Attacco aereo sull'isola di Lussino, dove erano dislocati i marò X-Mas trucidati nel 1945 (courtesy Tinus le Roux)
Il 20 aprile 1945 le isole di Cherso e Lussino, nell'Alto Adriatico, furono invase dai partigiani di Tito scesi dalle navi da sbarco britanniche. Sull'isola di Lussino era presente un piccolo contingente della Decima Mas a scopo di presidio. Due giorni più tardi saranno trucidati ad Ossero (Cherso) e interrati in una fossa comune. Nel 2019 i loro resti sono stati riesumati e traslati nel Sacrario Militare dei caduti d'Oltremare di Bari in attesa che la scienza restituisca un nome ai loro resti. Ripercorriamo le drammatiche vicende che interessarono l'isola di Lussino dal 1941 al 1945.
Nei giorni in cui i Marò della Decima Flottiglia Mas presero servizio sull'isola di Lussino nel Quarnaro meridionale, la guerra era quasi finita e l'esito del conflitto ormai deciso.
Era infatti già il febbraio del 1945 quando il contingente di fanteria di marina fu dislocato in parte nell'abitato di Neresine, e in parte nella località costiera di Zabodaski dove vi era una postazione difensiva con artiglieria contraerea Flak-Ar.Co (artiglieria contraerea).
I circa quaranta Marò facevano parte della 40a Compagnia Autonoma "Adriatica", costituita il 1° dicembre 1944 a Ravenna e comandata dal Tenente di Vascello Enrico Giannelli. Si trattava, come altre, di una compagnia non rientrante nelle due principali divisioni della Decima Mas ma di piccoli nuclei destinati principalmente al presidio e alla difesa territoriale. La loro breve storia operativa li vide spostarsi dal litorale ravennate inizialmente a Trieste presso lo Scalo Legnami e quindi a Fiume nel gennaio del 1945, circondati dalla diffidenza degli alleati germanici. Quando arrivarono sull'isola di Lussino, collegata da un breve ponte al paese di Ossero sull'isola di Cherso, trovarono i marinai tedeschi della Kriegsmarine e un contingente di Alpenjaeger (gli alpini della Wehrmacht) a presidiare le due fortificazioni della Grande Guerra del Forte Asino e Monte Asinello dove era una postazione di artiglieria e una stazione radar. Parte dei Marò si stabilì a Neresine occupando l'ex caserma dei Carabinieri in via Maddalena. I compiti a loro assegnati erano sostanzialmente di sorveglianza alle strutture del porto. Assieme ai tedeschi, gli uomini della Decima trovarono un altro piccolo presidio italiano, formato da soldati della Compagnia Autonoma "Tramontana" della Milizia Difesa Territoriale della Gnr (l'esercito della Repubblica di Salò) di stanza a Cherso con un piccolo nucleo di aggregati a Lussinpiccolo. Quando gli uomini dell'Adriatica entrarono in servizio, le isole del Quarnaro ancora in mano alle forze dell'Asse erano ormai circondate dal dilagare delle unità partigiane di Josif Broz "Tito" e dalla costante minaccia di uno sbarco alleato per mano della Royal Navy. L'isola inoltre era stata fatta bersaglio di numerosi bombardamenti aerei sin dall'anno precedente. Ma le sofferenze di Lussino e di Cherso erano iniziate molto prima che lo sparuto gruppo di fanti di Marina toccasse il suolo dell'Isola.
