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Il Papa che ha terremotato la Chiesa

Il Papa che ha terremotato la Chiesa
Papa Francesco (Getty Images)
È morto a 88 anni Bergoglio, il pontefice della drammatica diarchia col grande Ratzinger. Le sue «aperture» hanno spaccato i fedeli e sedotto i progressisti. Pronti a ignorarlo su pace e aborto e a esaltarlo su gay, ambiente, migranti.
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Nord Stream sabotato da un soldato ucraino in servizio
La falla nel gasdotto Nord Stream (Ansa)
«Der Spiegel»: Serhij Kuznietzov, arrestato a Rimini per la distruzione del gasdotto, stava eseguendo ordini. Attaccando un membro Nato...

I gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2, infrastrutture strategiche per l’approvvigionamento energetico europeo, corrono in parallelo sul fondo del Mar Baltico collegando direttamente la Russia alla Germania. Il primo è entrato in funzione nel 2011, diventando per oltre un decennio uno dei principali canali di fornitura di gas russo verso l’Europa. Nord Stream 2, completato nel 2021, non è invece mai entrato in esercizio a causa dello scoppio della guerra in Ucraina e del conseguente blocco politico e regolatorio imposto dai Paesi occidentali. Nella notte del 26 settembre 2022, una serie di potenti esplosioni sottomarine ha gravemente danneggiato entrambe le condotte in acque internazionali, al largo delle coste danesi e svedesi.

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Il Papa randella l’Europa in trincea: «Usa la paura in nome del riarmo»
Reprimenda di Leone XIV: «Siamo oltre la legittima difesa: è destabilizzazione planetaria. Provano persino a rieducare al conflitto tramite media e corsi scolastici. E considerano una colpa non prepararsi alla guerra».

Nel giorno in cui il Consiglio Ue dava il via libera al ReArm, il Papa ha voluto tirare le orecchie degli eurocrati, nascoste sotto gli elmetti. Lo ha fatto con un messaggio datato 8 dicembre, ma dedicato alla Giornata mondiale della pace del primo gennaio 2026. Un testo nel quale Leone XIV non ha nemmeno avuto bisogno di fare nomi. Si capisce benissimo a chi possano essere rivolte parole del genere: «Nel rapporto fra cittadini e governanti si arriva a considerare una colpa il fatto che non ci si prepari abbastanza alla guerra, a reagire agli attacchi, a rispondere alle violenze». Una coincidenza ha voluto che, proprio ieri, contestualmente al discorso di Robert Francis Prevost, uscisse il dissennato ultimatum del premier polacco, Donald Tusk, sulla confisca degli asset russi: «O soldi oggi o sangue domani».

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Edicola Verità | la rassegna stampa del 19 dicembre

Ecco #EdicolaVerità, la rassegna stampa podcast del 19 dicembre con Flaminia Camilletti

Il Dna sulle unghie di Chiara non è di Stasi
Alberto Stasi (Ansa)
Ieri l’udienza dell’incidente probatorio: al centro, il materiale ritenuto compatibile con quello di Sempio o dei suoi familiari in linea paterna, ma non con il fidanzato della vittima. Il quale, a sorpresa, si è presentato in aula, scatenando l’ira dei Poggi e di Venditti.

La presenza del Dna di Alberto Stasi sulle unghie di Chiara Poggi era rimasta sospesa come una minaccia perenne. Non era una certezza, ma un’ombra. Un residuo tecnico buono per tenere aperta ogni porta o per alimentare il dubbio.

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