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«Invito al confronto Non una di meno»
Jacopo Coghe (Imagoeconomica)
Il portavoce di Pro vita, Jacopo Coghe: «Pronto a discutere con le femministe che ci hanno devastato la sede. Dalla sinistra e dalla Schlein nemmeno una parola di solidarietà. L’educazione sessuale? Spetta ai genitori, non alla scuola».
I fan della legge Zan non la conoscono ma aderire alla battaglia è conveniente
Natalia Aspesi e Philip Roth (Ansa-Getty Images)
  • C'è un motivo per cui i Vip difendono una norma che mira a cambiare i rapporti fra i sessi. Ieri, ad esempio, Natalia Aspesi ha scritto un bell'articolo su La Repubblica per denunciare un'assurdità: la censura della biografia dello scrittore americano Philip Roth, motivata dal fatto che l'autore è stato accusato di molestie sessuali.
  • Il vicepresidente di Pro vita e famiglia, Jacopo Coghe: «I sostenitori del mondo Lgtb vogliono imporre un modello diverso di società, di famiglia, di essere umano. Etichettando come omofobo chi dissente e magari affermi che i figli hanno diritto a un padre e una madre».

Lo speciale contiene due articoli.

Gay, Pro Vita e Famiglia: «Consulta faccia prevalere il buon senso. Mercimonio bambini va sanzionato»
Ansa

«Ci auguriamo che la Consulta faccia prevalere il buon senso e dichiari la questione manifestamente infondata. Chiunque ha comprato un bambino mediante questo turpe mercimonio merita solo di essere sanzionato, non di essere riconosciuto come "padre" del bambino che ha ingiustamente reificato» hanno dichiarato Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vice presidente di Pro Vita e Famiglia dopo che la Cassazione ha rimesso alla Corte Costituzionale la questione del riconoscimento dei figli con due papà.

«Stupisce - hanno proseguito - che la prima sezione civile della Cassazione abbia dichiarato "rilevante e non manifestamente infondata» la questione di legittimità costituzionale relativa alle disposizioni di legge (dalla normativa sulla fecondazione assistita, al dpr sullo stato civile, alla legge sul diritto internazionale privato) nella parte in cui non consentono di riconoscere, per contrasto con l'ordine pubblico, il provvedimento giudiziario straniero relativo all'inserimento nell'atto di stato civile di un minore nato mediante utero in affitto del cosiddetto «genitore d'intenzione non biologico».

«Esistono problematiche di ordine pubblico - hanno ancora dichiarato - e qualsiasi fantomatica "disparità di trattamento" è in realtà una giusta diversità di trattamento, fondata su una differenza oggettiva: l'utero in affitto è una pratica abominevole che trasforma il bambino in prodotto e sfrutta la donna».

«Il riconoscimento del "genitore d'intenzione" (leggasi "acquirente del bambino") - hanno concluso - porterebbe soltanto al riconoscimento di un crimine quale l'utero in affitto, e incentiverebbe il ricorso a questo abominio anche da parte di altre coppie, con buona pace del "supremo interesse dei minori" a loro volta strappati dalle loro madri e acquistati per decine di migliaia di dollari».

Christian day, Pro Vita & Famiglia: «Ci saremo anche noi a difendere il cristianesimo dissacrato e offeso ogni giorno»

«Ci saremo anche noi a difendere la nostra cultura, quotidianamente attaccata e offesa spesso proprio da chi grida alla non discriminazione e ai diritti civili da far rispettare». Con questa dichiarazione Pro Vita & Famiglia annuncia la propria partecipazione al Christian Day il 25 gennaio a Roma alle ore 15, con un intervento del presidente Toni Brandi. L'evento vedrà raccogliersi in piazza Santi Apostoli tutti coloro che si riconoscono nella fede cristiana oggi dissacrata e vilipesa.

«Abbiamo deciso di partecipare anche con la nostra Onlus perché riteniamo che l'identità cristiana del popolo italiano sia da preservare a prescindere dall'appartenenza al credo cattolico, evangelico, ortodosso, etc. La nostra cultura va difesa anche scendendo in campo. Solo un mese fa abbiamo lanciato una petizione contro il film discriminatorio e blasfemo "A Primeira Tentação de Cristo" ("La prima tentazione di Cristo"), dove Gesù viene raffigurato in versione omosessuale, con un fidanzato. Non è più accettabile una violenza del genere» hanno poi spiegato il presidente Toni Brandi col vice presidente Jacopo Coghe, che hanno chiesto di eliminare la programmazione della pellicola. «Va ricordato - hanno poi aggiunto - che la manifestazione non è contro nessuno, come hanno ben sottolineato gli organizzatori, ma chiede che vengano rispettati i diritti esistenti e che venga dato il giusto rispetto per le figure che rappresentano il Cristianesimo, in particolare per Gesù Cristo, il più perseguitato ancora oggi. I cristiani infatti vengono oppressi anche qui non solo all'estero, come riferito dall'Osservatorio sulla intolleranza e la discriminazione contro i cristiani in Europa».

«Non si possono più accettare rappresentazioni dissacratorie e scandalose della nostra religione» hanno concluso Brandi e Coghe.

Pro Vita & Famiglia: «Emendamento su cannabis light "Manovra ideologica" sulla salute degli italiani»
Ansa

«L'emendamento sulla cannabis light nella legge di stabilità, per legalizzare la vendita al pubblico di derivati della cannabis che non superino lo 0,5% di principio attivo, trasformerebbe la Finanziaria in una 'Manovra ideologica' fatta sulla salute delle persone, soprattutto degli adolescenti. Come la mettiamo col rispetto della Costituzione e della legalità poi? Se queste sono le priorità per la nostra nazione, con la disoccupazione ad altissimi livelli, la mancanza di investimenti sul capitale umano, le aziende che chiudono e i tanti abusi contro cui intervenire, gli italiani non possono dormire sonni tranquilli» hanno dichiarato Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vice presidente di Pro Vita & Famiglia. «Non si può accettare e si deve stigmatizzare immediatamente il principio che per fare cassa, lo Stato accetti che tanti giovani si avvicinino all'uso della droga e allo sballo come soluzione» hanno concluso Brandi e Coghe.

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