Il 50% degli italiani non beve abbastanza acqua

Il 50% degli italiani non beve abbastanza acqua
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Per evitare di disidratarsi, soprattutto in queste giornate caldissime, Waterdrop e Airup hanno ideato due gustose soluzioni.


Le analisi climatiche di Isac-Cnr hanno definito il mese appena trascorso come il secondo Luglio più caldo dal 1800. Temperature sempre più alte che hanno un impatto diretto sul nostro organismo. Anche una leggere disidratazione può infatti avere ripercussioni sul corpo e sulla mente, è quindi fondamentale reintegrare i liquidi persi, specialmente durante la stagione estiva.

Waterdrop - azienda specializzata nella produzione di «microdrink» ovvero piccoli cubetti con estratti di frutta e piante da aggiungere all’acqua - ha collaborato con Appinio per condurre uno studio sull’idratazione della popolazione italiana, su un campione di 1000 persone tra i 17 e i 99 anni.

Il risultato? Il 50% della popolazione non beve abbastanza acqua al giorno. Una percentuale che sale al 60,4% quando si tratta degli over 65. Spesso, quando arriva il caldo, si tende a sostituire l'acqua con una soda o una bevanda zuccherata. Queste bevande non svolgono però il ruolo di idratare. Al contrario, aumentano la sensazione di sete.

L'acqua costituisce più della metà della nostra massa corporea. Mantenere una buona idratazione è fondamentale per il nostro benessere. Una delle funzioni più importanti dell'acqua nel nostro corpo è quella di trasportare i nutrienti e l'ossigeno alle cellule. L'acqua è il componente principale di diversi organi vitali: circa il 75% del cervello o il 71% del fegato sono costituiti da acqua. Sotto questa luce, è chiaro che un buon livello di idratazione è vitale e contribuisce positivamente al nostro benessere generale, soprattutto in estate.

La disidratazione è comune - il 78,6% degli intervistati ha affermato di averne avuto segni - soprattutto in estate durante le ondate di calore. Tuttavia, mantenere un livello di idratazione sufficiente permette di mantenere alti i livelli di energia, il corretto funzionamento delle cellule e la salute della pelle. I segni di disidratazione sono la ritenzione idrica, la secchezza delle fauci, il mal di testa e altro ancora. Quando si manifestano questi segnali, si tendono a cercare bibite, succhi di frutta o bevande analcoliche, ma l'acqua non è la prima scelta.

Come fare allora per bere di più?Iniziare la giornata con un bicchiere d’acqua può essere il primo passo per dare una spinta al metabolismo e iniziare la giornata con energia. È fondamentale avere anche una bottiglia d’acqua sempre con sé, ancor meglio se riutilizzabile, così da poter essere riempita in ogni momento della giornata. Uno dei segreti per essere sempre idratati è non attendere di avere sete per bere. La sete è infatti il primo segno di una mancanza. L’abitudine di bere acqua regolarmente e costantemente può prevenire i sintomi di disidratazione, come mal di testa, perdita di concentrazione e fatica.

Una delle maggiori rimostranze, quando si tratta di bere acqua in maniera regolare, è la mancanza di sapore. Come spiega Airup - azienda ideatrice del primo sistema di bevande riutilizzabili al mondo che dà sapore all'acqua sfruttando il fenomeno fisiologico dell'olfatto retronasale - l’85% degli italiani dichiara di non bere abbastanza acqua perché si dimentica di farlo. «Ci si dimentica solitamente delle cose che non lasciano un impronta sensoriale e, per quanto la sensazione di bere un fresco bicchiere d’acqua dia sollievo a chiunque, sono in molti a ritenerla “noiosa”».

Lena Jüngst, co-fondatrice di air up, aggiunge: "È incredibilmente difficile porre fine ad abitudini consolidate e l’essere umano per natura è sempre alla ricerca della soluzione più immediata e “comoda”. Inoltre, in termini evolutivi siamo portati a preferire i gusti dolci o i cibi grassi, semplicemente perché in passato sono stati sinonimo di sopravvivenza. Nel mondo di oggi, invece, siamo esposti a condizioni completamente diverse e dobbiamo adattarci di conseguenza».

Waterdrop

Waterdrop è il primo microdrink al mondo. I piccoli cubetti senza zucchero arricchiscono l'acqua con veri estratti di frutta e piante e preziose vitamine. Con un totale di dieci aromi fruttati e accessori coordinati, con Waterdrop c’è più gusto a bere più acqua.

