Un manuale per dodicenni insegna a trovare piacere dal sesso anale, vaginale e orale, o attraverso la masturbazione. Disegni in cui si spiega ai bambini come raggiungere l’orgasmo masturbandosi, libri da colorare per piccoli allievi di 5 anni in cui personaggi sono trans o «altro», perché alcuni non binari «non sono né uomini né donne». È solo un campione ridotto della didattica degli orrori svelata da Mailonline, il sito web del Daily Mail, tabloid inglese, che ha potuto consultare un gran numero di supporti cartacei e digitali forniti dai docenti agli allievi delle scuole del Regno Unito. Dove, da settembre 2020, l’educazione relazionale è obbligatoria per tutti gli alunni che ricevono l’istruzione primaria, così pure l’educazione relazionale e sessuale (Rse) per coloro che ricevono l’istruzione secondaria.
Dovrebbero esserci limiti, nell’insegnamento, nella grafica, nelle divagazioni? Nemmeno nelle intenzioni sembra che esista questa prudenza. «Agli alunni dovrebbero essere insegnati la sessualità, la salute sessuale e l’identità di genere in un modo adeguato all’età e inclusivo. Ci dovrebbe essere pari opportunità per esplorare le caratteristiche di relazioni omosessuali stabili e sane», si legge su The Education Hub, il sito del governo inglese rivolto a genitori, alunni, professionisti dell’istruzione e media. Inclusivo è ormai il grande inganno con il quale far passare insegnamenti su fluidità, pretese Lgbt ma anche lezioni di sessualità che violentano l’infanzia dei bambini. Nelle schede che circolano in molte scuole e curate da Brook, un ente di beneficenza per la salute sessuale, si leggono affermazioni del tipo: «È importante ricordare che il sesso biologico di tutti non sarà uguale al proprio genere. Alcune persone si identificano con un genere diverso dal loro sesso biologico, noto come transgender». Oppure: «Il genere è sentire o sapere di essere, ad esempio, un uomo o una donna o una persona non binaria, indipendentemente dal proprio corpo o dal sesso assegnato alla nascita». Grossomodo quello che leggerebbero gli alunni anche in Italia, se il disegno di legge Zan fosse passato e la teoria gender costituisse materiale didattico, magari impartito da organizzazioni non governative Lgbt.
Nel Regno Unito ci sono programmi di lezioni per bambini di appena 9 anni, dove immagini non sfocate mostrano un ragazzo e una ragazza che si masturbano e poi raggiungono l’orgasmo. La Calverley primary school nel West Yorkshire include «sogno erotico» e «masturbazione» nel suo vocabolario concordato per le classi Rse dei bambini di 9 e 10 anni. Nelle tante schede che vengono mostrate sul sito di Mailonline si vede il suggerimento agli insegnanti di «mostrare le immagini di gruppo della masturbazione maschile e femminile», a bambini di 9 anni con difficoltà di apprendimento e di «simulare bambole anatomicamente corrette che si masturbano».
Il Sex education forum (Sef), Coram life education e Brook sono alcuni dei principali enti di beneficenza che creano piani di lezione per le scuole, tengono seminari e indirizzano gli insegnanti.
Lucy Marsh del Family Education Trust ha detto che «è una missione globale, quella di sessualizzare i bambini in nome dell’inclusione. Se si normalizza il sesso minorile con i bambini, si tratta di adescarli ed esporli ad abusi sessuali», per questo chiede che il governo inglese sospenda simili lezioni.
