2020-02-18
Maxi sconto alla fidanzata di Conte
sotto la lente dell’antiriciclaggio
Giuseppe Conte e Olivia Paladino (Ansa)
Nel 2017 la compagna di Giuseppi e i fratelli provano invano a chiudere con 330.000 euro un passivo di 500.000 Due anni dopo, e con il fidanzato a Palazzo Chigi, la società si accorda per 145.000. E parte la segnalazione...La compagna del premier Giuseppe Conte, Olivia Paladino, è stata segnalata, in una comunicazione di operazione sospetta, all'antiriciclaggio della Banca d'Italia. E con lei sono «attenzionati» la sorella Cristiana, il fratellastro, John Rolf Shawn Shadow, e una delle società di famiglia, la Agricola Andromeda srl. L'avviso sos all'unità di informazione finanziaria di Palazzo Koch è relativo a un «rimborso» di un vecchio finanziamento di 1 miliardo di lire ottenuto, nel 1994, dall'ex Banca popolare della Marsica a favore proprio della Andromeda srl. E per il quale la famiglia Paladino ha provato a più riprese ad accedere a un piano di rateizzazione già a partire dal 2016. Il debito, nel frattempo, è passato prima al Monte dei Paschi di Siena e poi alla Sestino Securitisation srl, una società di cartolarizzazione che ancora oggi lo detiene. Ed è proprio dalle trattative con quest'ultima, per il tramite della Italfondiario spa e della Dobank (che intanto, a giugno 2019, è diventata Dovalue) in qualità di agenti della riscossione, che sono partite le due segnalazioni di operazione sospetta datate 23 aprile 2016 e 21 luglio 2017. A inviarle è stata proprio la Italfondiario, società sottoposta a vigilanza che fa parte del gruppo Dobank, oggi Dovalue, per la mancata trasparenza delle fonti di finanziamento della Andromeda. I soci e l'amministratore John Rolf Shawn Shadow, figlio di primo letto dell'attrice Ewa Aulin, compagna di Cesare Paladino, papà di Olivia e Cristiana, e «suocero» del presidente del Consiglio, Conte, non avevano infatti chiarito con quale denaro avrebbero estinto la pendenza. L'amministratore si era limitato ad assicurare che i soldi c'erano, e che provenivano per metà da finanziamento soci e per il resto da attività d'azienda, ovvero da «taglio boschivo e vendita di casali e relativi terreni». Solo che la Agricola Andromeda, che si occupa appunto di «utilizzo di aree forestali», risulta inattiva ai terminali della Camera di Commercio di Roma e nel bilancio 2017 non ha riportato alcuna attività. Come avrebbe potuto allora pagare il dovuto?Nelle segnalazioni di operazioni sospette viene anche raccontata l'insolita trattativa per la quantificazione del debito da onorare. Nell'aprile 2017, l'avvocato Susanna Paladino propone infatti alla Dobank un accordo di saldo e stralcio non già per la cifra iniziale di 516.000 euro (equivalente al miliardo di lire del 1994) ma per 330.000 euro più spese legali. La Sestino, che è titolare del credito, rifiuta e chiude a 357.000 euro, spalmati in 26 rate da oltre 13.000 euro al mese. Andromeda paga due quote (maggio e giugno 2019) e, «come richiesto dalla mandante», ovvero dalla Sestino, presenta «una proposta migliorativa», si legge negli atti dell'antiriciclaggio. Solo che invece di essere migliorativa per il creditore, l'offerta è migliorativa per il debitore. Andromeda si impegna a pagare non più 357.000 euro, ma appena 145.000 euro. E la Sestino, incredibilmente, accetta questa offerta al ribasso. E in data 26 giugno 2019 riconosce alla società della nuova famiglia del premier (in carica da circa un anno, all'epoca) uno sconto del 60 per cento su quanto era stato precedentemente concordato. Perché? La Verità ha provato a risalire a chi ha dato l'ok a quella operazione.nessuna rispostaLa Sestino Securitisation srl, controllata al 100 per cento dalla Stichting Quentin con sede sociale ad Amsterdam, è amministrata da Guido Cinti, 41 anni, commercialista bocconiano con studio a Milano, il cui nome è presente nelle compagini di 70 imprese che amministra o delle quali è sindaco. Come nel caso di Cardif vita spa, società assicurativa di Bnp Paribas, della quale è sindaco supplente. Ha avuto lo stesso ruolo in Findomestic, finanziaria fiorentina che nel 2013 presentò a Palazzo Vecchio, alla presenza di Matteo Renzi, all'epoca sindaco del capoluogo toscano, un progetto di bike sharing gratuito offerto alla città. La Sestino si occupa di cartolarizzare crediti, ovvero vende crediti a una società che, per pagarne il prezzo di acquisto, emette dei titoli obbligazionari. Ha sede a Roma, al civico 131 di via Mario Carucci, e non ha un numero di telefono. Abbiamo cercato di contattare Cinti chiamando lo studio legale integrato milanese che ha fondato nel 2012 e che porta anche il suo nome. Una collaboratrice molto gentile ha appuntato