2023-10-12
«Anziana circuita per soldi». Conto sequestrato a Sansa. Un rogito dopo la donazione
Indagata e sospesa dall’albo degli avvocati la moglie del giornalista moralizzatore. Sotto inchiesta anche un frate. Riflettori sulle polizze vita regalate dalla nonnina.Presso la Procura di Genova c’è un’inchiesta di cui non parla nessuno, ma che potrebbe causare un terremoto politico. Infatti sfiora il capo dell’opposizione Ferruccio Sansa, figlio di Adriano, ex noto magistrato ed ex sindaco progressista del capoluogo ligure. Sansa da quando ha lasciato il mestiere di giornalista d’inchiesta è diventato una spina nel fianco dell’attuale maggioranza regionale di centro-destra.Basti citare gli ultimi casi: per esempio ha chiesto le dimissioni del vicepresidente leghista Alessandro Piana, il quale avrebbe partecipato, secondo la Procura, a un festino con prostitute e cocaina (ma l’interessato ha smentito). Nell’occasione Sansa ha evocato il bunga bunga e le altre opposizioni hanno preso le distanze. L’ex sindacalista Gianni Pastorino, di Linea condivisa, ha dichiarato: «Non parteciperò mai a linciaggi». Il piddino Luca Garibaldi ha parlato di «sciacallaggio», portando l’ex cronista a sbottare: «Questo mi divide e mi dividerà da voi, che non vedete la questione morale nel centrodestra».L’ex candidato governatore del fu Campo largo ha anche appena presentato un’interrogazione per conoscere il costo della trasferta a Singapore in occasione del Gran premio automobilistico del governatore Giovanni Toti e del suo staff. Sempre in tempi recenti ha chiesto pure le dimissioni del sindaco di Portofino Matteo Viacava, proprietario dei muri di un negozio accusato di vendere borse false. A maggio si è scagliato contro una grande opera inaugurata a Genova, la nuova diga portuale, applaudita praticamente da tutti i partiti. Ma lui si è presentato a palazzo San Giorgio, dove era in corso la presentazione del progetto, esponendo lo striscione «Firma Salvini, guadagna Salini, pagano i cittadini (3 miliardi)». Sansa è stato poi allontanato dalla sala. «Noi diciamo di no a quest’opera, ma il centrosinistra da che parte sta?» si, poi, è chiesto su Facebook il politico e ha aggiunto: «Ieri, mentre le forze dell’ordine mi portavano via dall’aula, osservavo tanti colleghi del centrosinistra (zitti, zitti) e mi chiedevo: da che parte sta il centrosinistra?».Il Pd ha replicato: «Non si fa politica con le pagliacciate». E anche i 5 stelle lo hanno scaricato: «Sansa non ci rappresenta più». Ma se il suo vecchio giornale, Il Fatto quotidiano, segue con passione le sue battaglie ed è sempre molto informato sulle vicende giudiziarie del capoluogo ligure, in queste ore i radar dei suoi cronisti hanno mancato una clamorosa inchiesta (condotta dalla pm Eugenia Menichetti). Quella che in cui è indagata la moglie di Sansa, l’avvocato Maria Valeria Valerio, insieme con un frate, Achille Boccia, ottantenne originario di Borgomanero, trapiantato a Bogliasco, a pochi passi dal buen retiro dei Sansa a Sant’Ilario, la Beverly hills dei genovesi, dove la famiglia ha come vicino di casa Beppe Grillo.L’inchiesta ruota intorno alla gestione del patrimonio di una ex perpetua, morta a inizio anno all’età di 95 anni.La signora in questione, Mariangela Toncini, era una pensionata originaria di Milano, ma anche lei residente a Bogliasco sino al decesso. Ex dipendente del Banco ambrosiano, incassava un dignitoso assegno pensionistico, ma poteva contare su denaro e diversi immobili. Per esempio aveva intestati a proprio nome un appartamento di 5 vani a Bogliasco, tre, per totali 14 vani, a Milano, due ad Arona, un negozio e un box sempre nel capoluogo lombardo. Per i loro rapporti con l’anziana, i due indagati, sono stati denunciati per circonvenzione di incapace e ad agosto, sono stati sequestrati i loro conti dalla Procura di Genova (rapporto bancario che la Valerio condivide con Sansa) e sono anche stati sottoposti alla misura cautelare dell’interdizione dalla professione (il legale) e dell’obbligo di firma (il frate).Una notizia di cui nessun giornalista si è accorto, anche se sull’albo degli avvocati nella scheda della Valerio campeggia la scritta rossa: «Attualmente sospesa dall’esercizio della professione. Inizio sospensione cautelare: 8 agosto 2023 fino al 7 febbraio 2024». Le contestazioni contenute nell’ordinanza in materia di applicazione di misura cautelare e reale del gip Paola Faggioni sono molto gravi.Leggiamo la ricostruzione: i due, secondo la toga, avrebbero «abusato dello stato di infermità e di deficienza psichica di Mariangela Toncini, già invalida civile, affetta da deterioramento cognitivo (anche indicato come “demenza”), nonché da glaucoma, da ipoacusia, poliartrosi e sindrome depressiva» e «delle rispettive qualità di frate e avvocato» e avrebbero «approfittato della fragilità correlata all’età avanzata della donna». Come? «Carpendo la sua fiducia, recandosi spesso a farle visita nella sua abitazione e dichiarando, la Valerio, di essere stata una crocerossina». Ma non solo. I due avrebbero «convinto la Toncini che il suo amministratore