Il lungo incubo di Lussino: dal 1941 al 1943
L'equilibrio nelle isole dell'Alto Adriatico annesse all'Italia si spezzò già nell'aprile del 1941 quando il capo degli ustascia croati Ante Paveliç, con l'appoggio di Hitler, diede vita allo Stato indipendente di Croazia lasciando gli italiani soltanto nella zona del litorale Adriatico (Quarnaro, Dalmazia) e in parte del territorio sloveno. Mussolini, che in precedenza aveva fatto arrestare Paveliç per la sua attività anti-italiana, dovette accettare obtorto collo le condizioni imposte da Berlino che di fatto davano vita ad un'entità che minacciava direttamente le zone storicamente sotto il protettorato italiano, dove viveva una consistente popolazione di lingua ed etnìa italiana. Il capo del fascismo reagì inizialmente nazionalizzando le imprese dei Croati rimasti nei territori controllati da Roma e dando una spinta all'italianizzazione della zona, con una scelta di opzioni simile a quella messa in atto in Alto Adige per gli abitanti di lingua tedesca. Dall'altra parte Paveliç ebbe via libera per attuare la pulizia etnica soprattutto dei Serbi, che assieme ad ebrei e oppositori politici furono sterminati nei campi di concentramento croati. Contro il regime ustascia andarono formandosi gruppi di resistenza di etnia e ideologia contrapposte. Da un lato i Cetnici, vale a dire i Serbi fedeli alla monarchia dell'esiliato re Pietro II e dall'altro le formazioni comuniste guidate dal maresciallo Josif Broz "Tito". La lotta tra le tre forze si tradusse in frequenti fatti di sangue anche nei territori sotto il controllo italiano, fatto che spinse Mussolini a inviare in Jugoslavia la Seconda Armata guidata prima dal generale Ambrosio e poi da Roatta, con la quale scelsero di collaborare i Cetnici tradizionalmente anticomunisti. Le sconfitte italiane nei Balcani ed in Grecia ridussero tuttavia le capacità di controllo del territorio da parte del Regio Esercito a tutto vantaggio dei partigiani di Tito che, con il determinante aiuto logistico britannico, presero possesso di una parte importante dell'entroterra croato. Tra il 25 luglio 1943 e dopo l'armistizio, le forze italiane nell'Alto Adriatico furono soggette allo sbandamento generale che le accomunò al resto del Regio Esercito ed Ante Paveliç ne approfittò per annunciare la volontà di annessione allo Stato di Croazia dei territori del litorale fino all'Istria. Nel periodo immediatamente successivo all' 8 settembre a Lussino si era rifugiato un gruppo di circa trecento Cetnici con le famiglie, nella speranza i trovare rifugio tra gli italiani che ancora popolavano l'isola. Tito intervenne tempestivamente per assestare un colpo alle forze partigiane avversarie, sia per la loro filo-italianità che per l'occhio di riguardo che Churchill ebbe inizialmente nei loro confronti in quanto forza di contrasto all'avanzata dei partigiani comunisti. La speranza di poter tenere il caposaldo dell'isola si tramutò in un bagno di sangue poco dopo, quando un contingente di partigiani titini compì il primo sbarco a Lussino il 24 settembre 1943. Soltanto alcuni riuscirono a salvarsi imbarcandosi su in piroscafo diretto verso la costa marchigiana, mentre circa 190 tra uomini, donne e bambini furono trucidati con metodi atroci (squartati vivi sulle spiagge oppure affogati vivi dopo essere stati legati in gruppo con filo di ferro e pesi). Il terrore durò un mese, prima della ripresa dell'isola seguita alla controffensiva tedesca che diede vita all'Operazione Litorale Adriatico (OZAK).
