Per questa penultima domenica d'estate siamo tornati nell'orto per proporre una ricetta freschissima, semplice, di cui sentiremo nostalgia nei prossimi mesi.
Per questa penultima domenica d'estate siamo tornati nell'orto per proporre una ricetta freschissima, semplice, di cui sentiremo nostalgia nei prossimi mesi.Ma l'abbiamo anche pensata come omaggio ai trionfi estivi dello sport nazionale: grandi i calciatori, grandissime le pallavoliste, immensi le ragazze e i ragazzi dell'atletica, del nuoto, delle arti marziali che ci hanno regalato una pioggia di medaglie alle Olimpiadi compreso quell'oro nella vela che dà gioia a solo a pensarlo; è un volo per la vittoria. Ebbene a queste emozioni abbiamo dato una forma gustosa e leggera, proprio come una vittoria che mette le ali all'anima. Siamo andati così nell'orto a cogliere uno degli ortaggi che più comunemente si consumano senza però dargli grande importanza. Sbagliando. Molti credono che sia un bulbo in realtà il finocchio dolce, quello coltivato - ve ne sono almeno una ventina di tipi: dal dolce di Firenze al grosso di Napoli, dal Perfezione al Parmigiano -, non è niente altro che l'unione delle guaine fogliari. Va anche detto che il colore bianco è ottenuto con l'interramento altrimenti il finocchio sarebbe di un bel verde smeraldo. Non trascurabile è il finocchio selvatico, una delle aromatiche più usate in cucina. Dal punto di vista della storia della gastronomia si può dire che il finocchio in tavola ci sia sempre stato, veniva usato come rinfrescante nei banchetti. C'è la convinzione che esista un finocchio femmina (sono quelli più affusolati) e un finocchio maschio (quello rotondo e più carnoso). Non è così: tutto dipende da come i finocchi sono coltivati e dalla stagione. Sono sicuramente alleati di chi vuole perdere peso perché apportano pochissime calorie, ma la loro espressione aromatica ha un (lieve) effetto saziante. Sono sicuramente digestivi (i decotti con i semi sono ottimi allo scopo) ma sono anche un potente antinfiammatorio e hanno una funzione rilassante. Insomma il finocchio è un nostro alleato. In passato era un alleato soprattutto degli osti che lo servivano come antipasto in pinzimonio per anestetizzare le papille dei bevitori ai quali offrivano vini di scarsa qualità. Da ciò deriva il termine infinocchiare. Ma voi non fatevi infinocchiare: questa è una ricetta davvero gustosa.Ingredienti - Due finocchi belli polposi (circa un chilo) 6 pomodori possibilmente San Marzano, 12 pomodorini datterini gialli, una o due mozzarelle fiordilatte (sui 400 grammi in tutto), 4 spicchi d'aglio rosso, due o tre rametti di rosmarino, abbondante basilico, mezzo peperoncino fresco o peperoncino essiccato mezzo cucchiaino, sale e olio extravergine di oliva q.b.Procedimento - Lavate i finocchi privateli delle parti apicali e divideteli in pezzi grossolani. Metteteli a lessare in abbondante acqua salata. Lavate i pomodori e fateli anch'essi a pezzi grossolani dividendo in due i datterini. In una casseruola fate scaldare abbondante olio extravergine di oliva con l'aglio e il rosmarino e appena l'aglio prende colore saltate nell'olio i pomodori a fiamma alta, poi aggiungete il peperoncino (se uste quello fresco fatelo a striscioline sottili), abbassate la fiamma, incoperchiate e lasciate cuocere per una decina di minuti. Nel frattempo fate a dadi piuttosto grossolani la mozzarella. A cottura scolate i finocchi e in una pirofila da forno uniteli ai pomodori – avendo cura di togliere sia gli spicchi d'aglio che il rosmarino - e ai dadi di mozzarella. Mescolate il tutto e aggiustate di sale. Passate in forno per un quarto d'ora a 190 gradi e poi completate con 5 minuti di grill. Prima di servire cospargete con il basilico che avrete sminuzzato con le mani. Un consiglio: servite un ottimo pane in quantità generosa, anche per i cultori del Galateo la scarpetta nel sughetto è irresistibile!Come far divertire i bambini - Date loro il compito di guarnire con le foglie di basilico, si entusiasmeranno anche per il buon profumo dell'erba aromatica.Abbinamento - Un ottimo accompagnamento è con il Gewurztraminer (o Traminer aromatico) altoatesino, del Collio o trentino, ottimamente vanno una Malvasia del Carso, un Muller Thuragu della Val di Cembra o un Siylvaner. Un abbinamento che punta sulla sapidità è quello con la Vernaccia di San Gimignano.
