Credo che Repubblica intendesse dimostrare che il governo sta facendo troppo poco per combattere il Covid. Probabilmente, la testata di casa Agnelli voleva dire che l’esecutivo nasconde agli italiani la verità sull’epidemia e che a Palazzo Chigi si è insediato un manipolo di pericolosi no vax. Peccato però che il sondaggio squadernato a tutta pagina nell’edizione di ieri dimostri tutt’altro e soprattutto contrasti con le versioni ufficiali diffuse fin dai tempi del duplex giallorosso Conte-Speranza. Infatti, sebbene il quotidiano abbia messo in evidenza nel titolo che la metà degli italiani teme il coronavirus e uno su tre ritiene che il governo stia nascondendo i dati, le interviste realizzate da Noto sondaggi per conto del giornale diretto da Maurizio Molinari forniscono una visione molto diversa.
Tanto per cominciare, il 60 per cento dei mille italiani interpellati si dice intenzionato a non sottoporsi alla quarta dose di vaccino, mentre il 17 per cento risponde di non sapere se lo farà. Dunque, solo il 23 per cento, meno di uno su quattro, ha ricevuto l’iniezione o ha intenzione di richiederla nelle prossime settimane. Il che naturalmente smentisce che la metà della popolazione adulta sia preoccupata dalla diffusione del Covid, ma questo diciamo che per la narrazione ufficiale in cui Repubblica è maestra rappresenta un dettaglio.
Tuttavia, ancor più interessanti sono le risposte fornite da chi non ha più intenzione di offrire il braccio alla patria. Il 42 per cento infatti pensa che il Covid sia una normale influenza e che non sia dunque necessario vaccinarsi, né che sia pericoloso non farlo. Il 21 per cento invece è convinto che il siero anti coronavirus non porti alcun beneficio e che i casi di contagio non siano calati per via del vaccino.
Tra il 60 per cento di chi non ha intenzione di fare la quarta dose, attenzione, non ci sono i «soliti» no vax, perché a precisa domanda dei sondaggisti, solo l’8 per cento si dichiara tale. Tutti gli altri, vale a dire più del 50 per cento del campione, sono semplicemente convinti che vaccinarsi non serva.
Tra le pieghe delle domande spunta poi un altro interessantissimo dato: il 16 per cento dice che quando ha ricevuto le precedenti dosi «ha accusato problemi» e per tale motivo, cioè per evitare che gli effetti avversi si ripresentino, non vuole ricevere la quarta dose. Tra le informazioni utili fornite dalla rilevazione c’è pure che solo un italiano su quattro reclama un intervento del governo e più dell’80 per cento rifiuta la vaccinazione obbligatoria.
Se l’intenzione di chi ha ordinato il sondaggio era dunque presentare dati che dimostrassero la sottovalutazione del problema da parte dell’esecutivo, diciamo che ha fallito l’obiettivo. E però, tra tante percentuali, ce n’è una che dovrebbe attirare l’attenzione degli organi preposti, in particolare di chi ha la responsabilità di tutelare la salute degli italiani.
Secondo il sondaggio, il 16 per cento del 60 che non intende vaccinarsi con la quarta dose, vale a dire il 10 per cento del campione, dice di aver avuto sintomi collaterali a causa delle precedenti iniezioni.
È vero che questa è una statistica volontaria, ma in pratica stiamo parlando di 100 italiani su mille fra coloro che hanno risposto alle domande. Ciò contrasta e non di poco con quanto ha sempre sostenuto l’Agenzia italiana del farmaco, secondo cui solo lo zero virgola dei vaccinati (per l’esattezza lo 0,09%) ha avuto problemi dopo l’iniezione. Delle due l’una: o esagerano le persone sentite da Noto sondaggi o ha esagerato e di molto l’Aifa. Io ho la sensazione che i vertici dell’ente abbiano un modo di valutare gli effetti avversi molto diverso da quello delle persone che hanno subito le cosiddette reazioni collaterali.
Ma a questo punto, se i dati saranno confermati dall’Aifa, si rende urgente rendere operativa la tanto attesa commissione d’inchiesta. Con l’anno nuovo urge fare un po’ di luce sui danni lamentati da molti italiani.
Eh già, perché se è vero che l’80 per cento degli italiani adulti si è vaccinato, stiamo parlando di qualche milione di persone. E secondo voi non è indispensabile capire che cosa siano questi effetti avversi che oggi spingono un soggetto su dieci del campione preso in esame a rifiutare altre vaccinazioni?
Mi appello al ministro della Salute, Orazio Schillaci, e anche al governo: fate luce, voi che potete. Che il 2024 vi porti consiglio.






