2020-03-29
Meridione affamato: tira aria di rivolta
Relazione dei servizi mette in guardia il governo sul Sud, dove l'epidemia si abbatte su un quadro economico di per sé precario È alto il rischio di insurrezioni e assalti a supermercati e banche. In alcuni centri commerciali schierate le forze dell'ordine. Il coronavirus si combatte con il distanziamento sociale, ma la fame no: ci vuole il pane. Il rischio che sta correndo l'Italia è quello che all'epidemia si affianchi la violenza, la sopraffazione, perché ormai le famiglie più indigenti, quelle che «tirano avanti», sono allo stremo. Manca tutto, e anche di più: non solo i lavoratori del sommerso (gli economisti stimano un Pil italiano non ufficiale di circa 540 miliardi di euro l'anno, il 35% di quello ufficiale) ma chiunque sia costretto in casa senza poter guadagnare un euro, ha il frigorifero vuoto. Iniziano, inevitabilmente, episodi di scippi di buste della spesa, assalti ai supermercati, momenti di insofferenza come quello documentato da un video che ha fatto il giro dei social: a Bari una coppia chiede alla banca 50 euro di anticipo sulla pensione, riceve un rifiuto, inizia a dare in escandescenze. A Palermo un gruppo di 15 persone tenta di assaltare un ipermercato e viene bloccato dalle forze dell'ordine. Sia nel capoluogo siciliano sia in provincia di Napoli volanti di carabinieri e polizia presidiano i supermercati; a Roma due persone vengono bloccate dopo aver scassinato una macelleria. La tensione è alle stelle, e i servizi segreti hanno avvertito il governo del pericolo di vere e proprie insurrezioni. Il Sud è osservato speciale: l'economia meridionale è estremamente più debole di quella del Centro-Nord, in pochi hanno la possibilità di attingere a capitali e riserve di liquidità, la criminalità organizzata, oltretutto, potrebbe soffiare sul fuoco delle rivolte. Rivolte che, oltre ai problemi di ordine pubblico, costituirebbero anche una vera e propria bomba sanitaria: assembramenti incontrollati costituirebbero un rischio enorme di propagazione del virus in Meridione e di conseguenza un pericolo per l'intera Italia. Gli 007 stanno monitorando in particolare Internet: l'assalto al supermercato di Palermo, infatti, è stato organizzato su Facebook da un gruppo chiamato «Rivoluzione razionale», che istiga i cittadini a saccheggiare alimentari e farmacie. La rete viene scandagliata 24 ore su 24 per individuare i focolai telematici delle rivolte. Sulla pagina Facebook «Black Forces Private Security Contractors» è stato pubblicato un video nel quale una donna si rivolge con minacce pesantissime al sindaco di Benevento, Clemente Mastella, minacciando di prendere i bastoni e assaltare i supermercati se il 4 aprile non verrà permesso di aprire i negozi. Un video agghiacciante.Per scongiurare disordini di piazza, si muovono i governatori meridionali. «Alle misure rigorose prese per combattere il contagio», ha scritto ieri il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, «è indispensabile aggiungere da subito misure di sostegno alle famiglie, di aiuto a singoli cittadini in difficoltà, e a quei settori su cui il prolungarsi della crisi pesa in maniera drammatica. A tal fine la Regione intende definire una piattaforma, un programma di aiuti da sottoporre da subito, entro martedì, al governo nazionale. In alcuni casi si tratta davvero di garantire il pane alla povera gente». Il governatore ha dato mandato «agli assessorati al Bilancio e allo Sviluppo di individuare ogni iniziativa possibile per la sburocratizzazione radicale di ogni iter amministrativo e per fare arrivare da subito, le risorse ai soggetti beneficiari. Non sono consentiti tempi lunghi. Ognuno ci aiuti», ha sottolineato De Luca, «a individuare e a tagliare nodi burocratici persistenti». E ancora: «Invito la gente che si trova nelle famiglie disagiate», ha sottolineato il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, intervenendo a Tgs, «a non perdere la testa e a mantenere la calma. Bisogna avere fiducia nelle istituzioni. Abbiamo stanziato 100 milioni di euro per le famiglie disagiate in attesa di accedere all'assistenza alimentare e per i primi necessari interventi». L'imperativo è isolare i facinorosi: «Accanto a tanti, tantissimi», ha aggiunto il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, «che stanno vivendo questo momento di crisi gravissima certamente con angoscia per il futuro ma anche con dignità, vi sono alcuni gruppi organizzati, gruppi di sciacalli e professionisti del disagio, che promuovono azioni violente e che nei social network trovano una facile vetrina».Un altro fronte torrido è quello dell'aumento dei prezzi dei generi alimentari segnalato in varie zone d'Italia. Per quanto riguarda gli ortaggi, in particolare finocchi, broccoli, cavolfiori, fagiolini e zucchine, ha fatto sapere la Regione Sicilia, che ha messo in campo un apposito monitoraggio, «i prezzi, in alcuni casi, sono risultati maggiorati anche più del 100%». Mentre l'Europa perde tempo e quel briciolo di credibilità che era rimasta alle istituzioni di Bruxelles, lo scenario che si prospetta in Italia, e in particolare nelle zone economicamente più depresse, è apocalittico. Occorrono interventi urgenti, sostegno a chi ha bisogno. Occorre fare, soprattutto, in fretta. L'Italia è una polveriera pronta a esplodere.