2021-05-05
La pornografia distrugge cervello e virilità
Oltre a creare dipendenza, l'industria a luci rosse genera omuncoli che aspirano al sesso di gruppo, pronti a imitare la violenza vista sugli schermi. Un vero uomo invece non gode guardando altri avere rapporti, né nel vedere una donna umiliata e aggredita.La prima parola scritta su questo continente è la parola ira. L'ira funesta cantami, oh diva. La furia di Achille è stata scatenata dal fatto che gli è stata sottratta la schiava. Sul suo diritto di mettere le mani sulla schiava però nessuno discute. La sposa di Ettore quando Troia cade dovrà subire Neottolemo.I vincitori prendevano le donne degli sconfitti. Questo è anche lo schema del ratto delle Sabine; molto ingentilito in innumerevoli opere pittoriche, è stato in realtà uno stupro etnico. I vincitori prendevano le donne degli sconfitti così avevano una maggiore discendenza e questo dava loro potenza. Gli antichi erano feroci, ma avevano bene in testa il concetto che i figli sono ricchezza, le idiozie di Malthus erano di là da venire. Noi studiamo appunto la storia dell'impero romano, non dell'impero sabino, chi aveva le donne aveva più discendenza e vinceva. Lo stesso schema lo troviamo in tutta la preistoria e quindi anche tra gli indiani d'America che, quando Colombo arriva, sono in parte ancora all'età della pietra. Anche nei film assolutamente pro indiani, Balla coi lupi, è rappresentato come il rapimento delle donne del nemico fosse serenamente considerato la norma, come serenamente è considerata la norma nell'Islam. Maometto ebbe innumerevoli schiave, che erano spesso donne del nemico sconfitto. Banu Qurayza è il nome della tribù ebraica che si oppose a Maometto rifiutandosi di riconoscerlo come il Messia annunciato dalla Bibbia, i maschi furono massacrati, le donne divennero le donne dei vincitori, quindi affermare che è sbagliato prendere schiava la donna del nemico sconfitto, nell'Islam è blasfemia.Al di fuori del Cristianesimo, prima del Cristianesimo, dopo il Cristianesimo, la difesa della donne non esiste, perché regna la legge del più forte e la donna non lo è. La cavalleria nasce col Cristianesimo. Lancillotto per nessun motivo al mondo potrebbe toccare la donna del nemico sconfitto contro la sua volontà, Achille e Agamennone lo fanno come una cosa talmente normale che sulla faccenda si scrive un poema. I due però non si mettono d'accordo, prima tu, poi io e poi, perché no, anche i ragazzi. Persino in epoca precristiana lo stupro di gruppo era considerato un abominio, non perché avessero compassione della donna che avrebbe dovuto subirlo, la compassione non c'era, ma per il disprezzo dell'uomo che lo commetteva. Un maschio alfa, Achille, Agamennone, indiano d'America, è potenzialmente aggressivo, se non c'è il Cristianesimo e quindi la cavalleria a correggerlo, ma conserva sempre anche la caratteristica virile della protezione: prende la donna, ma la difende anche dagli altri maschi, si assume la responsabilità della sua sopravvivenza, e della sopravvivenza degli eventuali figli che nasceranno. Erano uomini feroci, ma erano uomini.Lo stupro di gruppo è una roba da omuncoli. Solo un maschio non alfa ha un rapporto con una donna già posseduta e immobilizzata da altri. Abolito il Cristianesimo nel XX secolo, lo stupro diventa norma di guerra, e non è più lo stupro uno a una, ma la ferocia di omuncoli che devono mettersi in gruppo perché da soli non sono capaci. È stato la norma dell'esercito nazista, norma dell'esercito giapponese in Manciuria, norma delle truppe marocchine in Italia. E soprattutto norma dell'armata Rossa ovunque sia stata. Gli stupri dell'armata Rosa sono stati atroci e inenarrabili in Germania, che era stata nazista, in Ungheria, che era stata nazifascista, in Romania, che era stata alleata del nazismo, e soprattutto in Polonia, forse ancora più martirizzata della Germania, che al nazismo si era opposta e che del nazismo era stata vittima. Da qui deduciamo che il marxismo, come ogni dittatura, genera maschi non alfa. Anche nello stupro quindi distinguiamo tra la stupro del maschio alfa e quello ben più atroce degli omuncoli, di quelli che hanno bisogno di vedere un altro maschio muoversi su una donna per avere l'erezione e hanno bisogno della presenza di altri maschi a rassicurarli per mantenerla.Anche se non c'è violenza, qualunque maschio che abbia bisogno di altri maschi rientra nella qualifica di omuncolo, tizio dotato di organi genitali maschili, ma privo di virilità, che è anche protezione, che è anche istinto primario di allontanare gli altri maschi, come fa un leone, un gorilla o un cervo: le corna servono