2025-06-05
Addio al maestro rigoroso e sornione che alla carriera preferì la libertà
Giuseppe Parlato (Imagoeconomica)
Giuseppe Parlato, storico di destra e allievo di Renzo De Felice, ha dedicato la vita allo studio del fascismo.Mentre stavo concludendo il mio D’Annunzio custode del disordine (2024) ho chiesto alcuni ragguagli a Giuseppe Parlato (nato a Milano nel 1952, laureatosi a Torino nel 1974 e deceduto a Roma il 2 giugno). Ci conoscevamo dai primi anni Ottanta del secolo passato. Studente universitario alla facoltà di Scienze politiche a Roma, frequentavo le lezioni e i seminari di Renzo De Felice e dei suoi collaboratori. Era gentilissimo. Sempre disponibile, sornione, allegro, divertente. Un galantuomo d’altri tempi. La grandezza dei docenti non sta solo in quello che insegnano e pubblicano. Siamo diventati amici. Successivamente colleghi. Rettore di un ateneo romano mi propose di insegnare una materia a cavallo tra la storia contemporanea e la cinematografia. Purtroppo, non avevo tempo. L’ho sempre ammirato. Innanzitutto, per gli studi. Rigorosissimi. Ma anche, e forse soprattutto, per il coraggio intellettuale. Parlato è stato uno storico lontano dal pensiero dominante nell’Accademia. Diciamolo senza giraci intorno: è stato uno storico di destra. E ciò, lo ha ricordato il collega e amico di una vita Francesco Perfetti, pur se brillantemente laureato e ricco di cultura, «non aveva grandi prospettive accademiche proprio per l’ostilità di tipo ideologico-culturale che si era trovato a dover fronteggiare a Torino». L’incontro con De Felice lo ha messo a riparo dal fuoco di sbarramento «progressista», favorendone l’ingresso nella vita accademica. Formatosi allo studio del Risorgimento, nel 1989 De Felice nella collana da lui diretta per Bonacci gli ha pubblicato Il sindacalismo fascista. Dalla «grande crisi» alla caduta del regime 1930-1943 (il primo volume, dalle origini allo Stato corporativo, lo aveva scritto Perfetti). Gli orientamenti culturali di Parlato, è bene sottolinearlo, non hanno mai piegato l’investigazione scientifica. La dimostrazione di questa affermazione è confermata dalla sua opera La sinistra fascista: storia di un progetto mancato (2000), studio di riferimento attraverso il quale analizza un percorso intellettuale e politico presente sin dalle origini sansepolcriste, rimasto in vita (pur se minoritario) nel consolidamento dello «Stato totalitario», tornato in auge nel corso della Repubblica sociale italiana e destinato a oltrepassare la definitiva caduta del fascismo. In fondo la «sinistra fascista», animata da spirito antiborghese, rifiuto del modello capitalista, attenta alle problematiche sociali, rivoluzionaria, alternativa alla democrazia liberale e popolare, aiuta a comprendere la logicità del passaggio, nel dopoguerra, dal fascismo al comunismo di personaggi del calibro - solo per citare alcuni nomi - di Romano Bilenchi, Vasco Pratolini, Elio Vittorini. Parlato, inoltre, ha dedicato ricerche sulla nascita e consolidamento del Movimento sociale italiano: Fascisti senza Mussolini: le origini del neofascismo in Italia 1943-1948 (2006), La Fiamma dimezzata. Almirante e la scissione di Democrazia Nazionale (2017). In collaborazione con Andrea Ungari ha disegnato una equilibrata ricostruzione della politica italiana alternativa alla sinistra: Le destre nell’Italia del secondo dopoguerra. Dal qualunquismo ad Alleanza Nazionale (2021). Parlato non è stato solo un intellettuale ricco di curiosità, un coscienzioso docente, un validissimo ricercatore e un Maestro attento alla formazione dei suoi discepoli. È stato capace di contraddistinguersi anche nell’organizzazione culturale. A lui si deve, ad esempio, la pubblicazione in tre volumi dell’opera giornalistica di De Felice (2016-2019). Ma il vero capolavoro è stato la gestione e il rilancio della Fondazione Ugo Spirito, oggi arricchitasi del nome di De Felice, diventata una fucina di iniziative e ricerche di notevole livello. Nel 2023, l’allora ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, lo ha nominato alla guida dell’Istituto di storia moderna e contemporanea. Riconoscimento meritato. Nel concludere il ricordo dello studioso sin troppo generoso con gli altri, mi riallaccio all’ultima nostra conversazione su D’Annunzio. Lo avevo sentito perché sapevo che aveva in cantiere una pubblicazione sul vate. Speriamo venga pubblicata al più presto. Su D’Annunzio serve come il pane uno studio storico rigoroso, poiché circolano troppo leggende, spesso assimilabili alle sciocchezze. Allora a leggerti presto, caro Professore! E grazie per esserci stato.
«Pluribus» (Apple Tv+)
In Pluribus, da venerdì 7 novembre su Apple Tv+, Vince Gilligan racconta un mondo contagiato da un virus che cancella le emozioni e il conflitto. Un’apocalisse lucida e inquieta, dove l’unica immune difende il diritto alla complessità umana.