Gli ultimi mesi prima della tragedia di Lussino
Le isole del Quarnaro furono riconquistate nell'operazione Wolkenbruch (Nubifragio) coordinata dal generale delle SS Paul Hausser con l'ausilio delle divisioni corazzate. I tedeschi fucilarono tutti i titini ancora presenti a Lussino, che ritornò in mano germanica senza più alcuna presenza militare degli italiani. Era il novembre del 1943, e il presidio armato dell'isola fu mantenuto per contrastare l'ipotesi di un imminente sbarco alleato dal momento che la marina britannica e quella degli Stati Uniti erano di nuovo libere dopo l'impegno nello sbarco in Sicilia. La presa tedesca di Lussino, seguita da una breve incursione di commandos britannici per studiare un possibile sbarco, fu annunciata da un bombardamento di idrovolanti Arado 196 decollati da Pola che distrusse i collegamenti radio dei titini sul monte Asino. Lo sbarco della Kriegsmarine determinò lo status quo di Lussino per tutto il 1944, mentre i britannici cominciavano a organizzare la massiccia campagna di aiuti ai partigiani titini che Churchill dovette assecondare e accettare anche per le pressioni dell'alleato Stalin e per non acuire i contrasti con la strategia americana che diede la priorità allo sbarco in Normandia. Coordinato dalla Balkan Air Force (la forza aeronavale britannica con aeroporti nell'Italia meridionale e base navale a Lissa) il piano strategico contribuì in modo determinante al rifornimento di armi ai comunisti titini, parallelamente alle azioni di bombardamento delle linee di comunicazione in territorio nemico nelle quali furono incluse le isole del Quarnaro. Il dominio dell'aria alleato era pressoché incontrastato, dato che la Luftwaffe era praticamente sparita dai cieli dell'Adriatico avendo soltanto un centinaio di apparecchi non tutti in piena efficienza, mentre le navi della Regia Marina si erano quasi tutte consegnate agli Alleati dopo l'armistizio. I tedeschi tuttavia riuscirono a utilizzare alcune navi italiane superstiti e terminarono quelle nei cantieri di Trieste recuperando alcuni Mas. Alcune fonti segnalarono la presenza a Cherso e Lussino di minisommergibili costruiti anch'essi nei cantieri triestini, ai quali si affiancarono motoscafi-bomba e pescherecci requisiti e armati usati come esca per il nemico. Da parte alleata, dall'aeroporto pugliese di Biferno cominciarono a decollare le formazioni di bombardieri Bristol Beaufighter del No.16 e 19 Squadron SAAF (South African Air Force) che martellarono Lussino a partire dall'autunno del 1944 con incursioni violente e ravvicinate, mirate soprattutto alla neutralizzazione delle installazioni difensive e delle batterie costiere dell'isola, oltre che all'affondamento del naviglio nemico individuato nelle cale e nelle spiagge. Contemporaneamente i britannici della SBS (Special Boats Service) organizzarono numerose incursioni nell'Alto Adriatico pensate come azioni diversive per tenere impegnate le forze di difesa costiera e il naviglio tedesco, simulando sbarchi o ingaggiando rapidi scontri a fuoco. Siamo nel dicembre 1944, poco prima dell'arrivo dei Marò dell'Adriatica e la fase della pressione su Lussino era ormai in uno stato avanzato, con gli alleati che avevano occupato la vicina isola di Isto ed i titini che avanzavano senza sosta nell'entroterra. Lussino diventava così un avamposto, dove la Kriegsmarine concentrò le forze navali rimaste, fatto che generò l'intensificazione dei bombardamenti, che tra la fine del 1944 e i primi mesi del 1945 raggiunsero un totale di 90 incursioni.
Nei giorni in cui i Marò della Decima misero piede sull'isola, Lussino era allo stremo. Gran parte della popolazione civile era sfollata e anche le forze di difesa terrestre germaniche erano ridotte all'osso. La Compagnia Adriatica si trovò a difendere Lussino con un piccolo gruppo di tedeschi e con sette militi del "Tramontana" distaccati dal comando di Cherso, che contava in totale un centinaio di uomini. Sbarcati in una quarantina, i fanti di marina si avvicendavano tra il servizio alla caserma di Neresine e i turni alla postazione costiera di Zabodarski. Mentre sulle loro teste pioveva il fuoco degli incursori della Raf, il 17 aprile 1945 i partigiani comunisti di Tito sbarcavano da LCG (mezzi da sbarco leggeri) della Royal Navy occupando Pago, Arbe e Veglia. Da qui fu organizzato il colpo mortale alle ultime due isole rimaste in mano alle forze dell'Asse, Cherso e Lussino. Già la notte del 18 aprile alcuni commandos britannici sbarcarono in prossimità di Ossero