Il docufilm, «Covid 19: dodici mesi di pensiero critico»

Blue Theme

Copy of Si stracciano pure le toghe rosse: «Siamo degli ipocriti»

Copy of Si stracciano pure le toghe rosse: «Siamo degli ipocriti»
Luca Palamara (Ansa)

Le toghe progressiste sono ferme all'hotel Champagne. Per loro ciò che è successo in un paio di dopocena in un alberghetto dietro alla stazione Termini è uno sfregio alla magistratura non paragonabile a quanto sta emergendo in queste settimane dalle chat del pm Luca Palamara. Gli incontri notturni allo Champagne di cinque consiglieri del Csm con Palamara e due parlamentari della Repubblica per discutere di nomine sono un vulnus senza confronti. L'eterodirezione degli incarichi da parte della politica una vergogna molto più grave del suk di nomine e altre prebende che affiora dal cellulare sequestrato allo stesso Palamara. Dimenticano, però, che decine di loro restano per anni fuori ruolo con incarichi al ministero della Giustizia e che una loro esponente, Donatella Ferranti, si è preoccupata delle nomine di più di un giudice anche quando era parlamentare e presidente della commissione Giustizia.

Nei giorni scorsi avevamo scoperto che il 4 marzo 2018, in uno dei suoi ultimi giorni da deputata, la Ferranti aveva segnalato a Palamara il giudice Eugenio Turco: «Ha uno specifico interesse per presidente sezione Viterbo […] Ti manderà sms direttamente perché ha sciolto sue perplessità […]», aveva digitato. Adesso abbiamo trovato l'sms che riscontra quanto scritto dalla Ferranti. È un messaggio di Turco, sempre del 4 marzo: «Carissimo (Palamara, ndr) ho visto che Roma è stata già assegnata. Ora per Viterbo sono molto interessato». Nei comunicati di Area non troviamo nessun riferimento a questa vicenda. Evidentemente troppo Champagne toglie lucidità. Non si leggono neanche prese di posizione chiare su consiglieri o ex consiglieri del Csm in quota Area come Valerio Fracassi, Nicola Clivio e Giuseppe Cascini (quello che cercava il biglietto gratuito dello stadio per il figlio in tribuna autorità), tutti e tre coinvolti in chat imbarazzanti con Palamara, come un altro campione delle toghe progressiste, l'attuale capo del Dap Dino Petralia. Le loro condotte non sembrano appassionare i vertici di Area che sabato, pur censurando le «degenerazioni correntizie», hanno continuato a distinguere le vicende odierne da quelle dell'hotel Champagne («Che in nessun modo ci hanno coinvolto», hanno puntualizzato). Ieri, nell'ennesimo comunicato, hanno ribadito che le annunciate dimissioni dalla giunta esecutiva centrale (Gec) dell'Associazione nazionale magistrati non sono un'ammissione di correità. Anzi. Quelli che emergono dalle chat sono comportamenti esecrabili, ma «diversi da quelli che giustificano le dimissioni di componenti del Csm», hanno sottolineato. Purtroppo per loro la corrente centrista di Unicost, che stava con Area nella Gec, ha avuto l'ardire di assimilare le vicende di un anno fa a quelle attuali e di chiedere a tutti «una seria e profonda autocritica». Un appello interpretato da Area come un segnale di cedimento rispetto alla «posizione di fermezza» assunta un anno fa di fronte alle riunioni dello Champagne. Sul punto le toghe di sinistra non ammettono tentennamenti, nemmeno da parte degli alleati: «Per questo e solo per questo il presidente Luca Poniz e il gruppo di Area Dg (Democratica per la giustizia, ndr) si sono visti costretti a fare un passo indietro».


Leggi l'articolo completo su «La Verità»

«La lezione dimenticata di Silvestrov: i russi e gli ucraini sono nati fratelli»
Hélène Grimaud
La pianista francese incide le «Silent Songs» del compositore di Kiev: «La sua musica sa toccare l’anima e ridona vita ai versi del moscovita Puškin. L’arte non entri in una guerra scatenata dalla follia del potere».
L’Ue voleva rifilarci l’utero in affitto. Il Senato dice «no» e la sinistra frigna
iStock
Bocciato il certificato di filiazione, grimaldello di Bruxelles per sdoganare la maternità surrogata. Lacrime dem, Fdi esulta.
«Ted Lasso» torna su Apple Tv con la terza stagione
«Ted Lasso» (Apple Tv)

Dodici episodi per quello che con ogni probabilità sarà l'ultimo capitolo della serie sulle vicissitudini dell’allenatore partito dall’America per cercar fortuna in Inghilterra. Anche se Jason Sudeikis, protagonista e creatore dello show, non ha mai pronunciato la parola «fine».

Se la legge non piace, non si applica. Sala svela la sinistra «dei diritti»
Beppe Sala (Imagoeconomica)
Il sindaco di Milano obbligato allo stop delle trascrizioni dei certificati di nascita esteri dei bimbi di famiglie Lgbtq. Anche ai suoi cittadini non piace pagare tasse e biglietti dei mezzi pubblici salati. Ma lo fanno lo stesso.
Le Firme
In diretta dal lunedì al venerdì alle 7 del mattino e alle 7 di sera
Ascolta tutti i nostri podcast
Guarda tutti i nostri video

Scopri La Verità

Registrati per leggere gratuitamente per 30 minuti i nostri contenuti.
Leggi gratis per 30 minuti
Nuove storie
Change privacy settings