Madama Miranda: «Il Coronavirus ha cambiato l'universo beauty»

Madama Miranda: «Il Coronavirus ha cambiato l'universo beauty»
Madame Miranda

A tre settimane dalla riapertura, i centri estetici italiani hanno registrato un aumento dei pagamenti digitali del 1940%. Secondo i dati raccolti da SumUp, azienda che si occupa di versamenti mobile, ha infatti dichiarato che tra il 18 e il 24 maggio le transazioni avvenute sono stata più del doppio rispetto al periodo pre-covid. Un dato importante che dimostra come la «nuova normalità» significhi anche ritornare a quelle abitudini che ci sono state vietate durante i mesi di quarantena. Regalarsi qualche momento per prendersi cura del proprio corpo (e della propria mente) sembra ancora più necessario in questo periodo di incertezza e i dati ce ne danno conferma.

Abbiamo così chiesto alle fondatrici del servizio di bellezza on demand Madam Miranda, Diamante Rossetti e Gioia Fiorani di raccontarci la loro nuova normalità. Madame Miranda, il cui nome omaggia alcuni personaggi immaginari come Mirandolina di Goldoni, Miranda Presley di Il diavolo veste Prada e Miranda di Sex and the City, offre un servizio unico nel suo genere. Nata nel 2017, Mm è precursore della digitalizzazione del settore benessere, permettendo a chiunque abiti a Milano, Roma e Firenze di scegliere dove e quando fare una piega, una manicure, una ceretta, un massaggio e molto altro. I servizi possono essere richiesti sette giorni su sette e si prenotano online in modo facile e veloce.

Come nasce il progetto Madam Miranda?

«Ci siamo conosciute in Ynap (Yoox Net-a-Porter, ndr) dove abbiamo lavorato gomito a gomito, ognuna a capo del suo team. Siamo nate colleghe in un contesto intensissimo, diventate socie e poi grazie a Madame Miranda anche amiche. Un percorso un po' inusuale dalle nostre parti. Madame Miranda era una nostra esigenza, di donne e clienti. Come tutte, eravamo perennemente in lotta contro il tempo, divise tra lunghe giornate di lavoro (non c'era nemmeno l'ombra dello smart working) e il desiderio/necessità di essere sempre in ordine, nella vita di tutti i giorni così come per le occasioni di lavoro. Orari e distanze erano incompatibili con ciò di cui avevamo realmente bisogno: facilità, prossimità e flessibilità. Per questo abbiamo creato Madame Miranda, il servizio beauty on demand che raggiunge le clienti ovunque, tutti i giorni, a qualunque ora».

Durante il periodo di lockdown avete deciso di mantenervi in contatto con le vostre clienti attraverso i social. Questa strategia vi ha ripagato?

«È stato un momento importante, scandito da grandi riflessioni e introspezione. Non abbiamo smesso un secondo di pensare alle nostre clienti, a cosa avrebbero veramente voluto, di cosa realmente avevano bisogno e come potevamo accontentarle. Siamo partite dall'atmosfera, dalla musica, con #Mmhometimemix, per tenere compagnia anche alle nostre clienti single (chi ha bambini in casa, di sottofondo ne ha avuto fin troppo), poi abbiamo lavorato a quattro mani con le nostre Beauty Specialist per regalare alle nostre clienti beauty tip fai da te (e poter uscire in modo dignitoso dalla quarantena), #Mmbeautyrecipes, poi abbiamo lanciato un nuovo servizio interamente digitale, vere e proprie make-up masterclass via Zoom, facilissime da prenotare, in totale sicurezza (anche durante il lockdown) e senza alcuna limitazione territoriale. Abbiamo anche lanciato un gel igienizzante mani #Mmn°5 (100ml – 5 euro su www.madamemiranda.com), il nuovo “must-have" da borsetta, da sempre prestiamo molta attenzione all'igiene con protocolli e linee guida specifiche per il team di professioniste, ma in questo momento abbiamo pensato che anche le nostre clienti avessero bisogno di un prodotto per proteggersi. Ci siamo tenute compagnia a vicenda con le nostre clienti, anche se il servizio era interrotto e alla riapertura settimana scorsa i servizi sono andati sold out!».

L'e-commerce è rimasto aperto. Avete notato un maggiore interesse verso l'acquisto online?

Sì, assolutamente, sono andati a ruba i prodotti beauty ma anche accessori di vario genere! Best seller: il lip balm Kissing me softly by Madame Miranda».

Nel vostro catalogo sono presenti anche i prodotti di Smile Makers. (azienda di sex toys, ndr) Oltre al perché di questa scelta vorrei sapere se anche voi avete registrato un particolare interesse in prodotti per il benessere sessuale.

«Madame Miranda è prima di tutto una community di donne, che come noi credono nel self-love e nel self-care, che credono nell'autenticità senza troppi misteri o tabù. Abbiamo introdotto i girls' toys un anno fa, selezionando un brand con una proposta originale e in linea con un'immagine contemporanea adatta a noi e al nostro pubblico. Sul nostro e-commerce sono venduti bene e vengono inseriti nel carrello insieme allo scrub glutei (Pimp my booty) e all'olio naturale che ridà vita e corpo ai capelli (May 11 Hair oil).

Con la fase 2 sono ripartiti anche i servizi a casa. Come garantire la sicurezza di clienti e staff?