per impedire ai tedeschi di far saltare il ponte mobile che collegava le due isole. Era il preludio dello sbarco iniziato alle ore 4:30 del 20 aprile1945, preceduto da un intenso bombardamento da parte dei B-26 Marauder del No.39 Squadron Raf che investì anche la postazione di Zabodarski, tanto che gli uomini di servizio ai pezzi si salvarono a stento gettandosi in mare. La testa di sbarco si stabilì nelle rade nord-orientali e vide l'invasione da parte di un forte contingente di 4.586 partigiani titini coperti dalle navi da guerra della Royal Navy che incrociavano a breve distanza dalla costa. Entrati in Cherso, gli Jugoslavi non trovarono quasi resistenza e in poco tempo si avvicinarono all'abitato di Ossero mentre in parte le guarnigioni tedesche riuscirono ad abbandonare l'isola e a fuggire. A Cherso furono catturati e passati per le armi i militi del Tramontana che avevano cercato di opporre breve resistenza all'urto delle forze sbarcate la notte del 20 aprile. Quindi i titini, vestiti con le divise britanniche, diressero verso Lussino dove si trovavano i Marò e i militi della Gnr aggregati. I 22 uomini dell'Adriatica di Neresine si asserragliarono nella caserma di via Maddalena e tentarono l'ultima, disperata resistenza mentre i titini attaccavano gli ultimi tedeschi che difendevano le batterie del Forte Asino, uccidendone molti e facendo prigionieri i pochi sopravvissuti. Al presidio di Zabodalski, quello con i pezzi contraerei, la battaglia con i titini durò fino alle 14, quando i Marò di turno comandati dal guardiamarina Cesare Foti si arresero consegnando le armi assieme ad altri 6 militi del Tramontana. Furono portati a piedi verso Ossero, dove i partigiani li custodirono all'interno della ex casermetta della Gnr. Due giorni più tardi furono imbarcati alla volta del campo di concentramento di Tivat. Durante il viaggio alcuni dei prigionieri furono fatti sparire mentre i superstiti, dopo mesi di lavori forzati a ripristinare le linee di comunicazione, furono soltanto tre. La sorte peggiore toccò ai Marò di Neresine. Circondati dalle forze partigiane, ingaggiarono un breve ma intenso conflitto a fuoco che terminò con l'esaurimento delle munizioni. Mentre i titini perdevano uno dei loro uomini, si consumò la tragedia del comandante del gruppo, Sottocapo di Batteria Costiera Mario Sartori da Genova. Per non cadere nelle mani dei titini si suicidò con l'ultimo colpo rimasto in canna. Il suo corpo sarà seppellito nel cimitero di Ossero e riportato a Genova soltanto nel 1974. I Marò, presi prigionieri, furono tradotti da Neresine a Ossero dove dopo una notte di prigionia nella casa parrocchiale furono portati presso il muro perimetrale del cimitero. All'1:30 del pomeriggio del 22 aprile 1945 furono tutti passati per le armi e ricoperti da un sottile strato di terra. Furono alcuni abitanti di Ossero ad interrarli in una fossa più profonda e protetta dalla calce in una fossa comune che li inghiottì assieme a sei militi Gnr. Fino alla loro riesumazione nel 2019 dalla fossa a lato del cimitero e la successiva traslazione al Sacrario dei Caduti d'Oltremare di Bari in attesa che il progresso scientifico a 75 anni di distanza dall'eccidio possa dare un nome ai loro resti.
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Con l'avvicinarsi delle feste, le città si riempiono di luci, profumi, mercatini ed eventi tutti legati da un filo conduttore: la voglia di celebrare al meglio il Natale.
Questa settimana vi portiamo a Londra con una piccola guida su cosa fare per celebrare il periodo pre-natalizio al meglio.
Dalle scintillanti luci natalizie al pattinaggio sul ghiaccio, dai mercatini tradizionali agli spettacoli natalizi, Londra durante il periodo natalizio è un vero e proprio paese delle meraviglie. Approfittate di queste ultime settimane per raggiungere la capitale britannica e aggiungere un po' di English charm ai vostri festeggiamenti.
Natale a Londra è senza dubbio il periodo più scintillante dell'anno nella capitale, quando intere aree vengono illuminate da luminarie spettacolari, i negozi addobbano le vetrine con alberi di Natale e grandi decorazioni, e nei migliori ristoranti e caffè si può trovare una gioiosa quantità di piatti creati ad hoc per la stagione. Se tutto questo non bastasse a convincervi, a Londra durante la stazione natalizia esplode il numero di eventi pop-up che precedono il 25 dicembre, dai mercati di street food a tema festivo ai bar kitsch, ai negozi di caramelle alla Willy Wonka e alle stravaganze musicali.
