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La Rai resta lo specchio dell’Italia. Di bello, le è rimasto solo il passato
Raffaella Carrà all'edizione di Canzonissima del 1971 (Getty Images)
Il programma più godibile, «Techetechete», ripropone le performance di Baudo, Mina e la Carrà. Il presente scorre senza lasciare il segno, la televisione non è più la piazza principale ma soltanto un media laterale.
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Mina a «Canzonissima» nel 1968 (Getty Images)
La sua musica è stata colonna sonora per le più intime tenerezze di molte generazioni. È stata la voce grintosa dell’Italia del boom. Il ritiro dalle scene l’ha fatta divenire mito.

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Asso nella manica Rai: Mina a «Sanremo»
Mina (Ansa)
L’uscita di Amadeus dalla tv di Stato è un colpo duro, ma in viale Mazzini l’idea di affidare il festival alla diva si fa concreta. Enrico Mentana sull’addio a La7: «Dove volete che vada a 70 anni?». Anche Fiorello smentisce di essere pronto a passare sul 9.
Maurizio Costanzo: «Il talk show potrebbe morire per mancanza di personaggi»
Maurizio Costanzo (Ansa)
Il giornalista e conduttore: «A fine anni Novanta dedicai una trasmissione ai tre tenori della commedia italiana: Sordi, Vitti e Gassman. Me ne trova oggi tre così?».
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