2024-08-17
«Dalla Harris bugie e voltafaccia ma i media le fanno passare tutto»
Nel riquadro a destra Tony Fabrizio, capo sondaggista della campagna di Trump (Ansa)
Il capo sondaggista della campagna di Trump, Tony Fabrizio: «Trattamento senza precedenti, pochi mesi fa dicevano che Biden doveva scaricarla. Tasse, immigrazione e ambiente, con lei vincerebbe l’estrema sinistra».Il candidato alla Casa Bianca Donald Trump conferma la volontà di fermare il piano a favore di auto elettriche e transizione verde. Una risposta anche a chi lo accusa di favorire Musk.Lo speciale contiene due articoli.A sentire certi media, sembrerebbe che Kamala Harris abbia già la strada spianata verso la Casa Bianca. Una narrazione forse un tantino esagerata. Per carità, che la vicepresidente stia godendo di una sorta di «luna di miele» è senz’altro vero: ha raccolto molti fondi a luglio e vari sondaggi la danno al momento in testa negli Stati chiave. Tuttavia, andrebbe anche ricordato che Donald Trump, nel 2016, vinse rastrellando la metà dei soldi di Hillary Clinton. Inoltre, il vantaggio che attualmente i sondaggi attribuiscono alla Harris in Pennsylvania, Michigan e Wisconsin è assai inferiore a quello di cui godevano Joe Biden e Hillary Clinton rispettivamente a metà agosto del 2020 e dello stesso 2016. Ebbene, per cercare di riequilibrare un poco il racconto mediatico dell’attuale campagna elettorale americana, La Verità ha intervistato il capo sondaggista della campagna di Trump, Tony Fabrizio: uno che, lo scorso 23 luglio, aveva previsto la «luna di miele» di cui avrebbe beneficiato la Harris. Ecco, proprio di questa «luna di miele» abbiamo parlato e di come si sta orientando la campagna del tycoon per contrastarla. Fabrizio è convinto che il momento magico della Harris sia in gran parte gonfiato dalla benevolenza dei media. E che Trump ce la potrà fare, riportando il dibattito sui temi concreti: temi rispetto a cui, dall’inflazione all’immigrazione clandestina, la candidata dem – in quanto vicepresidente in carica – risulta in difficoltà. Non a caso, durante la conferenza stampa dell’altro ieri sera, l’ex presidente si è presentato circondato da generi alimentari, sottolineando l’aumento dei loro prezzi».Tony Fabrizio, qual è la strategia che la vostra campagna sta adottando per conquistare la Casa Bianca?«La nostra strategia è focalizzata sull’economia, sui confini e sull’instabilità negli eventi globali. L’economia, in particolare la questione dell’accessibilità economica, è un problema che tocca tutti gli americani di ogni estrazione sociale. Gli elettori hanno ricordi positivi di come l’economia ha funzionato sotto il presidente Trump: inflazione inesistente, crescita occupazionale, basso costo delle case, prezzi accessibili della benzina. Noi metteremo a confronto quel successo con il modo in cui l’amministrazione di Biden e della Harris ha fatto crollare l’economia, che il presidente Trump aveva lasciato in eredità, con il loro programma di spesa di sinistra a favore del big government».Prosegua.«Alla frontiera, i fallimenti della Harris sono evidenti. Quasi dieci milioni di clandestini hanno inondato il nostro Paese mentre sovrintendeva al confine. Si rifiuta di chiamare criminali i clandestini, si rifiuta di rimpatriarli, chiuderebbe tutti i centri di detenzione per migranti e lascerebbe liberi gli immigrati irregolari nel nostro Paese. Sostiene anche le città santuario che ospitano criminali clandestini. E sulla scena mondiale, lei e Biden hanno riportato gli Stati Uniti nel disastroso accordo nucleare iraniano e hanno revocato le sanzioni del presidente Trump che stavano strangolando gli iraniani. Ora gli iraniani hanno miliardi di dollari per finanziare il loro regno del terrore in tutto il mondo e per finanziare i loro proxy nell’attaccare Israele».Per la presidenza occorrono notoriamente almeno 270 grandi elettori, i cosiddetti voti elettorali. Quali sono gli Stati chiave della mappa elettorale su cui state puntando maggiormente?«Gli Stati chiave sono Arizona, Georgia, Michigan, North Carolina, Nevada, Pennsylvania e Wisconsin. Ci sono numerosi percorsi per raggiungere i 270 voti elettorali data quella combinazione di Stati. Per esempio, se il presidente Trump vincesse tutto quello che ha vinto nel 2020 e vincesse in Pennsylvania e Georgia o vincesse in Pennsylvania, Arizona e Nevada, supererebbe i 270 voti elettorali».Quali sono le maggiori vulnerabilità della Harris?«Il suo curriculum come procuratore distrettuale di San Francisco, il suo curriculum come procuratore generale della California, il suo curriculum come senatrice e il suo curriculum, condiviso con Biden, come vicepresidente. Ha tracciato una strada che è molto più a sinistra di Biden e francamente della maggior parte degli elettori su qualsiasi cosa: dagli aumenti delle tasse al rilascio dei criminali, dalle posizioni ambientaliste estremiste all’apertura delle frontiere. E ci sono tantissimi video di lei che, con le sue stesse parole, sostiene queste posizioni estremiste».Secondo lei, come si spiega la “luna di miele” di cui sembra godere, da qualche settimana, la Harris? Ma soprattutto: quanto potrebbe durare?