Una passeggiata nella città vi basterà per farvi tornare bambini e immergervi in scene che sembrano uscite dai più bei classici cinematografici di Natale. Non dimenticate, però, di coprirvi bene: a Londra le temperature sono polari e raggiungono molto spesso alcuni gradi sotto lo zero. Per questo, cappellini e sciarpe in cui nascondersi fino al naso sono d'obbligo per godersi al meglio un weekend natalizio londinese.
Poiché la città in questo periodo dell'anno è davvero ricchissima di eventi, abbiamo stilato per voi una guida di 48 ore all'insegna del miglior Natale che potreste desiderare.
Giorno 1
Mattina
Se Londra è nota come centro dello shopping durante tutto l'anno, a Natale i grandi magazzini si animano dedicandosi al lato più commerciale della stagione delle feste. Potrete cogliere un meraviglioso spirito natalizio e forse anche un affare.
Harrods - L'icona britannica è ricca di oggetti rari, marchi di moda di lusso, articoli per la casa e tecnologia in uno spazio tentacolare con oltre 300 reparti. La food hall, all'interno di un edificio classificato di Grado II, è il luogo perfetto per acquistare articoli per la cena di Natale. Per il 2022, il negozio di Natale di lusso celebra il favoloso mondo di Dior.
Fortnum & Mason - Questo regale grande magazzino dal fascino antico serve i clienti dal 1707. L'elegante spazio di vendita al dettaglio è ricco di articoli di lusso con un famoso salone da tè al 4° piano. I loro cesti natalizi in vimini selezionati a mano sono un regalo ideale per gli amici difficili da comprare.
Selfridges - Uno dei grandi magazzini più esclusivi di Londra, con un'atmosfera moderna e luminosa e marchi di alta gamma. Dopo aver preso i regali, andate a vedere l'ultima uscita nel cinema interno.
Liberty - Un grande magazzino londinese in un edificio in stile Tudor situato nel West End. È ricco di articoli esclusivi e di articoli per la casa di alta gamma; il luogo perfetto per i regali di Natale. Il negozio di Natale al 4° piano è ricco di decorazioni di buon gusto.
Pranzo
Se la vostra idea di ristorante natalizio perfetto comprende ciotole fumanti di fonduta, cocktail a tema e ottime opportunità di Instagram, Winterland è un'ottima scelta. Questo pop-up festivo nel sud di Londra si ispira alle Alpi con spazi accoglienti e riscaldati, fuochi all'aperto, pellicce e luci fiabesche. Per finire? Ci sono un sacco di attività stravaganti, igloo privati da affittare e brunch senza fondo a cui partecipare mentre siete lì. Prima di dedicarvi al resto della vostra giornata, tornate in hotel a rilassarvi un po' e a bere un egg nog. Il Bankside hotel può essere un'ottima scelta per chi vuole vivere nel cuore di Londra ma lontano dal caos delle vie dello shopping.
Pomeriggio
In concomitanza con alcuni dei magici mercati e delle piste di pattinaggio di Londra, si svolgono i festival invernali, ricchi di intrattenimento dal vivo, prelibatezze festive e giostre. Il più importante, Hyde Park Winter Wonderland, ospita la pista di ghiaccio più grande del Regno Unito, insieme a una vasta selezione di cibo di strada, montagne russe e giochi di carnevale. C'è anche un cocktail bar fatto interamente di ghiaccio. Tra gli altri, il Christmas by the River a London Bridge City, completo di proiezioni cinematografiche gratuite all'aperto, e l'après ski di King's Cross, un paese delle meraviglie con club di curling, incredibili sculture di ghiaccio e tanti hot toddies in programma.
Sera
La Royal Albert Hall, situata ai margini meridionali di Hyde Park, è uno degli edifici più caratteristici del Regno Unito. Per tutto il mese di dicembre, un programma di eventi natalizi permette di godersi le festività in uno degli edifici più maestosi del mondo. Per il 2022, potrete assistere a una pantomima classica, godervi una fresca serata di Jazz natalizio o partecipare a una drammatica interpretazione di A Christmas Carol, riportata in vita come Dickens stesso la interpretò. Una delle nostre attività natalizie preferite a Londra è il Carols at Royal Albert Hall. In un ambiente spettacolare, potrete assistere a uno dei canti più coinvolgenti della città. L'evento è caratterizzato da un'impressionante formazione di musicisti, tra cui la Royal Choral Society, la Royal Philharmonic Orchestra e la British Imperial Military Band.
