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Tornano gli anni Novanta, a ritmo di rock 'n' roll

Kean Etro parla della sua partnership con i Maneskin: «Con i ragazzi ci siamo messi a galoppare in una nuova direzione».


L'omaggio a Franco Battiato di Kean Etro è iniziato con la musica della sfilata Etro, una delle tre in presenza di tutta la fashion week milanese dedicata all'uomo, aperta con L'era del cinghiale bianco e finita con Cuccurucucu. Tutti cantavano sulle onde delle famose ed eterne canzoni del grande maestro siciliano. «Lo conobbi nel negozio di mia madre» racconta lo stilista. «Comperava tessuti antichi, era attratto da quelli persiani. In comune abbiamo il nomadismo, il nomadismo dell'anima». La presentazione allo Scalo Farini, luogo dismesso in attesa di una riconversione, dove i binari ormai senza meta, sono stati la passerella di bellissimi indossatori, indifferenti al caldo torrido. «Siamo in un luogo dove non c'è un inizio né una fine però tutto inizia là dove finisce». La collezione «ha uno spirito agrumato, vitaminico, energetico, ottimista. Il condensato di un sentire senza troppe regole e senza una dimensione di marketing» Tutto è gioia di vivere che Kean ha espresso in camicie in georgette impalpabili portate su pantaloni metallici in canvas spalmato, felpe in cady di seta, caftani. Si può essere certi che lei ruberà nell'armadio di lui pezzi di grande fascino ed emozionanti. E i Maneskin, vestiti Etro sia a Sanremo che all'Eurofestival? «Con i ragazzi ci siamo messi a galoppare in una nuova direzione. Rock che fa parte di noi, rock metafisico».

Si parla di musica anche da MSGM di Massimo Giorgetti. Canone infinito è il titolo del brano di Lorenzo Senni, soundtrack del progetto, «romagnolo come me, un romantico compositore underground», dice Giorgetti, che diventa l'atmosfera dell'intera collezione, di un racconto che segue i momenti di una lunga giornata, su una spiaggia deserta. Il video della collezione è stato girato in una baia della Maremma, «due giorni molto belli». Le fotografie di Stephen Milner ispirano i codici estetici: stile 90s, ragazzi in tuta da surf e capelli ossigenati, tra onde azzurre e tramonti infuocati. Arancio intenso e albicocca, nero assoluto e blu inchiostro, giallo, verde e un tocco di fluo sono le tinte dei capi per ragazzi che si riprendono in mano la vita dopo tanta mancanza di libertà. I lavaggi artisanal e le stampe acquerello, le tinture solarizzate, quasi un nuovo tie dye, creano effetti sorprendenti sui capi, come fossero lasciati a stingere sotto il calore del sole.

MSGM

Serdar

«Essere presente per la quarta volta nel calendario ufficiale della Camera Nazionale della Moda mostrando la mia collezione in occasione della fashion week maschile è per me motivo di grande orgoglio, soprattutto in questo momento importante di ripresa per tutto il settore» ha detto Serdar Uzuntas, Direttore Creativo Serdar Milano. «Ringrazio il supporto che, da anni, mi viene accordato da Camera stessa e che ha reso il mio legame con la città di Milano ancora più intenso, tanto da rappresentare, per me, oggi la mia casa».

«Ho scelto ancora una volta di utilizzare un fashion film per riassumere l'essenza della mia nuova proposta maschile, in un racconto per immagini girato alla stregua di un reportage style in uno studio essenziale e completamente bianco, progettato per enfatizzare gli highlights della collezione». Serdar, nato a Izmir in Turchia, crea da sempre una moda per ragazzi ben educati, così come è lui. Non c'è logo a vista è tutto low profile. Parliamo di un casual elegante «nuova generazione, no too much», spiega.

L'ispirazione nasce dall'opera Gymnasium del fotografo americano Luke Smalley, con i suoi giovani atleti immortalati da scatti sensuali e senza tempo.

I singoli capi sono combinabili tra di loro, il tailoring punta sui dettagli. Le stampe dimostrano l'estro artistico con fantasie grafiche in dimensioni macro e micro come le zampate di un leopardo.

