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«Vaccino, con tre dosi ci si ammala più di chi non è vaccinato»

«Vaccino, con tre dosi ci si ammala più di chi non è vaccinato»
Il professore Giovanni Frajese: «Hanno trattato la popolazione, e in particolare i bambini, come cavie sperando che non succedesse niente».
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Se Macron parla con Putin è un genio. Per chi tratta da sempre, solo insulti
Emmanuel Macron (Ansa)
Dopo mesi di sfottò e accuse a Trump e Orbán, il presidente francese rompe l’asse dei volenterosi e capisce alla buon’ora che con lo zar bisogna dialogare. Stavolta però Berlino e Bruxelles non lanciano scomuniche.

Contrordine! Adesso dialogare con Vladimir Putin non è più un sacrilegio. L’apertura di Emmanuel Macron ad avere contatti diretti con lo zar non ha infatti innescato il putiferio politico-mediatico puntualmente esploso ogni volta che un leader internazionale ha auspicato o avviato un tentativo diplomatico col Cremlino.

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Clandestino deruba una settantatreenne per il crack
Polizia (iStock)
La donna, malata di cancro, stava prelevando a un bancomat a Bologna, quando è stata aggredita da un marocchino: le ha afferrato i polsi e portato via i contanti. L’uomo è stato poi arrestato mentre stava acquistando una dose di droga.

Ha afferrato un’anziana donna ai polsi e poi le ha rubato i soldi che la vittima aveva appena prelevato allo sportello del bancomat. La squadra mobile della questura di Bologna ha arrestato un ventisettenne marocchino che, lo scorso 19 novembre, ha rapinato una malata oncologica di 73 anni. L’aggressione è avvenuta in via Cairoli, a Bologna, e, dopo alcune settimane di indagini, le forze dell’ordine sono riuscite a individuare il presunto responsabile e identificarlo. Nei confronti del giovane marocchino, che è risultato irregolare in Italia, è stata disposta la misura cautelare della custodia in carcere. Le indagini hanno consentito di ricostruire quanto accaduto ai danni di una donna «anziana e malata oncologica».

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La clemenza di re Sergio bacia l’ex calciatore con il concorso in omicidio
Alla F. Hamad Abdelkarim (Ansa)
Il legale: «Nuova istanza di revisione». Tra gli altri quattro c’è Franco Cioni, l’anziano che uccise la moglie malata terminale.

Concedere la grazia ad alcuni detenuti in prossimità delle festività natalizie è da sempre un gesto di clemenza simbolico molto forte, tradizionalmente riservato a vicende giudiziarie con risvolti umani delicati. Ma tra i cinque provvedimenti di clemenza firmati ieri dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con il parere favorevole del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, c’è n’è uno destinato a far discutere. È quello nei confronti di Alla F. Hamad Abdelkarim, già calciatore della Serie A libica giunto in Italia su un barcone, condannato alla pena complessiva di 30 anni di reclusione per delitti di concorso in omicidio plurimo, violazione delle norme sull’immigrazione per fatti avvenuti nel 2015.

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Mattarella perdona uno scafista. Grazierà pure il gioielliere Roggero?
Sergio Mattarella (Ansa)
Il Quirinale concede uno sconto di pena ad Abdelkarim Alla F. Hamad, classe 1995, punito con 30 anni di reclusione per la strage in mare del 2015, nella quale morirono 49 migranti, asfissiati nella stiva.

Regalo di Natale da parte di Sergio Mattarella a uno scafista: condannato a 30 anni di carcere per il naufragio di un’imbarcazione in cui morirono 49 persone, Abdelkarim Alla F. Hamad è stato graziato. I fatti risalgono a Ferragosto di dieci anni fa: la barca carica di migranti salpò da Sabratha, ma quando arrivò sulle nostre coste nella stiva i soccorritori trovarono 49 cadaveri. Rinchiusi là sotto, molti morirono asfissiati. I sopravvissuti accusarono otto persone di aver organizzato il viaggio e tra questi l’ex giocatore libico Aldelkarim Alla F. Hamad. I giudici lo condannarono insieme ai suoi compagni per concorso in omicidio plurimo e violazione delle norme sull’immigrazione, appioppandogli in tutto 30 anni di carcere. Del suo caso in passato si era occupata anche Rai 3, raccontando la sua storia e quella di chi era partito con lui e dando conto della battaglia per la revisione del processo.

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