2018-11-02
A Torino si processa la libertà della scienza
Un'associazione Lgbt mi ha querelato perché ho detto brutalmente che le malattie sessualmente trasmissibili sono più frequenti negli omosessuali e che il preservativo non è sicuro al cento per cento. Sono dati statisticamente provati. E anche l'Oms lo conferma.Sono stata querelata dal coordinamento Pride di Torino, associazione Lgbt, per aver fatto con estrema scortesia affermazioni scientificamente e statisticamente corrette. La mia è parresia, diritto dovere di dire la verità. La dico in maniera brutale, per nulla politicamente corretta. La verità che dico e la mia maniera brusca di dirla possono causare imbarazzo, ma garantisco che trovarsi con un'epatite è molto più doloroso e imbarazzante, morire prima dei 30 anni di cancro all'ano è terribilmente doloroso, è atroce, le infezioni da Escherichia coli possono essere in alcuni casi devastanti. Il mio processo sta diventando un evento mediatico a tutti gli effetti e questo è un punto positivo: comunque si concluda il processo, le mie idee stanno circolando ed è quello che volevo.Il 30 ottobre ha avuto luogo l'istruttoria e vorrei riportare tre dichiarazioni fatte dei denuncianti, con un mio commento.Primo: «Il coordinamento Torino pride include 19 associazioni Lgbt del Piemonte, per un totale di 200 persone».Il Piemonte ha 4,5 milioni di abitanti. Le persone con orientamento omoerotico sono il 2% della popolazione, cioè sono 225.000. Il movimento Lgbt del Piemonte include 200 persone che nessuno ha eletto. I movimenti Lgbt non rappresentano nessuno, se non sé stessi, dato che nessuno li ha eletti. Sono poche centinaia di persone.Seconda dichiarazione: «Le persone omosessuali hanno malattie sessualmente trasmissibili, come tutti». Tutte le malattie sessualmente trasmissibili sono enormemente più frequenti nei maschi che hanno sesso con altri maschi. Non parliamo solo di Aids, ma anche di gonorrea e sifilide, che sono aumentate del 400% negli ultimi due decenni, e che stanno diventando resistenti agli antibiotici. È comparso in Europa e sta diventando una nuova epidemia il linfogranuloma venereo da Clamidia. All'indirizzo www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21857351 potete trovare un articolo su un territorio molto ristretto, New York city, che afferma che i maschi omosessuali hanno un rischio 140 volte superiore di contrarre l'Aids. I maschi omosessuali hanno un rischio 17 volte superiore di sviluppare un cancro dell'ano e l'età di insorgenza è più basso.La differenza non è solo statistica. Potete trovare tutti i dati sul sito della Essti, European sureveillance of sexuality trasmitted infection network: ci sono quattro malattie, epatite A, giardiasi, amebiasi e Escherichia coli che sono diventate malattie sessualmente trasmissibili. Per quanto riguarda l'epatite A, l'Iss , Istituto superiore di sanità, ci informa che l'epatite A è quintuplicata tra i maschi omosessuali e che ci sono i picchi dopo i grandi pride.Terza dichiarazione: «Noi facciamo prevenzione distribuendo preservativi».L'Oms ha delle linee guida completamente diverse. Per prevenire le malattie sessualmente trasmissibili occorre ricorrere, se si vuole veramente prevenirle, al sistema Abc. A sta per abstinance, castità, e B per be safe, sii fedele: un solo partner per tutta la vita e che di questo partner tu sia l'unico partner. Le malattie sessualmente trasmissibili si fermano scoraggiando la promiscuità, incoraggiando fedeltà e castità, perché tutti sappiamo che le persone che usano il preservativo sono meno della metà, secondo alcune statistiche meno del 25%. La C sta per condom, che quindi è il piano C, non il piano A. La vera prevenzione è fatta di castità e fedeltà. I pride incoraggiano la promiscuità, che non ha nulla di gaio, è una forma di autoprofanazione, oltre che un rischio immenso. Se si cambiano centinaia di partner è per insoddisfazione, perché si sta cercando qualcosa che non si trova, perché non è dove lo si sta cercando.Il preservativo non è sicuro. Riporto un unico articolo, pubblicato nel 2014 sulla Repubblica, e quindi accessibile anche a non medici, che afferma che il preservativo da solo non è sufficiente per prevenire il contagio di Aids: occorrerebbe aggiungere farmaci retrovirali. Il preservativo, cioè, non è sicuro al 100%: www.repubblica.it/salute/prevenzione/2014/07/11/news/aids_nuove_linee_guida_oms_subito_pillola_preventiva_per_omosessuali-91279599/L'Oms lancia l'allarme: l'Aids, una delle malattie a trasmissione sessuale più temibili, sta esplodendo tra gli omosessuali. Sebbene la malattia abbia subito un notevole arretramento negli ultimi anni, i dati dell'Organizzazione mondiale della sanità parlano chiaro: tra gli omosessuali di sesso maschile il rischio di contagio è 19 volte più alto che nel resto della popolazione. Per questo le nuove linee guida dell'organizzazione con sede a Ginevra invitano i gay ad assumere i farmaci antiretrovirali come forma di prevenzione. …Lo scorso maggio le autorità sanitarie statunitensi avevano consigliato i farmaci a tutti i gruppi a rischio, sulla base di studi che indicano che una pillola al giorno unita al preservativo abbassa il rischio del 25%. «Se gli omosessuali seguissero questa profilassi», sottolinea il comunicato dell'Oms, «si potrebbero evitare 1 milione di nuovi contagi in dieci anni».E ora una regola per tutti: chi ti ama, cerca di salvarti la vita. Chi non cerca di salvarti la vita non ti ama.