2018-11-17
Sesso senza maternità: l’incubo di Huxley si è avverato
Chi vuole creare una famiglia e fare figli è considerato un pazzo. Nella mentalità corrente ci sono già i dogmi del «Mondo nuovo».Con il termine «distopia» si intende un romanzo dove si immagina un futuro disastroso, il contrario di Utopia, il racconto dove Tommaso Moro immaginò uno Stato ideale, posto sull'isola che non c'è. I due grandi romanzi distopici del ventesimo secolo sono Il mondo nuovo di Aldous Huxley, e 1984 di George Orwell. Se non conoscete questi libri, leggeteli. I due autori si conoscevano, Orwell era stato allievo di Huxley all'Eton college. In una lettera del 21 ottobre 1949, in cui Huxley ringrazia Orwell per avergli spedito una copia di 1984, viene messo in rilievo che la fondamentale differenza tra le due dittature immaginate è quella sessuale. Nella distopia di Orwell una dittatura opprime al di là di ogni limite il popolo, e blinda in maniera molto puritana la sessualità: la famiglia però è permessa anche se devastata (come effettivamente successe in Unione sovietica) dalla spinta che i figli subiscono per denunciare i genitori, e derisa dallo stesso nome del dittatore, the Big Brother, tradotto in italiano come il Grande Fratello, che è una delle maniere di dire fratello maggiore. Il popolo è affamato, torturato, terrorizzato, sempre immerso in una qualche guerra, sempre all'inseguimento del nemico del popolo numero uno (e dei suoi accoliti), che impedisce la felicità e l'abbondanza, che però non viene acchiappata mai.Nella distopia di Huxley un nuovo ordine mondiale governa il mondo con infinita facilità perché la gente è immersa nel piacere, il piacere insulso del sesso facile e promiscuo, che è obbligatorio. Chi si sottrae è un paria e la famiglia è vietata. La maternità anche: in un laboratorio il pargolo viene meglio e viene proprio come lo si vuole.Se volete trovare la distopia di Huxley leggete un giornale femminile, accendete la televisione, oppure leggete il testo dei libri che dovrebbero educare i nostri figli: il sesso è ridotto a uno strofinio di organi sessuali e porzioni del tubo digerente. La maternità non è veramente vietata, certo, solo sconsigliata, molto sconsigliata. Avere un bambino a 18 anni, l'età migliore secondo madre natura, è considerato balzano e irresponsabile. I bambini vanno messi al mondo in età canonica e a unità: tutti figli unici privi di cugini. Una donna che voglia averne quattro o cinque o, perché no, anche sei, viene considerata una pazza che ruba le risorse del pianeta.E sulle teorie malthusiane è basata la terza distopia, meno nota delle precedenti, praticamente sconosciuta, ma forse non meno importante: Il seme inquieto del cattolico Anthony Burgess, l'autore di Arancia meccanica. Si immagina un mondo dove l'omosessualità è caldamente raccomandata, così si tiene bassa la natalità, in effetti quasi obbligatoria. Il ministero dell'Infertilità affigge sgargianti manifesti che mostrano amanti dello stesso sesso e una forma di eroismo civico è farsi castrare. L'ideale è l'individuo asessuato: oggi diremmo gender fluid. Una distopia, certo, un esercizio letterario.Quarto autore inglese che vale la pena citare è Gilbert Keith Chesterton: «Verrà il momento in cui dovremo sguainare le spade per affermare che due più due fa quattro e l'erba è verde». Il momento è venuto. L'ovvio deve essere difeso perché se smarriamo il senso dell'ovvio allora le distopie diventeranno realtà e gli incubi si avvereranno.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)