La questione transgender continua a dividere la politica americana. Mercoledì, il Parlamento statale del Texas, che è a maggioranza repubblicana, ha approvato un disegno di legge che vieta ai medici di praticare sui minorenni trattamenti per il blocco della pubertà. La norma dovrà adesso essere firmata dal governatore repubblicano, Greg Abbott, e, in caso, entrerà in vigore a inizio settembre. Come riferito dal New York Times, questo disegno di legge vieta di «eseguire mastectomie o interventi chirurgici che sterilizzerebbero un bambino», proibendo anche «di prescrivere farmaci che inducano infertilità transitoria o permanente».
Non solo. Sempre mercoledì, la Camera dei rappresentanti del Texas ha dato il via libera preliminare anche a un altro disegno di legge che, secondo il Texas Tribune, «vieterebbe agli uomini transgender di competere nelle squadre sportive universitarie maschili e alle donne transgender di unirsi alle squadre atletiche universitarie femminili». D’altronde, era febbraio dell’anno scorso, quando Abbott ordinò alle agenzie statali di indagare sui trattamenti transgender per i minori, considerandoli come degli «abusi».
Il tema non riguarda, poi, soltanto il Texas. Stando a quanto riferito a inizio maggio da Abc News, vari Stati hanno, infatti, approvato delle leggi che vietano trattamenti transgender sui minori e (in alcuni casi) sui giovani adulti. Si tratta, in particolare, di Alabama, Arkansas, Arizona, Florida, Georgia, Idaho, Iowa, Kentucky, Mississippi, Missouri, Oklahoma South Dakota, Tennessee e Utah. Svariati Stati hanno anche introdotto normative volte a impedire che gli atleti trans competano nelle gare sportive femminili.
Non , del resto, un mistero che la questione transgender sia uno dei punti che maggiormente dividono repubblicani e democratici. Se questi ultimi, tendenzialmente, adottano politiche aperturiste (come in California o nel New York), il Gop pone, invece, l’accento sui rischi che corrono i minori, oltre che sui problemi che sorgono quando atleti trans competono nelle gare sportive femminili. Proprio sul nodo sportivo, è intervenuta ad aprile l’amministrazione Biden, proponendo una politica che, se adottata, impedirebbe alle scuole di «vietare categoricamente agli studenti transgender di prendere parte a squadre sportive coerenti con la loro identità di genere». Si tratta di una proposta che, almeno in linea teorica, includerebbe tuttavia delle eventuali eccezioni, da considerare caso per caso.
Nel frattempo, la questione transgender è entrata anche nella campagna elettorale per le primarie presidenziali repubblicane del 2024. A gennaio, Donald Trump ha promesso che, se tornerà presidente, punirà quei medici che sottopongono i minori a trattamenti transgender. Trattamenti che sono stati anche vietati da una legge della Florida, firmata appena due giorni fa dal governatore dello Stato, Ron DeSantis: quello stesso DeSantis che, secondo fonti ascoltate da Reuters, dovrebbe annunciare la propria candidatura alla nomination presidenziale repubblicana il prossimo 25 maggio e che si avvia pertanto ad essere il principale avversario di Trump nel contesto delle primarie del 2024.
