2018-08-25
L'ex presidente della Nigeria: «Migranti? La soluzione è solo nei paesi africani»
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Intervista a Olusegun Obasanjo al mensile Tempi: «Serve sviluppo perché i nigeriani non debbano più partire, impoverendo il nostro Paese».«Le persone che partono e arrivano in Italia cercano opportunità e una vita migliore, ma cosa ottengono davvero?». A dirlo in un'intervista a Tempi è Olusegun Obasanjo, presidente del governo militare federale Nigeriano dal 1976 al 1979. E' stato anche eletto alla guida del paese due volte dal 1999 al 2007, la seconda volta battendo di 11 milioni di voti l'attuale presidente Muhammadu Buhari. Ex generale dell'esercito, cristiano rimasto orfano di entrambi i genitori a 22 anni, padre di 20 figli, ha lanciato il suo movimento politico (Coalizione per la Nigeria) a gennaio e ha partecipato al Meeting nell'ambito di un incontro sulla cooperazione internazionale. Dice Obasanjo al mensile diretto da Emanuele Boffi: «Alcuni annegano nel Mediterraneo, altri vengono torturati in Libia o imprigionati lungo la strada. E una volta arrivati in Italia? Le donne diventano prostitute, gli uomini arruolati nel traffico della droga o coinvolti in attività criminali. La soluzione di questo problema può essere solo nei paesi africani di origine: bisogna svilupparli perché i nigeriani non debbano più partire, impoverendo il nostro Paese». Secondo l'ex presidente della Nigeria. Nell'intervista spazio anche alla persecuzione dei cristiani in Africa. Oltre alla minaccia di Boko Haram, sono in costante aumento anche le violenze dei pastori musulmani Fulani, che solo tra giugno e luglio hanno ucciso centinaia di persone nel centro del Paese. «Io credo che il nostro problema principale resti la povertà. Prendiamo Boko Haram: nel 2011 mi sono recato a Maiduguri, capitale dello Stato settentrionale del Borno, per approfondire il problema. Volevo capire che cosa volevano, chi erano, quali obiettivi avevano, che cosa pensavano i loro leader. Boko Haram è il nome popolare che hanno assunto, ma quello che si sono dati loro stessi è ben più lungo e contorto: Jama'atu Ahlis Sunna Lidda'Awati Wal-Jihad (Gruppo della gente della Sunna per la propaganda religiosa e il jihad). Perché li chiamano Boko Haram ("L'educazione religiosa è peccato")?». Su Boko Harma Obasanjo ha le idee chiare. «I loro leader andavano dagli universitari senza lavoro e gli dicevano: quanto hai studiato? Cinque anni? E non hai ancora lavoro. Vedi che l'educazione non serve a niente. È cominciato così: non c'era lavoro per i giovani educati, per non parlare di quelli non educati. E loro prestavano soldi a queste persone e la loro popolarità è cresciuta. Hanno cominciato a fare soldi e poi sono diventati dei criminali. Ci sono evidentemente problemi tra musulmani e cristiani soprattutto nel nord del Paese, dove i musulmani sono maggioranza e i cristiani minoranza. I Boko Haram hanno cominciato ad attaccare le chiese ma non si sono fermati: hanno colpito anche le moschee, poi le stazioni di polizia, poi gli uffici delle Nazioni Unite. Per me non è tanto una guerra tra cristiani e musulmani, tutto è cominciato con l'insoddisfazione per gli standard di vita e la mancanza di lavoro. Il punto è far uscire le persone dalla povertà».
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