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Giorno 2
Mattina
Nessuna visita a Londra durante il mese di dicembre è completa senza una visita al Charles Dickens Museum. Come si legge sul sito web, questo museo ospita la "più importante collezione al mondo di dipinti, edizioni rare, manoscritti, mobili originali e altri oggetti relativi alla vita e alle opere di Dickens".
Pranzo
Non c'è niente di più natalizio di Covent Garden in inverno, e non stiamo parlando solo del negozio del film Last Christmas. Quest'anno tornano le famose decorazioni, l'imponente albero di Natale, i mercati festivi, le bancarelle di vin brulé, gli stand gastronomici e molto altro ancora. La novità del 2022 è la slitta festiva, che rappresenta una perfetta opportunità per scattare una foto ricordo. Perdetevi nelle viette, lasciatevi trasportare dai profumi di dolci e cannella che riempiono la città e andate alla scoperta di una delle zone simbolo del natale londinese.
Pomeriggio
Unitevi a Clara in una deliziosa festa della vigilia di Natale che si trasforma in una magica avventura quando tutti gli altri sono a letto. Ammirate la brillantezza della partitura di Tchaikovsky, mentre Clara e il suo Schiaccianoci incantato combattono il Re dei Topi e fanno visita alla Fata Confetto nello scintillante Regno dei Dolci. L'amatissima produzione di Peter Wright per il Royal Ballet, con le splendide scenografie d'epoca di Julia Trevelyan Oman, rimane fedele allo spirito di questo classico del balletto festivo, combinando l'emozione della fiaba con una danza spettacolare. Lo spettacolo dura circa 2 ore e 20 minuti, compreso un intervallo.
Sera
Chiudete in bellezza con un tour della Londra illuminata per le festività natalizie. Saltate su un bus scoperto - copritevi bene e munitevi di scaldamani - e per 90 minuti con una guida in carne e ossa, attraversate le principali vie di Londra con il tano all'insù. Attraverso questo tour non solo potrete vedere i luoghi e i punti di riferimento più iconici di Londra prendere vita con migliaia di luci scintillanti, sensazionali allestimenti natalizi e tanto scintillio da illuminare il cielo notturno, ma avrete una posizione privilegiata per scattare foto indimenticabili. Mentre percorrete Oxford Street, ammirate le 5.000 stelle sostenibili che illuminano la via dello shopping più frequentata d'Europa. Passerete anche davanti a Selfridges, rinomato per le sue favolose vetrine. Poi si passa a Regent Street per ammirare i negozi di fama mondiale adornati con agrifoglio, edera e alcune delle illuminazioni più spettacolari che si possano vedere. Scoprite le luci di Piccadilly Circus in tutto il loro splendore e l'incredibile albero di Natale gigante che scintilla nell'iconica Trafalgar Square. Ammirate la fiorente area festiva di Southbank, con il suo scintillante mercatino di Natale e le sue magiche luci fatate, mentre ammirate la vista del London Eye, famoso in tutto il mondo.
Da non perdere
Abbracciate lo spirito natalizio con il Winter Wonderland nell'Hyde Park di Londra.
Questo divertente evento per famiglie è una delle cose migliori da fare a Londra a Natale. Con una vasta scelta di intrattenimenti e attività festive, dal pattinaggio sul ghiaccio agli spettacoli circensi, dal mercatino di Natale alla musica dal vivo, c'è abbastanza divertimento da riempire un'intera giornata e serata.
Il Winter Wonderland del 2022 si preannuncia come il più magico di sempre, per celebrare i 15 anni dalla prima trasformazione di Hyde Park nell'amatissimo spettacolo festivo che è oggi.
Ecco cosa potrete fare al Winter Wonderland di quest'anno:
- Pattinare con musica dal vivo sulla pista di ghiaccio del Winter Wonderland, la più grande pista all'aperto del Regno Unito.
