2024-04-11
Emiliano tira dritto nonostante tutto. Il piano per il super porto «cinese»
Malgrado i guai giudiziari dei suoi uomini, il leader pd non molla la presa sul progetto per trasformare Bari e Brindisi in un maxi scalo per la Via della seta. E pure su Taranto l’ex pm strizza l’occhio al Dragone.Bari è nella bufera. Il campo largo tra Pd e Cinque Stelle è diventato un campo arato da gelide strette di mano. E mentre c’è grande attesa per sapere quello che Michele Emiliano dirà davanti alla Commissione parlamentare antimafia, il «feudo» del governatore pugliese resiste. L’obiettivo è tenere ben saldo il controllo politico della Puglia, regione che fino a oggi si è comportata come uno Stato autonomo anche garantendo ampio spazio di manovra alla Cina nelle infrastrutture. Oggi il porto di Taranto è gestito dall’Autorità presieduta da Sergio Prete mentre i porti di Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta, Monopoli e Termoli sono gestiti dall’autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Meridionale presieduta da Patroni Griffi (nominato nel 2017 dall’allora ministro Graziano Delrio e confermato dal primo governo Conte). Ebbene, nei giorni scorsi, quest’ultima autorità ha indetto la Conferenza di servizi per l’acquisizione dei pareri propedeutici all’approvazione del progetto di adeguamento infrastrutturale nei porti di Bari e di Brindisi per il miglioramento della capacità logistica, agroalimentare e per l’ottenimento dell’autorizzazione unica Zes. Le determinazioni delle amministrazioni coinvolte dovranno giungere entro il 17 maggio. Il progetto, si legge sui quotidiani locali, punta a rendere più funzionali spazi e strutture di propria pertinenza. In particolare, nel porto di Brindisi è stata progettata la «rifunzionalizzazione di spazi» all’interno del terminal di proprietà dell’autorità. Il progetto prevede la realizzazione, nei porti di Brindisi e di Bari, di aree di sosta attrezzate con servizi specifici in favore dell’agroalimentare, con particolare riferimento alle esigenze dei mezzi di trasporto refrigerati. Tutte le esigenze energetiche legate all’intera iniziativa, è stato aggiunto, verranno inoltre soddisfatte mediante l’installazione di impianti di generazione da fonte rinnovabile. Con quali fondi viene finanziato? Oltre 6 milioni di euro arrivano dall’investimento 2.1 del Pnrr, finanziato dalla Ue. Ma l’operazione è anche strategica: l’obiettivo sarebbe infatti quello creare una autorità portuale pugliese unica mettendo a capo Patroni Griffi. Quest’ultimo è considerato vicino a Emiliano e tra i «fan» della Via della seta, almeno a giudicare dalle dichiarazioni pubbliche fatte negli ultimi anni dall’avvocato barese che, tra l’altro, è anche console onorario della Svizzera a Bari. Nel marzo 2019, ad esempio, scriveva su Facebook di essere convinto che le Zes fossero «il biglietto per i porti meridionali per la Via della seta». Non solo. A dicembre 2023, i rappresentanti di una grande compagnia cinese operante nell’automotive (la Great Wall Motors, che produce auto elettriche e vuole mettere radici in Italia) erano stati in visita all’Autorità di sistema portuale di Brindisi e il consorzio Asi, incontrando anche l’assessore regionale alle Attività produttive, Alessandro Delli Noci. La strategia potrebbe essere quella di aprire al traffico di auto a bordo di navi della compagnia Grimaldi (cui Patroni Griffi da mesi si vocifera voglia affidare una concessione).Poi c’è Taranto. La Verità ha raccontato di recente le grandi manovre per rafforzare le mani cinesi sul terminal strategico, aprendo al business della cantieristica navale sfruttando le pieghe del decreto Energia. Il segnale dell’avvio di questa operazione, appoggiata anche dai dem locali, sarebbe la nomina avvenuta all’inizio di febbraio di Alessandro Becce, chiamato al timone di San Cataldo container terminal, la società terminalistica del gruppo turco Yilport concessionaria del molo polisettoriale tarantino. Lo sbarco in Puglia come amministratore delegato è avvenuto a poche settimane di distanza dall’uscita dal gruppo F2i, dove Becce era a capo della holding portuale fino a dicembre. Il suo è un lungo curriculum: dall’aprile 2023 è vicepresidente di Assiterminal, presidente della Venezia port community da luglio 2022, presidente della sezione attività portuali di Confindustria da luglio 2020 a febbraio 2024. Ha avuto incarichi apicali anche nel gruppo Psa (controllato dal fondo Temasek che ha il 22% del suo portafoglio investito in Cina) e dal 2000 al 2004 è stato presidente dell’Autorità portuale di Savona-Vado. Proprio qui, alla fine del 2019, è stata aperta Vado gateway, la piattaforma container che vede alleati i cinesi di Cosco e Qingdao con Maersk. Alessandro Becce è inoltre il cugino di Luca Becce, presidente di Assiterminal che nel 2021 era entrato nella segreteria del Pd e che è anche il responsabile delle risorse umane di Psa in Italia. Società rilevata interamente, a metà marzo, da Psa Singapore comprando dai fondi Infravia e Infracapital e dalla Il Investimenti dell’imprenditore genovese Giulio Schenone (considerato vicino al Pd) il 38% del capitale della Psa Genoa Investments cui fanno capo tre terminal portuali di Genova e Marghera. Il controllo del 100% di Psa Italy dovrebbe essere però solo temporaneo, perché una quota di minoranza dovrebbe essere rilevata in tempi brevi da un altro partner finanziario, e non è escluso che lo stesso Schenone possa in qualche modo essere della partita. Per poi magari fare rotta su Taranto? Chissà. Altri intrecci ci portano al collegamento ferroviario tra Bari e Psa Genova Prà su cui ha investito anche Gts. Quest’ultima è una società barese di proprietà della famiglia Muciaccia che compare tra i finanziatori dell’associazione Piazze d’Italia la quale ha supportato il centrosinistra e la rielezione di Emiliano.
Nel riquadro Roberto Catalucci. Sullo sfondo il Centro Federale Tennis Brallo
Sempre più risparmiatori scelgono i Piani di accumulo del capitale in fondi scambiati in borsa per costruire un capitale con costi chiari e trasparenti. A differenza dei fondi tradizionali, dove le commissioni erodono i rendimenti, gli Etf offrono efficienza e diversificazione nel lungo periodo.