«In parole povere, la causa sono i media statunitensi. Gli stessi media che solo pochi mesi fa scrivevano che Biden avrebbe dovuto sostituirla come sua vicepresidente, ora la trattano come se nulla di tutto ciò fosse mai accaduto. Le hanno lasciato passare quasi tutto. Sono trascorse più di tre settimane e non ha ancora rilasciato interviste e ha risposto a pochissime domande. Quanto durerà la luna di miele è difficile da giudicare, poiché parte di essa dipenderà da come i media la tratteranno in futuro e da come andranno i dibattiti tra lei e il presidente Trump».Effettivamente un po’ di partigianeria mediatica a favore della Harris è difficilmente negabile.«Il trattamento riservato finora dai media alla Harris è senza precedenti. Come ho sottolineato prima, solo pochi mesi fa scrivevano articoli sulla necessità che venisse scaricata, perché era un peso per Biden. Ora la trattano con i guanti di velluto. Gli americani hanno sempre saputo che i media sono prevenuti nei confronti dei repubblicani, ma questo è un livello di parzialità completamente diverso. Analizzano ogni parola del presidente Trump e non si sono presi la briga di sottolineare i voltafaccia della Harris o le sue vere e proprie bugie. Noi, come campagna, continueremo a sottolineare il curriculum e le posizioni della Harris».Che cosa pensa del fatto che la Harris abbia scelto Tim Walz come vice?«Questo è un esempio perfetto del trattamento che i media riservano alla Harris. Ha ignorato non solo uno, ma due potenziali candidati vice provenienti da Stati in bilico (Josh Shapiro della Pennsylvania e Mark Kelly dell’Arizona), che presumibilmente avrebbero potuto aiutarla a vincere quegli Stati, per scegliere qualcuno che non le offre alcuno Stato in bilico. La risposta dei media è stata sostanzialmente il silenzio. Nessuna critica o analisi su quanto sia stata una cattiva scelta. Quanto a Walz stesso, la Harris ha sostanzialmente scelto un’anima gemella ideologica. Condividono le stesse posizioni di estrema sinistra su criminalità, frontiere, ambiente e tasse».La Harris è stata recentemente contestata da manifestanti filopalestinesi in Michigan e Arizona, mentre ha irritato l’ala filoisraeliana per non aver scelto Shapiro come vice. Che cosa ne pensa?«Penso che questo possa rappresentare un vero problema per lei, perché, cercando di avere entrambe le cose, finirà per alienarsi entrambe le parti».La Harris e Walz si sono espressi contro il Columbus day. Come si comporteranno elettoralmente gli italoamericani?«La Harris e Walz sono completamente allineati all’agenda woke. Ci sono tonnellate di video in cui lei proclama con orgoglio la sua fedeltà a essa. Uno dei gruppi più forti del presidente Trump sono gli elettori italoamericani».<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/harris-bugie-voltafaccia-benevolenza-media-2668980751.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="the-donald-rottamero-il-green-deal" data-post-id="2668980751" data-published-at="1723880354" data-use-pagination="False"> The Donald: rottamerò il Green deal Dal Green new deal al Green new scam il passo è breve. Il candidato repubblicano Donald Trump ha infatti definito come una truffa verde il Green new deal promosso dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden e che sarà inevitabilmente portato avanti da Kamala Harris se eletta. Trump, in diretta giovedì dal suo resort a Bedminster, nel New Jersey, ha manifestato infatti la volontà di porre fine agli obblighi che favoriscono le auto elettriche e fermare il piano per la transizione energetica messi in atto dall’amministrazione Biden. Non si tratta di un cambio di rotta per Trump, che aveva già sostenuto in diverse occasioni l’intenzione di fermare gli incentivi ai veicoli green. L’ultima di queste nella convention di Milwaukee quando, con il cerotto ancora sull’orecchio pochi giorni dopo l’attentato, il tycoon aveva detto di voler «salvare l’industria automobilistica americana dalla completa distruzione e far risparmiare ai clienti migliaia di dollari» con l’intento di riportare il settore automobilistico all’interno dei confini e impedire la costruzione di impianti di produzioni di automobili in Messico e Cina. Chi pensava che, dopo l’intervista su X con Elon Musk, Trump potesse, se non fare una completa inversione di marcia, almeno ammorbidirsi, si dovrà ricredere. Giovedì infatti il candidato repubblicano, a scanso di equivoci, ha aggiunto che proseguirà con l’intento di fermare le auto elettriche «nonostante l’endorsement di Musk». La linea trumpiana arresterebbe la corsa ecologica di Biden-Harris, fautori di pressioni sulle case automobilistiche per ridurre le emissioni e per produrre veicoli elettrici e ibridi. Con l’Inflation reduction act voluto da Biden e votato da Harris, gli Usa si impegnano a ridurre le emissioni di carbonio del 40% entro il 2030, con 370 miliardi di dollari dedicati per i prossimi dieci anni alla produzione di energia solare, eolica, di batterie e veicoli elettrici. Ma questo segnerebbe anche un elemento di rottura con l’Ue green di Ursula von der Leyen che si troverebbe agli antipodi. Ritornando agli Stati Uniti, nonostante le varie pressioni, il mercato dei veicoli elettrici è ancora contenuto. Secondo il report Automotive market trends di Experian, delle 286 milioni di auto in circolazione nel 2023, solo il 9,3% erano elettriche a causa dell’esitazione dei consumatori. Dunque, a una strategia eco-friendly di Kamala e Joe, Donald risponde con una linea consumer-friendly con il mercato dell’elettrico in bilico.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.