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Porti pugliesi verso l’eolico offshore
Il porto di Taranto (Getty Images)
Pubblicato il bando per individuare le aree per le piattaforme galleggianti: favorite Taranto e Brindisi. Gli scali sono al centro di grandi manovre che guardano alla Cina.
Emiliano tira dritto nonostante tutto. Il piano per il super porto «cinese»
Michele Emiliano (Ansa)
Malgrado i guai giudiziari dei suoi uomini, il leader pd non molla la presa sul progetto per trasformare Bari e Brindisi in un maxi scalo per la Via della seta. E pure su Taranto l’ex pm strizza l’occhio al Dragone.
La Via della seta resta solo in Puglia. Chi traghetta i cinesi e chi ferma i polacchi
Michele Emiliano (Imagoeconomica)
Ugo Patroni Griffi (l’authority) è regista a Brindisi e la sinistra ferma i polacchi-americani a Taranto, Qui nelle settimane scorse, come La Verità ha rivelato, sta avvenendo lo sbarco di un maxi consorzio di Varsavia con investimenti anti Pechino per 60 milioni. Ebbene, i polacchi hanno depositato dieci giorni fa la richiesta all’autorità portuale che gestisce la struttura tarantina ed è presieduta da Sergio Prete (unico italiano a comparire tra gli esperti dello Shangai international shipping institute). Al momento, però la domanda sarebbe ferma sulla scrivania di Prete. C’è chi dice, per volere di Emiliano. Tutto avviene in una regione, la Puglia, dove la politica estera sembra farla più Massimo D’Alema che il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Senza dimenticare che sia Brindisi sia Taranto sono sotto la cosiddetta Zes (zona economica speciale) di cui si è occupato il ministro Raffaele Fitto.
Cambia l’aria sui porti. A Taranto arriva il primo foglio di via agli amici dei cinesi
Il porto di Taranto (IStock)
Niente piattaforma logistica alla srl legata al governo di Pechino. A Brindisi monta la protesta contro Edison e Ugo Patroni Griffi.
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