di sostegno non la tutelava adeguatamente, allontanandola da tutte le persone con le quali l’anziana donna intratteneva rapporti, intromettendosi in tutti i suoi rapporti interpersonali, interfacciandosi con le banche e con il notaio». Attività svolte in gran parte dalla Valerio, «in qualità di avvocato della Toncini», dalla quale la moglie di Sansa «aveva ottenuto il mandato a rappresentarla senza il coinvolgimento dell’amministratore di sostegno e senza alcuna autorizzazione del giudice tutelare».La coppia, per il Gip e la Procura, avrebbe indotto la parte offesa «a compiere atti di disposizione pregiudizievoli per lei e per altri».Tra gli atti sotto osservazione c’è conferimento di un mandato per l’assistenza legale, come detto mai autorizzato dal giudice, a seguito del quale la Valerio avrebbe inviato all’amministratore di sostegno una parcella per attività stragiudiziale da 21.300 euro.C’è poi il trasferimento di una polizza sulla vita da 450.000 euro a favore del frate «in luogo del vescovo Luigi Testore di Milano».Sempre il frate è diventato co-beneficiario di altre due polizze da 475.000 euro e 110.000 euro, «operazioni entrambe autorizzate dal giudice tutelare».Ma il passo falso degli indagati potrebbe essere stato un altro. Avrebbero cercato di indurre la Toncini a «sottoscrivere altre due polizze sulla vita a loro favore, una per ciascuno degli indagati, per l’importo di 265.000 euro cadauna, accompagnando l’anziana personalmente presso la filiale della Bnl di Sestri Ponente il 7 luglio 2022, fornendo tutti i documenti necessari per l’acquisto delle polizze, e domandando al consulente incaricato di procedere all’acquisto, senza riuscire a ottenere l’intestazione a causa della mancata approvazione del giudice tutelare».Ma l’ordinanza regala altre chicche. I due avrebbero convinto la Toncini, secondo quanto appurato dalla Procura, che «l’amministratore di sostegno si ingerisse illegittimamente nella gestione dei suoi affari e la tenesse all’oscuro delle operazioni che effettuava», che «le banche non le dessero le dovute informazioni e che la tenessero volutamente all’oscuro dei suoi stessi interessi», che «la badante, regolarmente assunta dall’amministratore di sostegno, fosse una spia e che dovesse essere sostituita con altra persona di fiducia della Valerio, ottenendo poi la sostituzione», che «il notaio incaricato della successione ereditaria del nipote della Toncini, di cui la stessa era erede, non curasse con la dovuta diligenza la pratica».Il giudice a questo punto annota: «In tal modo isolavano la donna dalle poche persone con le quali intratteneva rapporti, le procuravano un telefono cellulare “riservato” con cui poterla contattare all’insaputa dell’amministratore di sostegno, e impedivano al dottor M.B. (richiesto dall’amministratore di sostegno e autorizzato dal giudice tutelare) di svolgere una perizia neuropsichiatrica sulla Toncini, facendosi trovare presso l’abitazione della donna e ostacolando la visita». Ma non basta. Avrebbero convinto la presunta vittima «che si trattasse di un atto inutile e ingiustificatamente invasivo» e per questo la Valerio avrebbe «bloccato con un piede la porta della camera in modo da impedire al medico di effettuare la visita».Come detto la Toncini è morta il 16 gennaio. Il 20 febbraio i coniugi Sansa, attraverso una scrittura privata, si sono impegnati ad acquistare un appartamento su due livelli nel centro storico di Genova al prezzo di 270.000 euro. Il frate a marzo ha riscosso il premio delle polizze. Il 4 maggio i coniugi Sansa hanno chiesto al giudice tutelare l’autorizzazione a intervenire come rappresentanti legali del figlio minorenne nella stipula del contratto di compravendita e del relativo mutuo, «essendosi presentata la favorevole occasione per il minore (che sarebbe diventato maggiorenne da lì a tre mesi, ndr) di acquistare la proprietà dell’immobile».Nel documento si legge anche: «La predetta vendita comporterà effetti esclusivamente favorevoli in capo al minore in quanto il prezzo verrà pagato integralmente dal padre, in parte con proventi del proprio reddito e in parte col netto ricavo di mutuo ipotecario, il cui debito graverà esclusivamente sul padre, relativamente al quale il minore concederà ipoteca sullo stesso bene acquistato senza assumere alcuna obbligazione pecuniaria». In realtà nel rogito del 31 maggio, firmato davanti al notaio Matteo Di Paolo, non si parla più di mutuo ipotecario, ma solo di assegni circolari: due da 15.000 euro consegnati il 17 febbraio alla proprietaria della casa come acconto, uno da 100.000 euro datato 30 maggio 2023 e due da 70.000 emessi il 31 maggio. Facendo una verifica nei registri immobiliari non si rinviene alcuna ipoteca iscritta sull’appartamento e quindi nessun mutuo.Appena due giorni prima, il 29 maggio, il frate, a quanto risulta alla Verità, ha effettuato una donazione all’avvocato Valerio dell’importo di circa 130.000 euro.Un giro di soldi che può avere insospettito la Procura, portandola a chiedere il sequestro dei conti degli indagati.Si attende interrogazione di Sansa sul caso.