- Ammirare le meraviglie acrobatiche di uno spettacolo circense.
- Toccare il cielo sull'iconica Ruota Panoramica Gigante e ammirare lo scintillio delle luci di Londra.
- Salire su una giostra tradizionale o sfidare i giganteschi loop di nove diverse montagne russe del luna park.
- Entrare nel Magico Regno di Ghiaccio per scoprire oltre 500 tonnellate di ghiaccio scolpito in passaggi segreti, uno scivolo di ghiaccio scavato nella neve, una carrozza di cristallo del Palazzo di Ghiaccio e molto altro ancora.
- Affrontare l'Edelweiss Funhouse, un'esperienza che vi giocherà sicuramente qualche scherzo, con un percorso ad ostacoli alpino di 300 metri e sorprendenti stanze di illusioni.
- Lasciarvi trasportare in un altro mondo dall'esperienza Dr Archibald VR, un'avventura immersiva che vi farà mettere in discussione la realtà.
Al centro della vostra visita, il tradizionale Mercatino di Natale, uno dei più grandi mercatini di Natale di Londra, completo di incantevoli chalet traboccanti di articoli festivi. Fate un po' di shopping natalizio e incontrate gli allegri venditori di regali insoliti e unici, oggetti d'arte e artigianato, ninnoli, gioielli e decorazioni.
Dove dormire
Il Natale è una stagione meravigliosa. Per questo, viaggiare, può essere complicato. Per cercare una bella atmosfera natalizia, che vi faccia sentire a casa pur essendo lontani dalla vostra abitazione, scegliete il Bankside hotel.
Un intimo hotel londinese di sei piani con 161 camere, tra cui sette suite, è un centro sociale per chiunque sia appassionato di cultura, arte, cibo e bevande. Situato vicino al Tamigi, sulla vivace South Bank, il cuore della Londra culturale. Il quartiere ospita la Tate Modern, il South Bank Centre, il National Theatre, lo Shakespeare's Globe Theatre, la Cattedrale di St. Paul, il Borough Market e ristoranti di street food. L'hotel è ben collegato, la City si trova a pochi passi da un ponte e una serie di stazioni della metropolitana e della linea principale sono tutte raggiungibili a piedi.
Ma non solo. L'hotel, dall'atmosfera estremamente accogliente, offre uno stile di vacanza ricercato e attento. Sedetevi all'interno del loro ristorante e bar e lasciatevi coccolare da un cocktail. Potete scegliere tra una selezione che unisce colori e stati d'animo oppure un delizioso egg nog, estremamente tipico.
Nella lobby, alberi di natale tradizionali di alternano a luci iper moderne. Ma non solo. Un caminetto acceso vi farà venire coglia di accoccolarvi su uno dei divanoni dell'hotel e guardare un film in tutta tranquillità.
Le stanze, moderne, spaziose e confortevoli offrono una vista spettacolare su Londra e la city. Aguzzate bene la vista: in fondo, potrete scorgere un palazzo altissimo che per Natale ha scelto di illuminare i suoi ultimi piani con un albero di natale di luci.
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Marcello Viola e Alessandro Profumo (Ansa)
Alessandro Profumo e Marcello Viola s'incamminano verso il processo dopo la decisione della procura di Milano. Il filone di inchiesta sui crediti deteriorati era stato riaperto nel 2021 dal gip Guido Salvini, che aveva rigettato una prima richiesta di archiviazione. «Sono tranquillo. Ho operato correttamente, nel pieno rispetto del (mutevole) quadro normativo e sempre nell'ambito di un proficuo e condiviso confronto con le Autorità di controllo» ha commentato l'amministratore delegato di Leonardo.
Abu Omar e Abdul-Jabbar, gli autori dell'attacco all'hotel Logan a Kabul
Lo Stato islamico attraverso le sue piattaforme mediatiche ha rivendicato l’attacco avvenuto lo scorso 12 dicembre al Longan Hotel di Kabul. L’albergo che si trova nella zona commerciale della capitale afghana è noto perché è diventato il luogo prediletto da diplomatici e imprenditori cinesi.