le ragioni per le quali i cronisti cercavano di contattare Cinti. Il professionista, però, non ha richiamato. piccolo imperoL'azione dei familiari di Conte per risanare l'esposizione debitoria della Andromeda srl rientra in un'operazione più ampia che riguarda anche le altre società della galassia Paladino. Un'ancora di salvataggio era arrivata a ottobre 2018, grazie al decreto fiscale che porta come prima firma proprio quella di Conte. Quel testo mirava ad aiutare le imprese senza liquidità che rischiavano di restare schiacciate dalle cartelle esattoriali. E tra chi si è aggrappato a quella norma c'erano proprio i Paladino. Negli anni alle imprese di famiglia, che hanno accumulato circa 50 milioni di debiti tributari, gli affari non devono essere andati a gonfie vele. Con gli ultimi due governi del Pd hanno goduto della «pace fiscale» (rottamazione e rottamazione bis) e, con il genero presidente del Consiglio, hanno afferrato la terza chance. Per la rottamazione ter hanno fatto domanda la Archimede immobiliare, l'Agricola Monastero Santo Stefano Vecchio, l'Unione esercizi alberghi di lusso e l'Immobiliare di Roma Splendido, chiedendo la rateizzazione di poco più di 26 milioni di euro di debiti tributari di varia natura, lasciandone fuori altri 9 milioni non «rinegoziabili». Tra gli hotel di lusso di famiglia c'è il Plaza di via del Corso a Roma. Per circa 2 milioni di euro di tassa di soggiorno non versata all'erario (per quattro anni di fila, dal 2014 al 2018) è arrivato il sequestro giudiziario e Cesare Paladino è finito a processo, patteggiando una condanna per evasione fiscale a un anno, due mesi e sette giorni di reclusione. Ha trattenuto l'obolo che ogni cliente ha versato all'albergo e che avrebbe dovuto girare al Comune entro il sedicesimo giorno della fine di ciascun trimestre solare: una deadline che tra il 2014 e il 2018 il patriarca della famiglia Paladino non ha rispettato. I 2 milioni da restituire sono stati garantiti al Plaza da un'altra società, la Agricola Monastero Santo Stefano Vecchio srl, controllata al 47,5 per cento da ciascuna delle sue figlie, Cristiana e Olivia, e al 5 per cento dal fratellastro, e amministrata dal patron Cesare Paladino. Sigla che spunta anche nelle carte dell'antiriciclaggio perché titolare del 100 per cento delle azioni della Archimede immobiliare srl che, a sua volta, è proprietaria al 100 per cento della Agricola Andromeda. Società, tutte, con un giro d'affari a svariati zeri ma con identico capitale sociale: appena 10.400 euro.
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Dopo l'apertura dei lavori affidata a Maurizio Belpietro, il clou del programma vedrà il direttore del quotidiano intervistare il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, chiamato a chiarire quali regole l’Italia intende adottare per affrontare i prossimi anni, tra il ruolo degli idrocarburi, il contributo del nucleare e la sostenibilità economica degli obiettivi ambientali. A seguire, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, offrirà la prospettiva di un territorio chiave per la competitività del Paese.
La transizione non è più un percorso scontato: l’impasse europea sull’obiettivo di riduzione del 90% delle emissioni al 2040, le divisioni tra i Paesi membri, i costi elevati per le imprese e i nuovi equilibri geopolitici stanno mettendo in discussione strategie che fino a poco tempo fa sembravano intoccabili. Domande cruciali come «quale energia useremo?», «chi sosterrà gli investimenti?» e «che ruolo avranno gas e nucleare?» saranno al centro del dibattito.
Dopo l’apertura istituzionale, spazio alle testimonianze di aziende e manager. Nicola Cecconato, presidente di Ascopiave, dialogherà con Belpietro sulle opportunità di sviluppo del settore energetico italiano. Seguiranno gli interventi di Maria Rosaria Guarniere (Terna), Maria Cristina Papetti (Enel) e Riccardo Toto (Renexia), che porteranno la loro esperienza su reti, rinnovabili e nuova «frontiera blu» dell’offshore.
Non mancheranno case history di realtà produttive che stanno affrontando la sfida sul campo: Nicola Perizzolo (Barilla), Leonardo Meoli (Generali) e Marzia Ravanelli (Bf spa) racconteranno come coniugare sostenibilità ambientale e competitività. Infine, Maurizio Dallocchio, presidente di Generalfinance e docente alla Bocconi, analizzerà il ruolo decisivo della finanza in un percorso che richiede investimenti globali stimati in oltre 1.700 miliardi di dollari l’anno.
Un confronto a più voci, dunque, per capire se la transizione energetica potrà davvero essere la leva per un futuro più sostenibile senza sacrificare crescita e lavoro.
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