appunto per allontanare gli altri maschi, quindi il termine cornuto è clamorosamente improprio. Le dittature uccidono la virilità e generano maschi non alfa. Un maschio alfa si opporrebbe ad dittatore e sarebbe ucciso. La pornografia uccide la virilità e genera maschi non alfa. La pornografia distrugge cervello e virilità. L'oppio, o i suoi più contemporanei sostituti, e la pornografia sono la via più breve ed efficace per distruggere un individuo, e quindi per distruggere un popolo, che è appunto un insieme di individui. Nel momento in cui un popolo diventa un insieme di individui distrutti, smette di essere vitale: non combatte, non difende il territorio, non mette al mondo figli. Può essere dismesso e sostituito.La pornografia crea una dipendenza dannata, paragonata dagli addetti ai lavori a quella da crack o eroina, molto forte, basata su due molecole che danno piacere, dopamina ed endorfine. Si crea quindi un rapporto di dipendenza, E di imitazione: il cervello umano è basta sui neuroni specchio: si imita la violenza sempre più presente, il disprezzo per la donna sempre più atroce e il desiderio di essere ripresi, di essere filmati. Una delle componenti fondamentali della virilità è la riservatezza, il maschio normale, il maschio alfa protegge la sua donna dagli sguardi. L'omuncolo vuole mostrare al mondo che anche lui è riuscito ad avere un'erezione. La pornografia genera una micidiale dipendenza, e genera abbattimento della virilità e del senso del proprio valore di uomo.Colui che guarda pornografia sta guardando altri accoppiarsi. Quello che guarda gli altri accoppiarsi è un non alfa, secondo il micidiale, ma emotivamente corretto linguaggio popolare, lo «sfigato», colui che non ha accesso ai genitali femminili. La sessualità umana normale è avvolta dalla riservatezza: secondo la parte ancestrale del nostro cervello l'unico che guarda gli altri accoppiarsi è il maschio di basso rango, lo schiavo, lo sfigato, quello che ha bisogno della presenza di altri maschi per superare il suo gap di omuncolo, perché l'omuncolo teme la donna, non solo, la approccia solo in gruppo così da umiliarla. E ora parliamo del rampollo di casa Grillo e compagni di merenda. Nelle nazioni decenti si usa non considerare le persone colpevoli fino al terzo grado di giudizio. Cominciamo a considerarli non colpevoli, immaginiamo che salti fuori che la giovane donna implicata nella storia, il giorno prima del fattaccio, abbia firmato presso un notaio una dichiarazione dove afferma che voleva essere avvicinata sessualmente da Ciro Grillo e consociati, sia prima che dopo essere stata ridotta all'incoscienza dall'alcool, e che aveva autorizzato il fatto di essere ripresa mentre, in stato di incoscienza appunto subisce di tutto.Se anche un notaio tirasse fuori dalla sua cassaforte una simile dichiarazione, quello che è successo resterebbe gravissimo, resterebbe un gesto di maschi non alfa che odiano e disprezzano le donne, che hanno permesso alla pornografia di distruggere la loro virilità, di annullare ogni istinto di protezione. La redenzione è possibile in molti campi, ma è difficile che personaggi di questo calibro possano diventare uomini veri. Una volta perso l'istinto di protezione è perso, una volta che si è imparato a scaricare dopamina davanti all'umiliazione altrui difficile tornare indietro, una volta che si ricava piacere e non vergogna all'idea della foto del proprio pene più o meno in erezione che gira per cellulari, la virilità che per definizione è protezione e riservatezza, è persa, persa come si perde un braccio amputato. Si può fabbricare una buona protesi, ma sarà una protesi, si potrebbe insegnare un comportamento corretto, e anche questo non sarebbe indolore, però resterebbe un comportamento appreso non più istintivo, una protesi appunto. Le parole dei genitori del pupone indagato sono ignobili, non nobili, sono incapaci di comprendere, incapaci di capire che anche nell'inverosimile ipotesi di un consenso il gesto del pupone resta gravissimo, incapaci di comprendere di aver tirato su un soggetto che non ha istinto di protezione verso una donna, cioè che non è un uomo. Il silenzio delle campionesse del vittimismo isterico, quelle che dopo aver tolto il lavoro ad attrici più capaci si scoprono essere Alice nel paese dei produttori, è altrettanto ignobile. Sul banco degli imputati insieme ai puponi incriminati dovrebbero sedere anche chi fabbrica pornografia, chi la permette, le miriadi di zuzzerelloni che in deliranti lezioni di cosiddetta educazione sessuale spiegano che la sessualità va sempre vissuta senza vergogna. I puponi non si vergognano, appunto.
