2020-08-17
Due rivoluzioni, un genocidio. Dei cristiani
Dalla Francia di fine Settecento alla Russia bolscevica, l'opera di scristianizzazione ha come obiettivo l'eliminazione fisica di chi crede in un Dio. Anche il nazismo fu un attacco ai credenti. Oggi le minacce più feroci vengono dall'intolleranza islamica.Scristianizzazione / 4Una volta abbattuta la religione, vengono abbattuti i credenti. La scristianizzazione è ovviamente una lunga fila di morti ammazzati. La Rivoluzione francese, attualmente venduta come una bella festa nei nostri libri di scuola, è stato il primo esempio di industrializzazione della morte. La ghigliottina ha permesso di trasformare la morte in una specie di efficace catena di montaggio. In ogni mese della sua funzione, in un'unica nazione, sono state assassinate più persone di quelle condannate a morte dall'inquisizione in tutta la sua storia. Il fiume di morti della Vandea è sconvolgente. Per la prima volta è stato dato l'ordine scritto di assassinare donne e bambini. Fu assassinato con una crudeltà inenarrabile il figlio di re Luigi e Maria Antonietta. Separato dalla madre, il bimbo fu messo in una cella di fianco a quella di lei dove veniva picchiato tutti i giorni perché lei potesse sentirne le urla. Rinchiuso per mesi in una cella buia dove gli passavano il cibo attraverso lo spioncino, morì con le membra rattrappite e la pelle ricoperta di croste e vermi. Poi arriva l'altra bella festa, secondo i nostri incredibili libri di storia: la Rivoluzione d'ottobre. Lo zar era già stato deposto con la Rivoluzione di febbraio. La cosiddetta Rivoluzione d'ottobre è stato un colpo di Stato di una minoranza, contro una maggioranza che voleva farsi gli affari suoi. Per poter scatenare la mattanza, senza la quale era difficile prendere un potere assoluto, occorre un gesto di violenza e ingiustizia talmente ignobili da scatenare una sicura reazione: l'assassinio senza uno straccio di processo dello zar e, quello che fu peggio, l'esecuzione della sua famiglia, sua moglie, quattro ragazzine, un bambino con l'emofilia e il suo medico. Lo sterminio della famiglia dello zar a Ekaterinburg è sostanzialmente la cellula madre del genocidio sul suolo europeo: viene affermato che l'assassinio di bambini innocenti può essere una bella cosa. Su quanti libri di storia dei nostri figli è scritto che coloro che quell'assassinio hanno ordinato erano dei criminali assassini?il silenzio dei libriSe non ricordo male a Bologna esiste ancora un viale dedicato a Lenin. Ordinare lo sterminio di ragazzini innocenti, quindi, è uno degli atti normali di una persona che possiamo considerare un grande uomo. Il marxismo, ideologia, ha contrastato il cristianesimo. I marxisti, persone, hanno assassinato i cristiani, gli intellettuali marxisti e post marxisti hanno contribuito a legittimare l'idea che l'assassinio dei cristiani non sia una cosa grave, sia tollerabile, non qualcosa per cui valga la pena inginocchiarsi. I cristiani sono stati assassinati in numeri enormi, nei gulag. La sorte più atroce era riservata ai seminaristi, che spesso diventavano le «puttane», costretti a subire innumerevoli stupri dai detenuti comuni. Questo perché avevano portato delle «sottane», e perché, essendo credenti, non potevano sottrarsi attraverso il suicidio. La Cina, Corea del Nord e la Cuba di Che Guevara hanno fatto lo stesso. Anche il nazismo è un attacco al cristianesimo: lo spiega con chiarezza Alfred Rosenberg nel libro Il mito del XX secolo, considerato il manifesto del nazionalsocialismo assieme al Mein Kampf di Adolf Hitler. La persecuzione degli ebrei serve per anticipare quella dei cristiani, i cristiani veri. Resisterà un «cristianesimo positivo», cioè in parole povere un anticristianesimo. Innumerevoli sacerdoti, a cominciare da Massimiliano Kolbe, innumerevoli vescovi e cardinali sono morti in lager, bizzarramente quasi mai ricordati. Per la cronaca sono morti in lager, e con notevole coraggio, anche testimoni di Geova.scherno intellettuale La nostra è un'epoca completamente scristianizzata: nanetti del pensiero, i nostri cosiddetti intellettuali, con un'enorme corte di giullari e ballerine, registi, attori, attrici, cantanti, hanno contribuito a deridere il