2022-07-22
Palamara sentito da Cantone conferma lo scoop sulla «talpa»
Luca Palamara (Imagoeconomica)
L’ex pm sentito a Roma da Raffaele Cantone sui misteri legati all’indagato Raffaele Guadagno.La Procura di Perugia ha messo il turbo. Il capo degli inquirenti umbri Raffaele Cantone sta mostrando ai suoi predecessori come si indaga su una fuga di notizie. E ieri ha interrogato a Roma Luca Palamara su un nostro scoop. Confermato a verbale dall’ex presidente dell’Anm, il quale era accompagnato dai suoi avvocati, Roberto Rampioni e Benedetto Buratti, quest’ultimo testimone diretto della vicenda di cui si è discusso.In questi giorni abbiamo raccontato ai nostri lettori la storia della presunta talpa di Perugia, al secolo Raffaele Guadagno, cinquantottenne dipendente dell’ufficio esecuzioni della Procura, sospettato di aver scaricato file coperti da segreto, come la richiesta di archiviazione per i presunti grembiulini della loggia Ungheria, e di averli consegnati ai giornalisti.Sabato abbiamo anche rivelato che Guadagno avrebbe incontrato l’avvocato Buratti per riferirgli presunti segreti sull’inchiesta che riguardava Palamara. In particolare, che esisterebbero una richiesta di astensione della pm Miliani, respinta dall’ex procuratore Luigi De Ficchy, e una fantomatica trascrizione delle chiacchiere scambiate durante la cena del 9 maggio 2019 da Mamma Angelina, ristorante in cui il procuratore Giuseppe Pignatone ha cenato con Palamara e un lobbista indagato per la loggia. La versione ufficiale è che il trojan quella sera non funzionò. Quella di Guadagno (a detta di Palamara) che invece sarebbe stata occultata.Per questi incroci pericolosi tra procedimenti diversi, l’ex pm è stato interrogato per un paio d’ore come indagato di procedimento connesso: «Ho chiarito davanti all’autorità giudiziaria tutti i fatti di mia conoscenza relativi alla vicenda Guadagno già anticipati dalla Verità» ci ha confermato Palamara.L’ex pm ha raccontato a Cantone l’origine del colloquio del suo avvocato con Guadagno: l’ex cancelliere è assistito da Chiara Lazzari, la quale insieme con Buratti ha fatto parte del pool di legali del processo Cepu.L’incontro con il dipendente della Procura sarebbe avvenuto nell’ambito delle indagini difensive legate al trojan. Durante l’interrogatorio di ieri sarebbe stata individuata la data esatta del faccia a faccia presso lo studio Lazzari tra Buratti e Guadagno: 7 gennaio 2022.A verbale sono stati ricostruiti anche alcuni precedenti scambi di informazioni tra avvocati che avrebbero portato i difensori di Palamara a interloquire con la Procura tramite istanze, come quella presentata il 17 settembre 2021 per sapere se De Ficchy avesse fatto richiesta di astensione in considerazione dei rapporti con uno dei coimputati di Palamara, il pierre Fabrizio Centofanti. Buratti, mentre il suo assistito verbalizzava, non ha smentito le parole dell’ex magistrato.Conclude Palamara: «Perché non ho fatto il matto a quattro dopo aver ricevuto certe notizie? Perché di storie strane nella mia vicenda ne ho sentite tantissime. Ma poi c’è bisogno delle prove. Io ho sempre confidato e confido che siano gli uffici competenti ad accertare il reale accadimento dei fatti».
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