2023-11-27
I luoghi più magici d'Italia
(Unsplash)
Magia ed esoterismo fanno parte della nostra ricca storia. Il magico medievale è, un a caso, uno dei temi più indagati nella moderna fase di riscoperta di quel periodo storico. Esaminando il periodo che va dal 1450 al 1750 è possibile vedere come la stessa Italia sia stata toccata dal fanone della «caccia alle streghe». La maggior parte dei roghi nel nostro Paese risale al Cinquecento e interessa specialmente l’Italia settentrionale e la Toscana, con un solo caso a Benevento. È però vero che magia ed esoterismo interessano tutti il Paese, in un viaggio tra alchimia, divinazione e occultismo che parte dal Piemonte per arrivare fino in Sicilia.
Soprannominata la «Città magica», Torino è l’unico luogo del mondo ad appartenere sia al triangolo della magia bianca (con Praga e Lione) sia a quello della magia nera (con Londra e San Francisco). Questa dualità affonda le sue radici nell’antichità, quando la città era divisa in una zona orientale, benigna e in cui sorge il sole, e in una occidentale, quella in cui il sole tramonta, nascono le tenebre e dove un tempo venivano seppelliti i morti e crocifissi i condannati. Oggi, nella città piemontese è possibile seguire percorsi esoterici che toccano i luoghi legati a entrambi i triangoli, come la Gran Madre e la Fontana Angelica per la magia bianca o il Portone del Diavolo e il Rondò della Forca per la magia nera.
Labirinto di torri e scale monumentali, Rocchetta Mattei (Emilia Romagna) nasce per volere del conte Cesare Mattei. Ed è proprio a lui e al suo collaboratore Mario Venturoli che è legato uno dei misteri di questo luogo. Si racconta, infatti, che qui i due uomini riuscirono a mettere a punto una misteriosa disciplina: l’elettromeopatia, elaborata a partire dalle teorie omeopatiche di Samuel Hahnemann e in grado di guarire i malanni. Quando si sparse la voce, il castello divenne una clinica molto frequentata nella quale ritrovare il benessere grazie a pratiche curative ancora oggi avvolte dal mistero. È invece all’architetto, progettista e arredatore Tomaso Buzzi che si deve la Scarzuola, un antico convento francescano in provincia di Terni (Umbria), da lui acquistato e ristrutturato dopo la Seconda guerra mondiale. Buzzi rese la proprietà un complesso architettonico fantastico e pieno di valenze esoteriche: dalla Torre della Disperazione al Tempio di Eros, la Scarzuola è infatti ricca di attrazioni affascinanti e inquietanti che mescolano mitologia, spiritualità e simboli di ascendenza massonica.
La Porta Magica (o Porta Alchemica) nel cuore dei giardini di Piazza Vittorio, a Roma, è quello che resta della lussuosa Villa Palombara, residenza seicentesca del marchese Massimiliano Savelli Palombara. La leggenda narra che, in una notte del 1680, un medico alchimista in viaggio, ospitato nella villa, si recò in giardino alla ricerca di un’erba in grado di produrre oro: il mattino dopo, dell’uomo non vi era più traccia e al suo posto vennero ritrovati oro puro e manoscritti ricchi di formule alchemiche. Il marchese si convinse che quei misteriosi documenti contenessero il segreto della pietra filosofale e fece incidere le formule sulla famosa porta che, ancora oggi, resta un enigma.
È invece a Pozzuoli (Campania), nel Parco Archeologico di Cuma, che si trova uno dei luoghi misteriosi più amati d’Italia: l’Antro della Sibilla. La galleria militare di epoca sannitica scavata nel tufo per difendere l’acropoli fu ribattezzata «Antro della Sibilla» dall’archeologo Amedeo Maiuri, che trovò delle attinenze con la storia della Sibilla Cumana narrata da Virgilio, nell’Eneide. La galleria, che oggi attira i visitatori anche grazie ai suoi affascinanti giochi di luce, ricorda infatti il misterioso luogo dalle «cento porte» dalle quali il vento faceva turbinare le foglie su cui la Sibilla scriveva i suoi responsi.