I microdrink Waterdrop sono fatti solo con ingredienti di alta qualità e non contengono zucchero, esaltatori di sapidità o conservanti. I cubetti possono essere preparati facilmente sempre e ovunque, passano attraverso qualsiasi collo di bottiglia e qualsiasi controllo di sicurezza. Waterdrop riduce le emissioni di CO2: grazie alla forma unica, stoccaggio e trasporto sono ridotti, e grazie all'innovativo confezionamento individuale l’utilizzo di plastica viene abbattuto del 97% rispetto alle comuni bevande presenti oggi in commercio.
Per l'estate, a grande richiesta torna «Vibe», il microdrink a base di alchechengi, menta e rosmarino, ricco di vitamina C, B6 ed E.

Airup

Siamo abituati a pensare al gusto come al risultato della semplice stimolazione delle papille gustative, ma la realtà è leggermente più complessa: per garantire l’accurata percezione e differenziazione di sostanze e gusti diversi, le sole papille non sono sufficienti; serve la collaborazione di altre cellule, le cellule olfattive retronasali.

Per air up questo è stato il punto di partenza per ideare il new normal dell’idratazione: ecco l’air up system, una borraccia riutilizzabile che unisce la salute del corpo all’irrinunciabilità del piacere. Come? Il segreto sta nei Pod aromatici da fissare alla borraccia: quando si beve, attraverso il boccaglio della borraccia passa un flusso d’aria che si aromatizza, arricchendosi così di molecole che accompagneranno l’aria all’interno della bocca dove andranno a stimolare le cellule olfattive retronasali. Et voilà: l’acqua cambia sapore.

Le Pod sono disponibili in 25 gusti differenti e, oggi, all'offerta airup si aggiunge anche la borraccia in acciaio, che mantiene l'acqua a una temperatura piacevolmente fresca fino a un massimo di 14 ore.

Mamdani ha sedotto una città a suon di bugie
Zohran Mamdani (Ansa)
Nella religione musulmana, la «taqiyya» è una menzogna rivolta agli infedeli per conquistare il potere. Il neosindaco di New York ne ha fatto buon uso, associandosi al mondo Lgbt che, pur incompatibile col suo credo, mina dall’interno la società occidentale.

Le «promesse da marinaio» sono impegni che non vengono mantenuti. Il detto nasce dalle numerose promesse fatte da marinai ad altrettanto numerose donne: «Sì, certo, sei l’unica donna della mia vita; Sì, certo, ti sposo», salvo poi salire su una nave e sparire all’orizzonte. Ma anche promesse di infiniti Rosari, voti di castità, almeno di non bestemmiare, perlomeno non troppo, fatte durante uragani, tempeste e fortunali in cambio della salvezza, per essere subito dimenticate appena il mare si cheta. Anche le promesse elettorali fanno parte di questa categoria, per esempio le promesse con cui si diventa sindaco.

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Ecco #DimmiLaVerità del 10 novembre 2025. Il deputato di Sud chiama Nord Francesco Gallo ci parla del progetto del Ponte sullo Stretto e di elezioni regionali.

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Usa: il destino di una parte dei dazi è nelle mani della Corte Suprema
Donald Trump (Ansa)

La Corte Suprema degli Stati Uniti si appresta a pronunciarsi sulla legittimità di una parte dei dazi, che sono stati imposti da Donald Trump: si tratterà di una decisione dalla portata storica.

Al centro del contenzioso sono finite le tariffe che il presidente americano ha comminato ai sensi dell’International Emergency Economic Powers Act (Ieepa). In tal senso, la questione riguarda i dazi imposti per il traffico di fentanyl e quelli che l’inquilino della Casa Bianca ha battezzato ad aprile come “reciproci”. È infatti contro queste tariffe che hanno fatto ricorso alcune aziende e una dozzina di Stati. E, finora, i tribunali di grado inferiore hanno dato torto alla Casa Bianca. I vari casi sono quindi stati accorpati dalla Corte Suprema che, a settembre, ha deciso di valutarli. E così, mercoledì scorso, i togati hanno ospitato il dibattimento sulla questione tra gli avvocati delle parti. Adesso, si attende la decisione finale, che non è tuttavia chiaro quando sarà emessa: solitamente, la Corte Suprema impiega dai tre ai sei mesi dal dibattimento per pronunciarsi. Non è tuttavia escluso che, vista la delicatezza e l’urgenza del dossier in esame, possa stavolta accelerare i tempi.

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