Frase choc del commissario all’Allargamento, alla prese coi dubbi ungheresi sull’inclusione nell’Unione della nazione invasa. Che lei sprona a «combattere».
Papa Leone XIV e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante il loro incontro (Ansa)
Ora che abbiamo sotterrato le ideologie e i simboli, la battaglia tra le parti si conduce a colpi di flash. Dai «volenterosi» alla gara a chi vede più volte il nuovo Papa, basta uno scatto per farsi rispettare. Anche se, nel gioco delle figurine, ciò che conta non si vede.
I segnali che arrivano dai vari attori coinvolti nel conflitto convergono sulla Santa Sede. Di nuovo neutrale e autorevole, a differenza dell’Onu. Dopo Zelensky e Trump, da Mosca l’apertura chiave è quella di Kirill.