cristianesimo. In molte nazioni, tra cui Francia e Gran Bretagna, ai dipendenti pubblici è vietato portare una croce al collo. Questo vuol dire che l'Occidente non combatterà per i cristiani assassinati, e che la mattanza è libera. I cristiani sono il gruppo più perseguitato, fisicamente perseguitato, e questo è il segreto meglio custodito dai media. Sono assassinati, torturati, imprigionati. Ragazzine cristiane in Pakistan, in Nigeria, Cisgiordania, sono rapite a 10 o 12 anni davanti alle scuole per essere costrette a sposare musulmani di 50 o 60 anni, come seconda o terza sposa. A Betlemme, dove nacque Cristo, i cristiani erano l'86% nel 1950, mentre oggi sono meno del 10%. In Occidente la scristianizzazione è ideologica, al di fuori dell'Occidente è fisica. L'Occidente, Italia inclusa, ha sempre inviato un fiume di denaro alle autorità palestinesi perché fosse investito in esplosivi e armi, visto che non c'è mai stata una clausola che pretendesse, in cambio di quel denaro, una pace reale con lo Stato di Israele e la cessazione della persecuzione dei cristiani.La persecuzione dei cristiani si è spostata dopo l'11 settembre anche nel mondo occidentale. Ogni atto di terrorismo contro civili è in realtà un atto di terrorismo contro cristiani o ebrei. I nostri incredibili intellettuali, parola dall'etimologia sempre più impenetrabile, ci spiegano che il terrorismo islamico nasce dalla povertà e dall'arretratezza, affermazione valida forse per l'Afganistan: in quasi tutti gli altri casi, il terrorismo fa capo a nazioni molto forti economicamente, perché il terrorismo ha radici potenti nel wahabismo, cioè dalla ricchissima Arabia Saudita.Il terrorismo islamico non è una reazione alla cattiveria dell'Occidente, al problema palestinese, al colonialismo (finito da decenni), al fallimento del socialismo arabo o del nazionalismo nasseriano o delle monarchie, né al petrolio, alla mancanza di petrolio, all'aumento del prezzo del petrolio, alla diminuzione del prezzo del petrolio, o altro. Ma è azione, azione specifica e programmata per la riconquista del mondo.le chiese brucianoLa mattanza è cominciata in Indonesia, nell'indifferenza totale, assoluta e cosmica dell'Occidente. L'Indonesia è il luogo dove Barack Obama ha studiato ed è la nazione che lui ha indicato come esempio di tolleranza islamica. Possiamo quindi anche noi ritenere l'Indonesia l'esempio della tolleranza islamica? A Giava nel 1998 iniziano a bruciare le chiese: a dicembre saranno 500. A Giacarta il il giorno di Natale hanno bruciato 22 chiese e 13 cristiani sono stati assassinati. Lo stesso giorno di Natale a Poso, nell'isola di Sulawesi, è stato compiuto un colossale pogrom con 180 case e negozi appartenenti a cristiani distrutti in un solo giorno. La mattanza continua a Pasqua. L'Europa come ha reagito ai massacri del 2000? Con la stessa assoluta indifferenza con cui reagisce alle chiese bruciate in Nigeria, ai bambini crocefissi in Iraq, alle fotografie delle teste mozzate. In Pakistan, altro gioiello di islam «moderato», sono stati uccisi bambini a Pasqua di qualche anno fa: il terrorista suicida ha tirato il cordino vicino alle giostrine e agli scivoli. Non dobbiamo dimenticare il testamento spirituale del cattolico Shahbaz Bhatti, ministro per le Minoranze del Pakistan, assassinato il 2 marzo 2012 a Islamabad da uomini armati. Bhatti aveva difeso con coraggio Asia Bibi, la donna cristiana condannata a morte nel 2010 per blasfemia in base a false accuse, e aveva ricevuto numerose minacce di morte perché voleva riformare la legge sulla blasfemia. Nelle prime righe, Bhatti ricorda di essere stato «sconvolto» dalle «spaventose condizioni in cui versavano i cristiani del Pakistan»: «Non voglio popolarità, non voglio posizioni di potere. Voglio solo un posto ai piedi di Gesù».
Attività all'aria aperta in Val di Fassa (Gaia Panozzo)
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Lo spettacolo Gabriele d’Annunzio, una vita inimitabile, con Edoardo Sylos Labini e le musiche di Sergio Colicchio, ha debuttato su RaiPlay il 10 settembre e approda su RaiTre il 12, ripercorrendo le tappe della vita del Vate, tra arte, politica e passioni.
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