Molti luoghi suggestivi presenti in Sardegna risalgono all’epoca nuragica e tra loro ci sono le Tombe dei Giganti. Questi grandi complessi in pietra, dove venivano seppelliti i corpi dei defunti, devono il loro nome a una leggenda secondo la quale al loro interno furono ritrovate ossa enormi, di dimensioni sovrumane. Tra le più celebri ci sono le tombe Li Mizzani, a Palau (Sassari), o quelle di Coddu Vecchiu, che, secondo la tradizione, potrebbero essere veri e propri portali verso l’aldilà oltre che luoghi benefici dove, grazie all’energia positiva emanata dalla zona, è possibile trovare guarigione e serenità.
Il nostro viaggio nell’occulto termina, come anticipato, in Sicilia, più precisamente a Palermo. Una delle grandi attrattive per gli amanti dell’esoterismo è infatti il Castello della Zisa: al suo interno si possono ammirare le meraviglie dell’arte araba e normanna, ma anche un affresco che raffigura numerosi diavoli e che pare custodisca il tesoro di Azel Comel e El-Aziz, scappati qui per proteggere il loro amore, ostacolato dal padre della ragazza. Secondo la leggenda, pare sia impossibile determinare esattamente il numero di diavoli raffigurati: per proteggere il tesoro, un incantesimo ne provocherebbe il continuo mescolamento.
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Un viaggio in sette tappi da luoghi di leggenda, dove alchimia, divinazione e occultismo si uniscono per regalare esperienze uniche ai visitatori. Lo speciale contiene gallery fotografiche.Magia ed esoterismo fanno parte della nostra ricca storia. Il magico medievale è, un a caso, uno dei temi più indagati nella moderna fase di riscoperta di quel periodo storico. Esaminando il periodo che va dal 1450 al 1750 è possibile vedere come la stessa Italia sia stata toccata dal fanone della «caccia alle streghe». La maggior parte dei roghi nel nostro Paese risale al Cinquecento e interessa specialmente l’Italia settentrionale e la Toscana, con un solo caso a Benevento. È però vero che magia ed esoterismo interessano tutti il Paese, in un viaggio tra alchimia, divinazione e occultismo che parte dal Piemonte per arrivare fino in Sicilia.Soprannominata la «Città magica», Torino è l’unico luogo del mondo ad appartenere sia al triangolo della magia bianca (con Praga e Lione) sia a quello della magia nera (con Londra e San Francisco). Questa dualità affonda le sue radici nell’antichità, quando la città era divisa in una zona orientale, benigna e in cui sorge il sole, e in una occidentale, quella in cui il sole tramonta, nascono le tenebre e dove un tempo venivano seppelliti i morti e crocifissi i condannati. Oggi, nella città piemontese è possibile seguire percorsi esoterici che toccano i luoghi legati a entrambi i triangoli, come la Gran Madre e la Fontana Angelica per la magia bianca o il Portone del Diavolo e il Rondò della Forca per la magia nera.Labirinto di torri e scale monumentali, Rocchetta Mattei (Emilia Romagna) nasce per volere del conte Cesare Mattei. Ed è proprio a lui e al suo collaboratore Mario Venturoli che è legato uno dei misteri di questo luogo. Si racconta, infatti, che qui i due uomini riuscirono a mettere a punto una misteriosa disciplina: l’elettromeopatia, elaborata a partire dalle teorie omeopatiche di Samuel Hahnemann e in grado di guarire i malanni. Quando si sparse la voce, il castello divenne una clinica molto frequentata nella quale ritrovare il benessere grazie a pratiche curative ancora oggi avvolte dal mistero. È invece all’architetto, progettista e arredatore Tomaso Buzzi che si deve la Scarzuola, un antico convento francescano in provincia di Terni (Umbria), da lui acquistato e ristrutturato dopo la Seconda guerra mondiale. Buzzi rese la proprietà un complesso architettonico fantastico e pieno di valenze esoteriche: dalla Torre della Disperazione al Tempio di Eros, la Scarzuola è infatti ricca di attrazioni affascinanti e inquietanti che mescolano mitologia, spiritualità e simboli di