2022-03-03
L’arsenale italiano è pronto a partire ma il pericolo è tutto nella consegna
A giorni verranno inviati agli ucraini missili Stinger, mezzi blindati ed equipaggiamenti. La lista è ormai nota, restano segrete le modalità. Da evitare l’incidente bellico: via aerea esclusa, probabile l’impiego di mercenari.L’invio delle armi italiane in Ucraina sarà una questione di pochi giorni, più o meno una settimana, come confermano alla Verità diverse fonti di governo. Il relativo decreto firmato dal ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, è stato firmato, ma l’allegato con il dettaglio delle armi che verranno consegnate al governo di Kiev è secretato. Trattasi di cosiddetto segreto di Pulcinella: da giorni, sulla Verità, abbiamo anticipato quali armi e mezzi blindati verranno forniti all’Ucraina: mezzi blindati leggeri Lince, mitragliatrici pesanti Browning con relativi proiettili, mitragliatrici leggere Mg con relative munizioni, missili terra-terra anticarro Panzerfaust, mortai con relative bombe, munizioni di vario genere e di missili terra-aria Stinger. Arriveranno in Ucraina dall’Italia anche equipaggiamenti come elmetti e giubbotti, oltre a radiotrasmittenti e vettovaglie. L’unico segreto resta la quantità di questi armamenti, ma anche in questo caso si tratta di una informazione relativa, considerato che nessuno sa quanto durerà il conflitto e che il decreto vale fino al 31 dicembre 2022, quindi la fornitura di armi dipende dalle esigenze che si svilupperanno nel corso del tempo. Per quel che riguarda la prima spedizione, il numero degli anticarro e degli Stinger dovrebbe essere nell’ordine delle centinaia; migliaia dovrebbero essere invece le mitragliatrici pesanti Browning e le più leggere Mg. Un’operazione di questo genere deve avvenire con tutte le cautele del caso: impensabile infatti che truppe della Nato entrino in territorio ucraino per consegnare le armi. Se un convoglio militare del’Alleanza atlantica venisse intercettato dall’esercito russo, le conseguenze sarebbero terribili. «Siamo estremamente preoccupati», dice il viceministro degli Esteri russo, Alexander Grushko, alla tv di Mosca, «da quei programmi per la fornitura di armi. Tutto in questa situazione è molto pericoloso, non ci sono garanzie che non ci saranno incidenti e non ci sono garanzie che questi incidenti non possano degenerare in una direzione assolutamente indesiderata. La Russia», aggiunge Grushko, «conta sul buon senso nelle azioni della Nato, considerato che ha detto che non vuole provocare lo scontro. Abbiamo sentito dire dalla Nato che non ha piani o intenzioni e questo è almeno una manifestazione di ragionevolezza: dimostra che almeno è presente un certo buon senso nelle azioni della Nato». Le armi verranno quindi introdotte in territorio ucraino da personale cosiddetto civile, nella sostanza mercenari, veterani e ex militari ingaggiati per questo genere di operazioni. Il trasporto non potrà certamente avvenire per via aerea, in quanto c’è il rischio che i mezzi vengano intercettati e abbattuti: si procederà quindi via terra, e a questo punto sarà necessario prima di tutto coordinarsi con gli altri Paesi europei, che stanno inviando o invieranno armi all’Ucraina. Ci sarà, con ogni probabilità, una base operativa dove far giungere le armi, collocata in una nazione confinante e aderente alla Nato. L’Ungheria ha già fatto sapere di non autorizzare alcun tipo di transito di armi: riflettori puntati quindi su Polonia, Romania e Slovacchia. Un altro pesante punto interrogativo: nelle mani di chi finiranno le armi italiane? Gli Stinger saranno utilizzati sicuramente da militari regolari: per poterli utilizzare, infatti, è necessario un lungo addestramento. Lo Stinger è un sistema d’arma missilistico terra-aria impiegato contro la minaccia aerea, che può essere impiegato appoggiandolo su una spalla e consente di combattere velivoli ed elicotteri che volano a bassa quota e può essere lanciato anche con testata a ricerca di calore, che insegue le scie emesse dagli aeroplani. Di più semplice utilizzo, ma comunque per professionisti, i mortai pesanti, artiglierie a tiro curvo ritenute efficaci nel combattimento contro personale e mezzi leggeri in posizioni difensive e nelle aree urbane. Il traino è effettuato da blindati leggeri, i Lince. Per il mortaio da 120 viene generalmente utilizzata una bomba lunga 663 millimetri e del peso di 12,908 chilogrammi. Le mitragliatrici pesanti Browning e le leggere Mg, invece, potrebbero essere consegnate nelle mani dei civili, che il governo di Kiev sta chiamando alla battaglia. Si tratta comunque di armi potentissime: la Browning può essere utilizzata sia contro truppe di terra che contro aerei ed elicotteri, può perforare una lastra di acciaio di 10 millimetri di spessore a un chilometro di distanza e ha una cadenza di fuoco di 750 colpi al minuto; la Mg 42 ha la più alta cadenza di tiro possibile per armi portatili a canna singola, tra i 1.200 e i 1.500 colpi al minuto. Come è evidente, siamo di fronte a una decisione delicatissima, le cui conseguenze sono, al momento, imprevedibili, così come imprevedibili sono gli sviluppi del conflitto in atto tra Russia e Ucraina. Solo le prossime settimane ci diranno quali risvolti avrà la decisione del governo italiano di intervenire in maniera così decisa nella guerra in corso.