«Io e Gioia siamo le prime clienti di Madame Miranda, outsider del settore (la nostra vita precedente non era a base di beauty), abbiamo sempre dato moltissima importanza all'igiene, perché “studiando" da non addette ai lavori prima di aprire MM abbiamo scoperto i rischi che si possono correre. Dal primo giorno di apertura di Madame Miranda, abbiamo svolto i servizi in totale sicurezza, con protocolli specifici di servizio, guanti e kit monouso per ogni cliente per ogni servizio. In fase di lockdown abbiamo lavorato intensamente per rafforzare ulteriormente tutte le misure, a tutela delle clienti e del team di professioniste, integrando protocolli ancora più minuziosi per non tralasciare nulla, dall'arrivo alla porta della cliente all'uscita di casa al termine del servizio oltre ad inserire ulteriori materiali monouso (dalla mascherina, alla visiera, al copriscarpe)».

Qual è stata la risposta alla riapertura? Avete ricevuto richieste da un particolare target di clienti?

«È passata solo una settimana, ma per noi la ripresa è molto positiva, in questo momento più che mai guidano la qualità e la sicurezza del servizio. I servizi sono andati sold out e abbiamo clienti in lista d'attesa, per questo abbiamo anche deciso di estendere l'orario di booking dalle 6 alle 24».

Qual è il servizio più richiesto?

«Al momento i servizi nail, ceretta e massaggi sono in assoluto i più prenotati».

Avete creato tre servizi proprio per il post lockdown. Ce li potete illustrare?

«Sul sito abbiamo un'area dedicata ai regali (“regala Mm") che si possono fare per occasioni speciali, dal compleanno alla nascita, frutto di tutte le richieste ricevute dalle nostre clienti. In occasione di questo lockdown abbiamo ricevuto tantissime email dalle nostre clienti sulla riapertura, sul booking anticipato... e abbiamo pensato che sarebbe stato un bellissimo regalo da ricevere, così abbiamo ideato tre gift #Afterlockdownrecovery: “Back to the world" per chi non esce di casa senza capelli e unghie perfette, “Out with style" per capelli e occhi a prova di mascherina e “Back but relaxed" un massaggio completo per non tralasciare nessuna parte del corpo».

Quali sono i vostri progetti futuri? Ricordo lo shop a Porto Cervo dell'anno scorso, avevate progetti simili prima dell'emergenza sanitaria?

«Siamo donne nuove, molto più consapevoli delle nostre capacità e allo stesso tempo di cosa abbiamo veramente bisogno, non tutto il pre-lockdown è da salvare. Questo è il momento della qualità, della sostanza e della ponderatezza. I progetti sono tanti, ma questa situazione ha ribaltato il mondo, il nostro modo di vivere e di relazionarci, abbiamo accorciato moltissimo la pianificazione (ora lavorare in anticipo di 6 mesi non ha senso) e per noi che abbiamo la fortuna di avere un'organizzazione snella e flessibile è doveroso, per muoverci sempre più in sintonia con lo stesso feeling del nostro pubblico».

I veicoli elettrici non fanno calare la CO2
(IStock)
Pure la Francia fustiga l’ostinazione green di Bruxelles: il ministro Barbut, al Consiglio europeo sull’ambiente, ha detto che il taglio delle emissioni in Ue «non porta nulla». In Uk sono alle prese con le ambulanze «alla spina»: costate un salasso, sono inefficienti.

Con la Cop 30 in partenza domani in Brasile, pare che alcuni Paesi europei si stiano svegliando dall’illusione green, realizzando che l’ambizioso taglio delle emissioni in Europa non avrà alcun impatto rilevante sullo stato di salute del pianeta visto che il resto del mondo continua a inquinare. Ciò emerge dalle oltre 24 ore di trattative a Bruxelles per accordarsi sui target dell’Ue per il clima, con alcune dichiarazioni che parlano chiaro.

«Sulla droga sentenze stupefacenti»
Alfredo Mantovano (Imagoeconomica)
Terminata la due giorni della Conferenza nazionale sulle dipendenze nella capitale. Mantovano: «Per certi giudici qualche chilo di sostanza è per uso personale».
La sola ansia dell’Oms in pieno Covid: coprire il governo per tenersi i fondi
Ranieri Guerra (Imagoeconomica). Nel riquadro, Cristiana Salvi
Nelle carte di Zambon alla Procura gli scambi di opinioni tra i funzionari Cristiana Salvi e Ranieri Guerra: «Mitighiamo le critiche, Roma deve rifinanziare il nostro centro a Venezia e non vogliamo contrattacchi».

Un rapporto tecnico, destinato a spiegare al mondo come l’Italia aveva reagito alla pandemia da Covid 19, si è trasformato in un dossier da riscrivere per «mitigare le parti più problematiche». Le correzioni da apportare misurano la distanza tra ciò che l’Organizzazione mondiale della sanità dovrebbe essere e ciò che era diventata: un organismo che, di fronte a una crisi globale, ha scelto la prudenza diplomatica invece della verità. A leggere i documenti depositati alla Procura di Bergamo da Francesco Zambon, funzionario senior per le emergenze sanitarie dell’Ufficio regionale per l’Europa dell’Oms, il confine tra verità scientifica e volontà politica è stato superato.

La discriminazione al contrario: «Qui si affitta solo a donne e gay»
iStock
L’annuncio per un’abitazione a Roma. La padrona di casa: «Non dovete polemizzare».

La teoria di origine statunitense della «discriminazione positiva» ha almeno questo di buono: è chiara e limpida nei suoi intenti non egualitari, un po’ come le quote rosa o il bagno (solo) per trans. Ma se non si fa attenzione, ci vuole un attimo affinché la presunta e buonista «inclusione» si trasformi in una clava che esclude e mortifica qualcuno di «meno gradito».

Su Facebook, la piattaforma di Mark Zuckerberg che ha fatto dell’inclusività uno dei principali «valori della community», è appena apparso un post che rappresenta al meglio l’ipocrisia in salsa arcobaleno.

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