Sehrii Kuznietsov (Getty Images)
13 agosto 2025: un F-35 italiano (a sinistra) affianca un Su-27 russo nei cieli del Baltico (Aeronautica Militare)
La mattina del 13 agosto due cacciabombardieri F-35 «Lightning II» dell’Aeronautica Militare italiana erano decollati dalla base di Amari, in Estonia, per attività addestrativa. Durante il volo i piloti italiani hanno ricevuto l’ordine di «scramble» per intercettare velivoli non identificati nello spazio aereo internazionale sotto il controllo della Nato. Intervenuti immediatamente, i due aerei italiani hanno raggiunto i jet russi, due Sukhoi (un Su-27 ed un Su-24), per esercitare l’azione di deterrenza. Per la prima volta dal loro schieramento, le forze aeree italiane hanno risposto ad un allarme del centro di coordinamento Nato CAOC (Combined Air Operations Centre) di Uadem in Germania. Un mese più tardi il segretario della Nato Mark Rutte, anche in seguito all’azione di droni russi in territorio polacco del 10 settembre, ha annunciato l’avvio dell’operazione «Eastern Sentry» (Sentinella dell’Est) per la difesa dello spazio aereo di tutto il fianco orientale dei Paesi europei aderenti all’Alleanza Atlantica di cui l’Aeronautica Militare sarà probabilmente parte attiva.
L’Aeronautica Militare Italiana è da tempo impegnata all’interno della Baltic Air Policing a difesa dei cieli di Lettonia, Estonia e Lituania. La forza aerea italiana partecipa con personale e velivoli provenienti dal 32° Stormo di Amendolara e del 6° Stormo di Ghedi, operanti con F-35 e Eurofighter Typhoon, che verranno schierati dal prossimo mese di ottobre provenienti da altri reparti. Il contingente italiano (di Aeronautica ed Esercito) costituisce in ambito interforze la Task Air Force -32nd Wing e dal 1°agosto 2025 ha assunto il comando della Baltic Air Policing sostituendo l’aeronautica militare portoghese. Attualmente i velivoli italiani sono schierati presso la base aerea di Amari, situata a 37 km a sudovest della capitale Tallinn. L’aeroporto, realizzato nel 1945 al termine della seconda guerra mondiale, fu utilizzato dall’aviazione sovietica per tutti gli anni della Guerra fredda fino al 1996 in seguito all’indipendenza dell’Estonia. Dal 2004, con l’ingresso delle repubbliche baltiche nello spazio aereo occidentale, la base è passata sotto il controllo delle forze aeree dell’Alleanza Atlantica, che hanno provveduto con grandi investimenti alla modernizzazione di un aeroporto rimasto all’era sovietica. Dal 2014, anno dell’invasione russa della Crimea, i velivoli della Nato stazionano in modo continuativo nell’ambito delle operazioni di difesa dello spazio aereo delle repubbliche baltiche. Per quanto riguarda l’Italia, quella del 2025 è la terza missione in Estonia, dopo quelle del 2018 e 2021.
Oltre ai cacciabombardieri F-35 l’Aeronautica Militare ha schierato ad Amari anche un sistema antimissile Samp/T e i velivoli spia Gulfstream E-550 CAEW (come quello decollato da Amari nelle immediate circostanze dell’attacco dei droni in Polonia del 10 settembre) e Beechcraft Super King Air 350ER SPYD-R.
Il contingente italiano dell'Aeronautica Militare è attualmente comandato dal colonnello Gaetano Farina, in passato comandante delle Frecce Tricolori.
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Ecco #EdicolaVerità, la rassegna stampa podcast del 17 settembre con Carlo Cambi