Al centro ci sono i tessuti, la cui anima sostenibile frutto di un upcycling creativo ridona nuova vita alle texture inutilizzate delle passate stagioni tra cotoni croccanti, morbidi jersey di cotone e pratici nylon. La palette cromatica è essenziale e richiama vortici estivi: gli immancabili bianco e nero si stagliano accanto al grigio, al khaki, al blu, al verde e al navy.

Sei maschio? Prova di non esser stupratore
Il tocco è il copricapo che viene indossato insieme alla toga (Imagoeconomica)
La nuova legge sulla violenza sessuale poggia su presupposti inquietanti: anziché dimostrare gli abusi, sarà l’imputato in aula a dover certificare di aver ricevuto il consenso al rapporto. Muove tutto da un pregiudizio grave: ogni uomo è un molestatore.

Una legge non è mai tanto cattiva da non poter essere peggiorata in via interpretativa. Questo sembra essere il destino al quale, stando a taluni, autorevoli commenti comparsi sulla stampa, appare destinata la legge attualmente in discussione alla Camera dei deputati, recante quella che dovrebbe diventare la nuova formulazione del reato di violenza sessuale, previsto dall’articolo 609 bis del codice penale. Come già illustrato nel precedente articolo comparso sulla Verità del 18 novembre scorso, essa si differenzia dalla precedente formulazione essenzialmente per il fatto che viene ad essere definita e punita come violenza sessuale non più soltanto quella di chi, a fini sessuali, adoperi violenza, minaccia, inganno, o abusi della sua autorità o delle condizioni di inferiorità fisica o psichica della persona offesa (come stabilito dall’articolo 609 bis nel testo attualmente vigente), ma anche, ed in primo luogo, quella che consista soltanto nel compimento di atti sessuali «senza il consenso libero e attuale» del partner.

Così un matematico senza titoli chiuse il Paese
Tampone Covid (iStock)
Stefano Merler in commissione confessa di aver ricevuto dati sul Covid a dicembre del 2019: forse, ammette, serrando prima la Bergamasca avremmo evitato il lockdown nazionale. E incalzato da Claudio Borghi sulle previsioni errate dice: «Le mie erano stime, colpa della stampa».

Zero tituli. Forse proprio zero no, visto il «curriculum ragguardevole» evocato (per carità di patria) dall’onorevole Alberto Bagnai della Lega; ma uno dei piccoli-grandi dettagli usciti dall’audizione di Stefano Merler della Fondazione Bruno Kessler in commissione Covid è che questo custode dei big data, colui che in pandemia ha fornito ai governi di Giuseppe Conte e Mario Draghi le cosiddette «pezze d’appoggio» per poter chiudere il Paese e imporre le misure più draconiane di tutto l’emisfero occidentale, non era un clinico né un epidemiologo, né un accademico di ruolo.

La Marina colombiana ha cominciato il recupero del contenuto della stiva del galeone spagnolo «San José», affondato dagli inglesi nel 1708. Il tesoro sul fondo del mare è stimato in svariati miliardi di dollari, che il governo di Bogotà rivendica. Il video delle operazioni subacquee e la storia della nave.

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Ilva, 12.900 euro a operaio per la formazione
Manifestazione ex Ilva (Ansa)
Ok del cdm al decreto che autorizza la società siderurgica a usare i fondi del prestito: 108 milioni per la continuità degli impianti. Altri 20 a sostegno dei 1.550 che evitano la Cig. Lavoratori in protesta: blocchi e occupazioni. Il 28 novembre Adolfo Urso vede i sindacati.

Proteste, manifestazioni, occupazioni di fabbriche, blocchi stradali, annunci di scioperi. La questione ex Ilva surriscalda il primo freddo invernale. Da Genova a Taranto i sindacati dei metalmeccanici hanno organizzato sit-in per chiedere che il governo faccia qualcosa per evitare la chiusura della società. E il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al nuovo decreto sull’acciaieria più martoriata d’Italia, che autorizza l’utilizzo dei 108 milioni di euro residui dall’ultimo prestito ponte e stanzia 20 milioni per il 2025 e il 2026.

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