Emanuele Fiano (Ansa)
L’ex deputato pd chiede di boicottare un editore ospite alla fiera patrocinata da Gualtieri e «reo» di avere un catalogo di destra.
Per architettare una censura coi fiocchi bisogna avere un prodotto «nero» ed etichettarlo con la dicitura «neofascista» o «neonazista». Se poi scegli un ebreo (si può dire in questo contesto oppure è peccato?) che è stato pure censurato come testimonial, hai fatto bingo. La questione è questa: l’ex parlamentare Pd, Emanuele Fiano, che già era passato alla cronaca come bersaglio dei pro Pal colpevoli di non averlo fatto parlare all’Università Ca’ Foscari di Venezia e contro il quale qualche idiota aveva mimato la P38, sta premendo per censurare una casa editrice colpevole di pubblicare dei libri pericolosi perché di destra. Anzi, di estrema destra.
Un frame del video dell'aggressione a Costanza Tosi (nel riquadro) nella macelleria islamica di Roubaix
Giornalista di «Fuori dal coro», sequestrata in Francia nel ghetto musulmano di Roubaix.
Sequestrata in una macelleria da un gruppo di musulmani. Minacciata, irrisa, costretta a chiedere scusa senza una colpa. È durato più di un’ora l’incubo di Costanza Tosi, giornalista e inviata per la trasmissione Fuori dal coro, a Roubaix, in Francia, una città dove il credo islamico ha ormai sostituito la cultura occidentale.
Scontri fra pro-Pal e Polizia a Torino. Nel riquadro, Walter Mazzetti (Ansa)
La tenuità del reato vale anche se la vittima è un uomo in divisa. La Corte sconfessa il principio della sua ex presidente Cartabia.
Ennesima umiliazione per le forze dell’ordine. Sarà contenta l’eurodeputata Ilaria Salis, la quale non perde mai occasione per difendere i violenti e condannare gli agenti. La mano dello Stato contro chi aggredisce poliziotti o carabinieri non è mai stata pesante, ma da oggi potrebbe diventare una piuma. A dare il colpo di grazia ai servitori dello Stato che ogni giorno vengono aggrediti da delinquenti o facinorosi è una sentenza fresca di stampa, destinata a far discutere.
Mohamed Shahin (Ansa). Nel riquadro, il vescovo di Pinerolo Derio Olivero (Imagoeconomica)
Per il Viminale, Mohamed Shahin è una persona radicalizzata che rappresenta una minaccia per lo Stato. Sulle stragi di Hamas disse: «Non è violenza». Monsignor Olivero lo difende: «Ha solo espresso un’opinione».
Per il Viminale è un pericoloso estremista. Per la sinistra e la Chiesa un simbolo da difendere. Dalla Cgil al Pd, da Avs al Movimento 5 stelle, dal vescovo di Pinerolo ai rappresentanti della Chiesa valdese, un’alleanza trasversale e influente è scesa in campo a sostegno di un imam che è in attesa di essere espulso per «ragioni di sicurezza dello Stato e prevenzione del terrorismo». Un personaggio a cui, già l’8 novembre 2023, le autorità negarono la cittadinanza italiana per «ragioni di sicurezza dello Stato». Addirittura un nutrito gruppo di antagonisti, anche in suo nome, ha dato l’assalto alla redazione della Stampa. Una saldatura tra mondi diversi che non promette niente di buono.