ascendenza massonica. La Porta Magica (o Porta Alchemica) nel cuore dei giardini di Piazza Vittorio, a Roma, è quello che resta della lussuosa Villa Palombara, residenza seicentesca del marchese Massimiliano Savelli Palombara. La leggenda narra che, in una notte del 1680, un medico alchimista in viaggio, ospitato nella villa, si recò in giardino alla ricerca di un’erba in grado di produrre oro: il mattino dopo, dell’uomo non vi era più traccia e al suo posto vennero ritrovati oro puro e manoscritti ricchi di formule alchemiche. Il marchese si convinse che quei misteriosi documenti contenessero il segreto della pietra filosofale e fece incidere le formule sulla famosa porta che, ancora oggi, resta un enigma. È invece a Pozzuoli (Campania), nel Parco Archeologico di Cuma, che si trova uno dei luoghi misteriosi più amati d’Italia: l’Antro della Sibilla. La galleria militare di epoca sannitica scavata nel tufo per difendere l’acropoli fu ribattezzata «Antro della Sibilla» dall’archeologo Amedeo Maiuri, che trovò delle attinenze con la storia della Sibilla Cumana narrata da Virgilio, nell’Eneide. La galleria, che oggi attira i visitatori anche grazie ai suoi affascinanti giochi di luce, ricorda infatti il misterioso luogo dalle «cento porte» dalle quali il vento faceva turbinare le foglie su cui la Sibilla scriveva i suoi responsi. Molti luoghi suggestivi presenti in Sardegna risalgono all’epoca nuragica e tra loro ci sono le Tombe dei Giganti. Questi grandi complessi in pietra, dove venivano seppelliti i corpi dei defunti, devono il loro nome a una leggenda secondo la quale al loro interno furono ritrovate ossa enormi, di dimensioni sovrumane. Tra le più celebri ci sono le tombe Li Mizzani, a Palau (Sassari), o quelle di Coddu Vecchiu, che, secondo la tradizione, potrebbero essere veri e propri portali verso l’aldilà oltre che luoghi benefici dove, grazie all’energia positiva emanata dalla zona, è possibile trovare guarigione e serenità.Il nostro viaggio nell’occulto termina, come anticipato, in Sicilia, più precisamente a Palermo. Una delle grandi attrattive per gli amanti dell’esoterismo è infatti il Castello della Zisa: al suo interno si possono ammirare le meraviglie dell’arte araba e normanna, ma anche un affresco che raffigura numerosi diavoli e che pare custodisca il tesoro di Azel Comel e El-Aziz, scappati qui per proteggere il loro amore, ostacolato dal padre della ragazza. Secondo la leggenda, pare sia impossibile determinare esattamente il numero di diavoli raffigurati: per proteggere il tesoro, un incantesimo ne provocherebbe il continuo mescolamento.
Il motore è un modello di ricavi sempre più orientato ai servizi: «La crescita facile basata sulla forbice degli interessi sta inevitabilmente assottigliandosi, con il margine di interesse aggregato in calo del 5,6% nei primi nove mesi del 2025», spiega Salvatore Gaziano, responsabile delle strategie di investimento di SoldiExpert Scf. «Il settore ha saputo, però, compensare questa dinamica spingendo sul secondo pilastro dei ricavi, le commissioni nette, che sono cresciute del 5,9% nello stesso periodo, grazie soprattutto alla focalizzazione su gestione patrimoniale e bancassurance».
La crescita delle commissioni riflette un’evoluzione strutturale: le banche agiscono sempre più come collocatori di prodotti finanziari e assicurativi. «Questo modello, se da un lato genera profitti elevati e stabili per gli istituti con minori vincoli di capitale e minor rischio di credito rispetto ai prestiti, dall’altro espone una criticità strutturale per i risparmiatori», dice Gaziano. «L’Italia è, infatti, il mercato in Europa in cui il risparmio gestito è il più caro», ricorda. Ne deriva una redditività meno dipendente dal credito, ma con un tema di costo per i clienti. La «corsa turbo» agli utili ha riacceso il dibattito sugli extra-profitti. In Italia, la legge di bilancio chiede un contributo al settore con formule che evitano una nuova tassa esplicita.
