e trasformato radicalmente il nostro modo di viaggiare e vivere il mondo. Se anche andare da una città all'altra, pur non spostandosi dall'Italia e dalla propria regione, per qualche mese è sembrato impossibile, oggi lentamente si sta tornando alla normalità.
Non esiste viaggio che non si può organizzare. Bisogna solo prestare attenzione ad alcune regole per evitare spiacevoli inconvenienti che potrebbero rovinare o, addirittura, annullare il vostro viaggio ancor prima che questo inizi.
Iniziamo dall'Italia. Per spostarsi all'interno del nostro Paese non saranno necessarie certificazioni o tamponi. A eccezione della Sardegna dove, fino al 15 giugno coloro che intendono imbarcarsi su linee aeree o marittime dirette in Sardegna, sono tenuti a registrarsi prima dell'imbarco tramite il modulo on line, e presentare copia della ricevuta di registrazione unitamente alla carta d'imbarco e a un documento d'identità in corso di validità. Attraverso la piattaforma i passeggeri che non siano ancora in possesso della certificazione verde possono dare atto dell'avvenuta vaccinazione, che sono trascorsi 15 giorni dalla somministrazione della prima dose del vaccino, dell'avvenuta guarigione da Coronavirus o di essersi sottoposti all'esame diagnostico molecolare del tampone rinofaringeo per covid-19 e/o all'esame del tampone antigenico, con esito negativo eseguito non oltre le 48 ore dalla partenza, con esclusione dei minori di anni 2.
Diversa la questione per l'Europa. Sebbene l'Unione Europea abbia approvato il green pass e, quindi, aperto ai viaggiatori, ogni Paese ha il potere di modificare le proprie restrizioni in base all'aumento dei casi di Covid-19 o all'insorgere di nuove emergenze.
Fino al 30 di luglio, la normativa italiana consente gli spostamenti dall'Italia verso i San Marino e Vaticano ma anche tutti i Paesi inseriti in una lista, denominata con la lettera C sul sito Viaggiare Sicuri. A oggi è possibile muoversi verso Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse isole Faer Oer e Groenlandia), Estonia, Finlandia, Francia, (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte ed esclusi altri territori situati al di fuori del continente europeo), Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi (esclusi territori situati al di fuori del continente europeo), Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira), Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna (inclusi territori nel continente africano), Svezia, Ungheria, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco, Israele. Ma con alcune precauzioni. Il sito Viaggiare Sicuri consiglia infatti di consultare, prima di ogni partenza, le schede del Paese verso cui ci si reca per avere informazioni sempre aggiornate su eventuali modifiche alla normativa.
E per i cittadini del mondo?
Viaggiare Sicuri inserisce in una lista denominata con la lettera D ed E i Paesi in cui è possibile viaggiare con restrizioni o, addirittura, impossibile spostarsi.
A oggi, il blocco totale dei viaggi di piacere è ancora attivo verso Brasile, India, Bangladesh e Sri Lanka. Per chi viaggia per motivi di lavoro o con residenza in uno di questi Paesi, tamponi e quarantene sono d'obbligo e vengono regolate e valutate in base alle normative nazionali.
Australia, Canada, Giappone, Nuova Zelanda, Repubblica di Corea, Ruanda, Singapore, Stati Uniti, Thailandia, nonché gli ulteriori Stati e territori a basso rischio epidemiologico nell'elenco D, invece, richiedono particolari modalità di viaggio. D'obbligo, ovunque, la quarantena. Sia all'andata che al ritorno nel nostro Paese.
Per gli Stati Uniti, per esempio, l'ingresso avviene con richiesta di test molecolare negativo (effettuato al massimo 72 ore prima l'ingresso nel Paese). In caso di ingresso con volo non covid-free, isolamento fiduciario di 10 giorni con obbligo di tampone al termine della quarantena. Rientro in Italia consentito con richiesta di est molecolare negativo (effettuato al massimo 72 ore prima l'ingresso nel paese) e isolamento fiduciario di 10 giorni con obbligo di tampone al termine della quarantena. Con un'eccezione: a oggi verso determinati aeroporti, i principali hub statunitensi, sono attivi dall'Italia voli Covid-free che consentono di evitare del tutto la quarantena all'arrivo.
Per la Corea del Sud, la quarantena è prevista sia all'ingresso che al rientro. All'ingresso viene richiesto un test molecolare negativo (effettuato al massimo 72 ore prima l'ingresso nel Paese) e isolamento per 14 giorni in una struttura governativa (costo circa 1.500 dollari) o presso abitazione e monitoraggio attivo delle autorità coreane attraverso la Self-Quarantine Safety and Protection App da installare sui propri smartphone al momento dell'ingresso nel Paese. Il rientro in Italia è sempre consentito con test molecolare o antigenico negativo (effettuato al massimo 48 ore prima dal rientro) e isolamento fiduciario di 10 giorni con obbligo di tampone al termine della quarantena.
Più complesso per chi vuole viaggiare verso il Giappone. Nonostante la stagione olimpica alle porte, al momento dell'arrivo in aeroporto le autorità giapponesi, oltre a prendere visione del test molecolare negativo (effettuato al massimo 72 ore prima l'ingresso nel paese), effettueranno sul posto un test salivale. La procedura prevede di attendere in aeroporto il risultato del test (3 ore circa). Al termine i viaggiatori verranno posti in isolamento per i primi tre giorni dal loro arrivo in una struttura indicata dalle autorità di quarantena giapponesi. Al terzo giorno verrà condotto un ulteriore test, a cura delle autorità giapponesi, e in caso di risultato negativo le persone potranno raggiungere, senza utilizzo di mezzi pubblici, il luogo da loro prescelto per terminare il periodo di autoisolamento fiduciario di 14 giorni. Rientro consentito con test molecolare o antigenico negativo (effettuato al massimo 48 ore prima dal rientro) e isolamento fiduciario di 10 giorni con obbligo di tampone al termine della quarantena.