Ritratti | Bonaldo Stringher, il primo governatore

Il ventiquattresimo podcast di Ritratti è dedicato a Bonaldo Stringher. Economista, diventato poi esponente di spicco del mondo bancario e finanziario nazionale della prima metà del XX secolo, parlamentare del Regno, ministro delle Finanze, direttore generale, è stato il primo governatore della Banca d’Italia. Insomma, il primo banchiere centrale moderno. Tocca a Stringher il 18 novembre 1900 tenere le redini della Banca d’Italia in un’epoca di cambiamenti. Celebre il suo discorso davanti al consiglio superiore il giorno dell’insediamento e che vale ancora oggi per tutti i governatori della Banca d’Italia. «Per me fra banca e Stato non può esservi dissidio. Comune deve essere l’intento di migliorare le condizioni dell’attività nazionale e rialzarne le sorti. Ma comunione di intenti non significa menomamente rinunzia all’autonomia nostra dell’esercizio del credito entro i confini segnati dalle leggi e dagli statuti». Qui vi raccontiamo la sua storia. Buon ascolto.

Ritratti | Angelo Rizzoli, dall'orfanotrofio al colosso editoriale

Imprenditore, editore e produttore cinematografico, inizia la sua carriera come tipografo e stampatore. L'impegno nel mondo del cinema lo porta a finanziare un film che susciterà un coro di proteste ma che poi incasserà un enorme successo al botteghino e un premio Oscar: La dolce vita di Fellini.

Ritratti | Safra Catz, la regina della Nuvola

E’ una delle donne più potenti non solo della Silicon Valley ma del mondo tech. Di certo è stata una delle prime manager a far volare la nuvola, i servizi del cloud computing che sono diventati fondamentali per la nostra vita digitale.

Ritratti | Pellegrino Capaldo, addio al banchiere-professore

Banchiere, economista e consulente del Vaticano, protagonista della finanza italiana per diversi decenni, docente universitario e personaggio di spicco del mondo politico. Questo podcast di Ritratti è dedicato a lui e alla sua storia.

Ritratti | Barbe Nicole Ponsardin Cliquot, la dama delle bollicine

Nonostante la storia dello champagne sia pervasa da uomini, illustri, nessuno ha avuto il ruolo di madame Ponsardin, vedova Cliquot. Se oggi possiamo amare questo vino lo dobbiamo dunque, soprattutto, a una donna.

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