«È un dato di fatto che il governo italiano stia cercando una soluzione morbida per incassare liquidità da un settore in forte attivo, mentre in altri Paesi europei si discute apertamente di tassare questi extra-profitti in modo più deciso», dice l’esperto. «Ad esempio, in Polonia il governo ha recentemente aumentato le tasse sulle banche per finanziare le spese per la Difesa. È curioso notare come, alla fine, i governi preferiscano accontentarsi di un contributo una tantum da parte delle banche, piuttosto che intervenire sulle dinamiche che generano questi profitti che ricadono direttamente sui risparmiatori».
Come spiega David Benamou, responsabile investimenti di Axiom alternative investments, «le banche italiane rimangono interessanti grazie ai solidi coefficienti patrimoniali (Cet1 medio superiore al 15%), alle generose distribuzioni agli azionisti (riacquisti di azioni proprie e dividendi che offrono rendimenti del 9-10%) e al consolidamento in corso che rafforza i gruppi leader, Unicredit e Intesa Sanpaolo. Il settore in Italia potrebbe sovraperformare il mercato azionario in generale se le valutazioni rimarranno basse. Non mancano, tuttavia, rischi come un moderato aumento dei crediti in sofferenza o gli choc geopolitici, che smorzano l’ottimismo».
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Getty Images
Il 29 luglio del 2024, infatti, Axel Rudakubana, cittadino britannico con genitori di origini senegalesi, entra in una scuola di danza a Southport con un coltello in mano. Inizia a colpire chiunque gli si pari davanti, principalmente bambine, che provano a difendersi come possono. Invano, però. Rudakubana vuole il sangue. Lo avrà. Sono 12 minuti che durano un’eternità e che provocheranno una carneficina. Rudakubana uccide tre bambine: Alice da Silva Aguiar, di nove anni; Bebe King, di sei ed Elsie Dot Stancombe, di sette. Altri dieci bimbi rimarranno feriti, alcuni in modo molto grave.
Nel Regno Unito cresce lo sdegno per questo ennesimo fatto di sangue che ha come protagonista un uomo di colore. Anche Michael dice la sua con un video di 12 minuti su Facebook. Viene accusato di incitamento all’odio razziale ma, quando va davanti al giudice, viene scagionato in una manciata di minuti. Non ha fatto nulla. Era frustrato, come gran parte dei britannici. Ha espresso la sua opinione. Tutto è bene quel che finisce bene, quindi. O forse no.
Due settimane dopo, infatti, il consiglio di tutela locale, che per legge è responsabile della protezione dei bambini vulnerabili, gli comunica che non è più idoneo a lavorare con i minori. Una decisione che lascia allibiti molti, visto che solitamente punizioni simili vengono riservate ai pedofili. Michael non lo è, ovviamente, ma non può comunque allenare la squadra della figlia. Di fronte a questa decisione, il veterano prova un senso di vergogna. Decide di parlare perché teme che la sua comunità lo consideri un pedofilo quando non lo è. In pochi lo ascoltano, però. Quasi nessuno. Il suo non è un caso isolato. Solamente l’anno scorso, infatti, oltre 12.000 britannici sono stati monitorati per i loro commenti in rete. A finire nel mirino sono soprattutto coloro che hanno idee di destra o che criticano l’immigrazione. Anche perché le istituzioni del Regno Unito cercano di tenere nascoste le notizie che riguardano le violenze dei richiedenti asilo. Qualche giorno fa, per esempio, una studentessa è stata violentata da due afghani, Jan Jahanzeb e Israr Niazal. I due le si avvicinano per portarla in un luogo appartato. La ragazza capisce cosa sta accadendo. Prova a fuggire ma non riesce. Accende la videocamera e registra tutto. La si sente pietosamente dire «mi stuprerai?» e gridare disperatamente aiuto. Che però non arriva. Il video è terribile, tanto che uno degli avvocati degli stupratori ha detto che, se dovesse essere pubblicato, il Regno Unito verrebbe attraversato da un’ondata di proteste. Che già ci sono. Perché l’immigrazione incontrollata sull’isola (e non solo) sta provocando enormi sofferenze alla popolazione locale. Nel Regno, certo. Ma anche da noi. Del resto è stato il questore di Milano a notare come gli stranieri compiano ormai l’80% dei reati predatori. Una vera e propria emergenza che, per motivi ideologici, si finge di non vedere.
