2022-01-07
Galli salvato più dalle cure che dal booster
Massimo Galli (Alessandro Bremec/NurPhoto via Getty Images)
Il medico superstar ha contratto il Covid nonostante la terza dose, evitando il ricovero grazie alle terapie precoci. Altra conferma che insistere con divieti e farmaci imperfetti non ha senso: bisogna cominciare a trattare a domicilio i malati prima che si aggravino.«È possibile che si arrivi presto a 200.000 contagiati al giorno». Uno è lui. Il Covid non risparmia nessuno, neppure i luminari. Nei giorni scorsi ha infettato anche il professor Massimo Galli, notissimo virologo televisivo, costretto a letto con una manifestazione virale tutt’altro che banale. L’ex primario del reparto malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano (è andato in pensione a novembre) avrebbe superato la fase acuta nella sua abitazione, con cure specifiche ed evitando il trasferimento in un reparto ospedaliero. Galli ha 70 anni e non è dato sapere se sia stato aggredito dalla variante Delta o dalla contagiosissima Omicron, che in queste settimane ha moltiplicato i numeri italiani della pandemia bucando le corazze vaccinali. Questo perché la variante sudafricana differisce per 32 mutazioni dal virus originario, sul quale sono stati impostati i vaccini.Il contagio di un sanitario eccellente con tre dosi di siero come Galli (per medici e personale ospedaliero la campagna è partita a inizio dicembre) sorprende. Anche perché è scontato che uno dei primi esperti a stilare e divulgare il decalogo della profilassi da usare in pubblico e in privato, abbia rispettato rigorosamente ogni regola. La notizia è un’ulteriore conferma di due variabili che stanno allungando e rendendo socialmente ancora più pesante l’emergenza: la solo parziale copertura del vaccino e la sostanziale inutilità dei provvedimenti restrittivi da dittatura sanitaria. Questo a maggior ragione dopo l’arrivo della tempesta Omicron, in grado di infettare i plurivaccinati, pur con effetti sensibilmente inferiori su mortalità e impatto sulle terapie intensive.Alla luce di tutto ciò, nulla è più deleterio del braccio di ferro ideologico fra cittadini, alimentato dalle decisioni governative nel solco di un chiusurismo sanitario e culturale fermo ai diktat di un anno e mezzo fa. Il partito del lockdown, che vede in prima linea il ministro Roberto Speranza e al quale l’ex primario del Sacco ha dato una sostanziosa mano dai teleschermi, non cambia registro nonostante l’evidenza. Ora l’esempio del professor Galli conferma che in questa fase è più importante la coesione sociale della caccia alle streghe. Nonostante l’89% degli italiani abbia ricevuto almeno una somministrazione (l’86% anche la seconda, solo il 36% la terza) e siano state utilizzate 113.700.000 di dosi di vaccino, i contagi aumentano e anche chi ha ricevuto il booster non è al sicuro. Nei giorni scorsi proprio Galli aveva messo in guardia sulla recrudescenza del virus. «Da come sta salendo la curva, il Covid ha l’aria di diffondersi talmente tanto da non lasciar fare previsioni certe. Per un giorno o due», ha spiegato il 3 gennaio «abbiamo avuto meno tamponi e probabilmente, in proporzione, più contagiati perché durante le feste sono andate a farsi il tampone solo le persone con sintomi o con contatti diretti. Ma credo che fatalmente ricominceremo ad avere un numero alto di tamponi, e ancora aumenti per una fase importante. Mi auguro che il picco dei contagi arrivi entro il mese di gennaio».«Purtroppo il vaccino non è democratico», è la frase cult di Galli, che spesso aggiunge: «Non tutti rispondono allo stesso modo. In alcuni soggetti le difese indotte declinano prima e in altri non rispondono proprio. Nonostante nei vaccinati che si infettano la malattia si riveli di solito lieve, una minoranza finisce per avere comunque bisogno del ricovero». Lui sarebbe riuscito ad evitarlo, e anche questa è una preziosa indicazione. Invece di pianificare restrizioni sempre più destabilizzanti per la vita dei cittadini, sarebbe fondamentale seguire una prassi di buonsenso (perfino banale) che noi abbiamo abbandonato nel febbraio 2020 e molti Paesi stanno recuperando con successo: il coinvolgimento attivo dei medici di base nelle cure domiciliari. Al ritorno in tv una volta felicemente guarito, Galli dovrebbe spendere qualche buona parola in merito.
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Giancarlo Tancredi (Ansa)