
Il documento mandato da Unicredit al Tesoro in cui evidenzia i buchi del Montepaschi.
Non c’era praticamente un numero che tornasse nei conti di Mps esaminati per quasi tre mesi da Unicredit. Ecco perché alla fine dello scorso ottobre la banca guidata da Andrea Orcel ha gettato la spugna, inviando al Tesoro, primo azionista di Mps, un documento riservato (di cui Verità&Affari è entrata in possesso) che dettagliava la situazione. Le carte indicano, tra le altre cose, costi d’integrazione per almeno 4 miliardi e rettifiche sui crediti per 2 miliardi. Tanto che l’aumento di capitale che Unicredit avrebbe dovuto lanciare per non intaccare i propri coefficienti patrimoniali ammontava a ben 8,3 miliardi.
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