ANSA
Dopo qualche scambio di affettuosità («C'è lo zero per cento di possibilità di un'ammucchiata con il centrodestra», «Di lui, in questo momento, mi importa meno di zero»), tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini è tornato il sereno. Da leader di fronti opposti pronti alla guerra, da ieri sono ritornati capi di due partiti vicini. Talmente vicini da scambiarsi gesti di complicità, come per esempio votare compatti per il nuovo presidente della commissione speciale che a Montecitorio dovrà esaminare il Documento di economia e finanza, ossia il bilancio di previsione dello stato. Per l'alto incarico è stato scelto il leghista Nicola Molteni, uno che ha il record di emendamenti e proposte di legge e dunque, almeno per produttività, ha certo titolo di occupare la delicata e prestigiosa poltroncina.