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Una fotografia limpida e concreta di imprese, giustizia, legalità e creatività come parti di un’unica storia: quella di un Paese, il nostro, che ogni giorno prova a crescere, migliorarsi e ritrovare fiducia.
Un percorso approfondito in cui ci guida la visione del sottosegretario alle Imprese e al Made in Italy Massimo Bitonci, che ricostruisce lo stato del nostro sistema produttivo e il valore strategico del made in Italy, mettendo in evidenza il ruolo della moda e dell’artigianato come forza identitaria ed economica. Un contributo arricchito dall’esperienza diretta di Giulio Felloni, presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio, e dal suo quadro autentico del rapporto tra imprese e consumatori.
Imprese in cui la creatività italiana emerge, anche attraverso parole diverse ma complementari: quelle di Sara Cavazza Facchini, creative director di Genny, che condivide con il lettore la sua filosofia del valore dell’eleganza italiana come linguaggio culturale e non solo estetico; quelle di Laura Manelli, Ceo di Pinko, che racconta la sua visione di una moda motore di innovazione, competenze e occupazione. A completare questo quadro, la giornalista Mariella Milani approfondisce il cambiamento profondo del fashion system, ponendo l’accento sul rapporto tra brand, qualità e responsabilità sociale. Il tema di responsabilità sociale viene poi ripreso e approfondito, attraverso la chiave della legalità e della trasparenza, dal presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Giuseppe Busia, che vede nella lotta alla corruzione la condizione imprescindibile per la competitività del Paese: norme più semplici, controlli più efficaci e un’amministrazione capace di meritarsi la fiducia di cittadini e aziende. Una prospettiva che si collega alla voce del presidente nazionale di Confartigianato Marco Granelli, che denuncia la crescente vulnerabilità digitale delle imprese italiane e l’urgenza di strumenti condivisi per contrastare truffe, attacchi informatici e forme sempre nuove di criminalità economica.
In questo contesto si introduce una puntuale analisi della riforma della giustizia ad opera del sottosegretario Andrea Ostellari, che illustra i contenuti e le ragioni del progetto di separazione delle carriere, con l’obiettivo di spiegare in modo chiaro ciò che spesso, nel dibattito pubblico, resta semplificato. Il suo intervento si intreccia con il punto di vista del presidente dell’Unione Camere Penali Italiane Francesco Petrelli, che sottolinea il valore delle garanzie e il ruolo dell’avvocatura in un sistema equilibrato; e con quello del penalista Gian Domenico Caiazza, presidente del Comitato «Sì Separa», che richiama l’esigenza di una magistratura indipendente da correnti e condizionamenti. Questa narrazione attenta si arricchisce con le riflessioni del penalista Raffaele Della Valle, che porta nel dibattito l’esperienza di una vita professionale segnata da casi simbolici, e con la voce dell’ex magistrato Antonio Di Pietro, che offre una prospettiva insolita e diretta sui rapporti interni alla magistratura e sul funzionamento del sistema giudiziario.
A chiudere l’approfondimento è il giornalista Fabio Amendolara, che indaga il caso Garlasco e il cosiddetto «sistema Pavia», mostrando come una vicenda giudiziaria complessa possa diventare uno specchio delle fragilità che la riforma tenta oggi di correggere. Una coralità sincera e documentata che invita a guardare l’Italia con più attenzione, con più consapevolezza, e con la certezza che il merito va riconosciuto e difeso, in quanto unica chiave concreta per rendere migliore il Paese. Comprenderlo oggi rappresenta un'opportunità in più per costruire il domani.
Per scaricare il numero di «Osservatorio sul Merito» basta cliccare sul link qui sotto.
Merito-Dicembre-2025.pdf
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